Il primo Presepe fu vivente, realizzato da San Francesco nel 1223 dove si tratteneva e pregava, a Greccio nel Lazio in provincia di Rieti.
Fu suggestionato anche dalla similitudine del paesaggio di Greggio con Betlemme.
Il presepe con statue che rappresentavano la Sacra Famiglia in chiese si diffuse nel XV secolo all‘inizio sopratutto nell‘Italia Centrale, particolarmente in Emilia Romagna! Fu nel secolo XVI che si diffuse a Napoli il presepe come viene tuttora rappresentato con aggiunte di scene popolari e tanti richiami simbolici.
Il paesaggio costruito per il presepe riproduce Betlemme con due promontori collinari, il fiume ed alberi esotici.
Il nome del luogo. Betlemme, significa in ebraico “Casa del pane” per le vaste distese coltivate a grano!
Non manca nel presepe il forno dove si cuoce il pane quale richiamo a tale realtà!
Presepe deriva dal latino prae (innanzi) saepes (recinto), quindi grotta, indica uno spazio chiuso dove venivano custoditi ovini e caprini.
La grotta quindi ricorda la scelta della Sacra Famiglia di proteggersi in quello spazio, ma simboleggia anche la concentrazione delle energie, luogo di meditazione, di interiorità poi scelto da vari Santi per affrontare una vita spirituale.
Sulla grotta si posizionano gli Angeli, mediatori tra Terra e Cielo, i quali suonano, richiamando all‘importanza della musica, segue un gregge di pecore il cui belato (be, be,) sembra inneggiare alla be….llezza del tutto!
All‘inizio nella grotta della Natività la Madonna era collocata accanto al Bambino Gesù e San Giuseppe un po‘ distante dietro, ad indicare la Verginità di Maria che aveva concepito da sola il Figlio!
Poi si prese l‘uso di posizionare San Giuseppe lateralmente a Gesù in parallelo alla Madonna! Richiama così all‘importanza del ruolo paterno nella costante sua crescita, nell‘amore e nell’accudimento, valore essenziale più del concepimento!
ll bue e l‘asinello, che con il loro alito riscaldano il Bambino Gesù, rappresentano il primo l‘animale sacro nel paganesimo convertito al Cristianasimo, il secondo il simbolo dell‘umiltà che sarà predicata.
Evidenziato il richiamo all‘importanza del lavoro dai tanti lavoratori rappresentati nel presepe, sia vari artigiani che agricoltori!
Non manca la lavandaia, la donna che accudisce la famiglia, ma che anche esprime la necessità della “pulizia” morale!!
Nelle sacre scritture si legge “E gli Angeli diedero l‘Annuncio ai pastori dormienti” . Non dimentichiamo quindi di posizionare Benino, il pastore sognante, che e‘ anche un richiamo all‘importanza del sogno, di saper elevarsi, quando necessario, dalla realtà!
Aggiungiamo l’Artista dimenticato ed essenziale invito alla creatività ed all‘osservazione delle sue espressioni per meglio comprendere la vita nella sua complessità!
Il 6 Gennaio arriveranno poi i Re Magi sui cammelli con tre doni simbolici……ma di questo parleremo nel prossimo mese!