Ancora una volta Villa Rufolo si trasforma in accogliente location per il Convegno internazionale “Il recupero del patrimonio culturale nella transizione ecologica”. Il progetto di questa due giorni internazionale fra i massimi Enti, Università e Ministeri per trattare la “IN-formazione” fra tutto l’apparato amministrativo nel settore del recupero e della valorizzazione del patrimonio culturale costruito, anche con riferimento al suo riuso efficiente. Infatti il Convegno è stato programmato per la formazione e diffusione per più settori operativi specifici a cui hanno lavorato nell’organizzazione il Ministero della Cultura (Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali – DGERIC), dal Centro Universitario Europeo Beni Culturali – CUEBC di Ravello e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II (Dipartimento di Ingegneria Civile Edile Ambientale). Il simposio internazionale per due giorni ha fatto luce su tutte le vicende organizzative e sui ruoli attuali del Ministero nell’organizzazione delle competenze istituzionali, con l’obiettivo di sfruttare i fondi del PNRR e del piano EU Next Generation, rispettando tempi e temi della transizione ecologica, garantendo la qualità della progettazione, dell’esecuzione, del collaudo e della manutenzione secondo i principi del DNSH (Do Not Significant Harm). In tutto questo e da sottolineare il ruolo di Public Engagement che l’Università italiana svolge a favore della Pubblica Amministrazione nello scenario di trasformazione economico-sociale. In questo contesto, nel quadro delle proprie competenze istituzionali e alla luce delle indicazioni europee, la DGERIC pubblica ogni anno il Piano Attuativo della Formazione, oltre al Piano della attività formative degli uffici centrali. Affinché tutto questo venga armonizzato è necessaria un’azione sinergica delle Amministrazioni e degli operatori per applicare metodologie operative in fase decisionale, esecutiva, nonché di manutenzione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale. Il Convegno di Ravello ha voluto essere un primo appuntamento per definire il quadro esigenziale degli stakeholder e di tutti i soggetti della filiera operativa. Questo ampio percorso operativo fatto di soggetti formati e specializzati, che assistiti delle tecnologie e dell’informatizzazioni, facilita una progettazione programmata che nella sua condivisione meglio armonizza l’efficacia delle strategie operative.
Nei saluti istituzionali al Convegno Internazionale sono stati portati da Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali di Ravello, da Francesco Pirozzi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ed Elisabetta Borgia MiC – DGERIC e Francesco Miceli Consiglio Nazionale degli Architetti e Domenico Perrini del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
Per la tematica: il ruolo del Patrimonio culturale per il raggiungimento di obiettivi di Sviluppo Sostenibile, hanno tenuto le relazioni ognuno per la propria sezione: Maurizio Di Stefano, Pascal Lievaux, Giorgio Costantino, Luigi La Rocca, Esmeralda Valente e Alessandra Vittorini. Nella seconda parte della prima giornata, per la tematica: Approccio multidisciplinare per la valorizzazione del Patrimonio culturale, si sono alternati ognuno per la propria sottosezione: Alfonsina Russo, Gabriella Strano MiC , Renata Picone, Massimo Osanna MiC, Alessandro Leon, Claudia Castagnoli MiC, Silvano Arcamone, Vincenzo Calvanese, Alessandro Bozzetti e Anna Carulli dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura.
Nella seconda giornata del 6 giugno i lavori del Convegno si sono aperti su: L’economia circolare applicata al Patrimonio culturale, riuso compatibile del patrimonio. Ad aprire le relazioni delle varie sottosezioni Caterina Rubino del MiC, Guido Castelli, Silvia Grandi, Daniela Martellotti, Marco Mari, Elena Gigliarelli e Antonia Gravagnuolo, Eduardo Caliano, Fabio Fatiguso, Patrick Maurelli e Carlo Birrozzi. Nella seconda parte della giornata si è aperto la tavola rotonda sulla tematica: Sviluppo sostenibile, riuso approccio integrato, e progettazione condivisa. Interventi di Maria Adelaide Ricciardi, Ferruccio Ferrigni e di Roberto Castelluccio, responsabili scientifici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ancor più significativo il valore del Convegno in quanto è stato seguito dagli ordini degli architetti e ingegneri, con riscontri molto positivi, per la formazione professionale sui molteplici aspetti sull’approccio verso le tematiche dei patrimoni da rigenerare sui vari territori.
Questo di Ravello è stato un Convegno organizzato con notevole rigore scientifico su problematiche di grande attualità sul “Recupero del patrimonio culturale nella transizione ecologica”, che ha chiarito i tanti aspetti della complessa disciplina, dove ogni relazione ha aperto nuovi orizzonti sul patrimonio costruito e attraverso l’informazione e la formazione dei nuovi concetti europei in materia. Come sostiene Alfonso Andria, attento coordinatore per due giorni – Abbiamo avuto un eccellente risultato, di gran lunga superiore alle aspettative, dal punto di vista della partecipazione in presenza e da remoto, ma soprattutto per la qualità dei contenuti espressi.