Roccadaspide. Continuiamo il nostro viaggio all’interno dell’ospedale civile di Roccadaspide entrando nell’unità operativa del Pronto Soccorso, scambiando quattro chiacchiere con il dottor Vincenzo Citro, aiuto primario del dottor De Vita e medico di quest’unità.
Dottor Citro qual è il tipo di rapporto che le popolazioni di questo comprensorio mostrano nei confronti del Pronto Soccorso?
Per tanti anni la popolazione che utilizza questo Ospedale non ha avuto punti di riferimento dal punto di vista sanitario. Ora, perciò, si corre il rischio di un affollamento del pronto soccorso anche per patologie lievi. Occorrerebbe forse una sorta di educazione sanitaria maggiore intesa a far comprendere all’utenza, che questa unità rappresenta un punto dove recarsi per le patologie più gravi, non per lievi malanni. E’ chiaro che in ogni caso l’assistenza viene comunque garantita a tutti, indipendentemente dalla gravità o meno del problema. E pur vero, però, che un tale atteggiamento è fisiologico per una popolazione che aspettava da troppo tempo l’attivazione di questo nosocomio.
Quali sono i paesi che affluiscono maggiormente al pronto soccorso dell’ospedale di Roccadaspide?
Sicuramente i diversi paesi di tutta la Val Calore. Quest’estate abbiamo avuto anche molti turisti che magari si trovavano qui di passaggio.
Quali sono stati i tipi d’interventi più frequenti?
Tra quelli più frequenti sicuramente le ferite lacero-contuse verificatesi a seguito d’incidenti avvenuti in campagna, magari mentre qualche contadino si dedicava a lavori campestri con l’ausilio di attrezzi agricoli, e anche una buona percentuale d’incidenti domestici. In realtà il territorio è comunque a carattere rurale per cui questi tipi d’incidenti sono tra i più diffusi. Oltre a ciò, tra le patologie più frequenti, abbiamo le sindromi dolorose addominali a partire dalla banale colite, alla grave appendicite perforata. Per alcuni tipi di patologie non essendo presenti al momento tutte le unità specialistiche siamo costretti a trasferire i pazienti in altre strutture ospedaliere.
Secondo lei come funziona l’ospedale di Roccadaspide?
lo credo che funzioni fin troppo bene. É un ospedale di nuova apertura che comunque ha il vantaggio di riferirsi ad una popolazione vergine, che non ha avuto un punto di riferimento. In alcuni casi ci siamo trovati ad affrontare anche patologie rare, come quelle nel reparto di medicina con due casi di artrite temporale di Horton. Malattie, che di solito un medico vede non più di una volta in tutta la sua carriera. lo mi auguro che per il futuro migliori sempre più l’organizzazione e vengono attivati al più presto i nuovi reparti.
In effetti, quello che si augurano tutti è proprio l’attivazione delle restanti unità operative per garantire ai pazienti la totalità dei servizi sanitari. Intanto, i lavori al nosocomio continuano e sembra che siano stati terminati altri due piani. Se tutto va bene fra qualche mese forse si potranno inaugurare nuovi reparti.