Anche il terzo giorno, sempre preceduto dalla corsa mattutina tra le strade di Manhattan, prima, e l’immancabile lungomare, poi.
Il resto del giorno, lo impieghiamo per scorrazzare per Manhattan sul bus scoperto …
È il nostro metodo per acquisire una visione d’insieme del grande distretto finanziario, per poi fermarci, durante il secondo giro, nei posti dei quali riteniamo opportuno approfondire la “conoscenza”.
Così passiamo un po’ di tempo a Chinatown, ci inoltriamo nella Little Italy, una passeggiamo per Times Square … Infine, andiamo a goderci la lunga traversata (avanti e indietro) sul ponte di Brooklyn a completare l’opera!
È un vero spettacolo immergersi nella “storia” del ponte che ha fatto da sfondo a tante altre “storie” pubbliche e private.
C’è una marea di persone che, senza soluzione di continuità, passa dalla sponda newyorkese a quella opposta additandosi punti lontani. Riportando lo sguardo su altri che attirano la curiosità e impongono di essere immortalati da telecamere e telefoni in modalità permanentemente accesi.
Con uno sguardo attento, però, si può anche individuare, tra i tanti, anche chi sul ponte passa con passo svelto per usarlo proprio come “ponte” e non come un “souvenir” da “strapazzare” per il gusto di “farlo proprio” almeno per una o due ore.
Prima di rientrare sulla Broadway, facciamo una puntata a Chinatown per sentire l’ebrezza di un mondo “estraneo” alla cultura europea e americana ma trapiantato, come tanti altri nel nuovo mondo ad arricchire il “mosaico” multietnico con il risultato di aver composto un’umanità straordinaria capace di modificare gli equilibri mondiali in meno di due secoli.
La coreografia delle strade, le insegne dei negozi, la lingua parlata, le scritte che campeggiano sui cartelli … tutto un altro mondo ci si para davanti e ci fa irrigidire costringendoci, quasi naturalmente, a stare più vicini.
Gina appare molto più disinvolta del sottoscritto: entra ed esce con molta padronanza di sé dai negozi e si informa sui prezzi delle “cianfrusaglie” disseminate sulle bancarelle senza timori reverenziali.
Confesso che sono io quello più a disagio in queste occasioni … e non vedo l’ora di incamminarmi verso l’albergo che è situato a poco più di un chilometro che, ai miei occhi, è tutto un altro mondo.
La serata, dopo una breve sosta in hotel, la passiamo a consumare un pizza da asporto con relativa birretta seduti su uno dei tantissimi tavolini disseminati nelle strade a monte e a valle di Broadway …
Una cena frugale in uno dei tanti locali che fanno scintille il sabato sera, precede il nostro rientro in hotel per la notte.