Il piano del Governo per il rientro a scuola. Volteggia il fantasma DAD
Dal 13 settembre la piattaforma per il controllo del lasciapassare. Alcune misure per garantire la sicurezza: green pass, mascherina, igienizzazione personale e degli ambienti, distanziamento, trasporti pubblici e ingresso a scuola, mense e educazione fisica, tamponi salivari. Volteggia intanto il fantasma DAD. Marcello Pacifico, Presidente ANIEF, fomenta lo sciopero, vede il green pass come distrattore didattico e chiede lo sdoppiamento delle classi in una scuola bisognosa di spazi.
Patrizio Bianchi, il Ministro dell’Istruzione, ha esordito alla Camera in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico, rivolgendosi ai docenti. L’iniziale riferimento del Ministro è stato indirizzato agli 857.077 docenti, ai 213.243 tecnico-amministrativi, a oltre 1 milione di persone che lavorano nella scuola. “L’impegno, ha detto, che ci siamo presi era di avere tutti i docenti al proprio posto. Iniziamo l’anno scolastico, infatti, per la prima volta nella storia della Repubblica, avendo tutti i docenti indicati dal Ministero al proprio posto. Rispetto alle 112.473 cattedre vuote e vacanti autorizzate dal Mef noi avremo 58.735 posizioni a ruolo già assegnate, non abbiamo atteso il 1° settembre, e idem per i 53.738 incarichi annuali di supplenze. A questi abbiamo aggiunto 59.813 posti in deroga prevalentemente per il sostegno. Cifre (le 58mila posizioni di ruolo e le 113.251 assegnazioni annuali) che ci permettono di avere come residuo solo le assegnazioni di breve e brevissimo termine che i dirigenti potranno fare con la messa a disposizione. Voglio ricordare il sostegno. Tutti noi abbiamo voluto dare la massima attenzione ai ragazzi che più richiedevano attenzione. Siamo in grado oggi per la prima volta di dare risposta alle nostre famiglie. All’interno dei 58mila, 14mila riguardano il sostegno e 59 mila sono in deroga”. La sfida dell’esecutivo Draghi è il ritorno sicuro alla didattica in presenza. Resta però d’obbligo la mascherina. Nel rispetto di quanto previsto dall’art. 1, comma 2, lett. a) del DL n. 111 del 2021, viene stabilito che “è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive”. In massima parte è consigliato ricorrere alla corrente d’aria. Lo consiglia il Comitato Tecnico Scientifico. Resta l’unica misura al momento attuabile per aerare i locali. Resta senza alcuna variazione il principio di distanziamento, se pure con minore severità. La flessibilità consiste nell’accostare più vicini i banchi, ma con l’uso della mascherina e in presenza di finestre aperte per garantire il riciclo d’aria. In vista dell’avvio del nuovo anno riaprono le mense. Nei locali adibiti a mensa bisognerà evitare assembramento. Sarà consentito sostare nel rispetto delle ordinarie prescrizioni di igienizzazione personale e degli ambienti mensa e di distanziamento fisico. Si potrebbe, in caso di necessità, per evitare contatti ravvicinati, effettuare l’erogazione dei pasti per fasce orarie differenziate. E’ reso obbligatorio il green pass. Sarà obbligatorio a scuola per docenti e personale scolastico, dal 13 settembre. Sarà disposta la piattaforma per il controllo automatico. E’ denominata Pndgc. La piattaforma nazionale digital green certificate (Pndgc) è stata realizzata da Sogei. Permetterà il dialogo del sistema SIDI del Ministero dell’istruzione, con i dati sanitari legati alla Piattaforma per il suo rilascio. Alle segreterie delle distinte istituzioni scolastiche comparirà sullo schermo una interfaccia che chiederà il codice meccanografico dell’istituto. Apparirà una schermata con l’elenco del personale in servizio durante la giornata e sarà possibile conoscere lo stato della validità del green pass attraverso i classici colori del semaforo: verde ok, rosso scaduto. Il green pass, a breve, sarà reso obbligatorio per tutta la pubblica amministrazione. Avrà durata annuale per vaccinati e guariti che si sono sottoposti a monodose. Tornerà l’attività dell’educazione fisica nelle palestre, si preferirà ovviamente la pratica sportiva possibilmente all’aperto. Gli alunni più piccoli, in aderenza alla campagna predisposta dall’Istituto Superiore di Sanità, saranno sottoposti a test salivari. Ogni mese ben 110mila bambini faranno il tampone salivare. Tanto col fine di monitorare l’evoluzione contagi e garantire la massima allerta. Sin da ottobre, si pensa, i tamponi saranno effettuati nella scuola a campione, successivamente a casa. L’eventuale contatto con positivi indurrà alla quarantena di 10 giorni i soggetti non vaccinati e sette giorni i vaccinati. Il tampone negativo e la certificazione consentiranno il ritorno in aula. Si prevedono ingressi e uscite da scuola scaglionati. La variante Delta obbliga la scuola, in questa fase iniziale, a un percorso in ascesa. Il tragitto d’un tratto con pendenza notevole e preoccupante è dato dagli alunni non vaccinati e dalla variante Delta. E’ stato registrato il record contagi fra i giovanissimi in Israele e in Usa. L’Indonesia costringe i giovanissimi al silenzio. Gli alunni, riferisce Repubblica, per paura di essere contagiati, chiedono di ritornare alla didattica a distanza. Queste le condizioni della scuola nei paesi dove le attività didattiche già sono iniziate. Volteggia il fantasma DAD, in Italia, pur restando la presenza l’obiettivo prioritario. Governatori e Sindaci potranno disporre deroga all’attività didattica esclusivamente nelle situazioni dettate dall’art. 1, comma 4, del decreto legge: a) per specifiche aree del territorio o per singoli istituti, esclusivamente in zona rossa o arancione, e solo in presenza di circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica; b) i provvedimenti devono essere motivatamente adottati, sentite le competenti autorità sanitarie e nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, in particolare con riferimento al loro ambito di applicazione; c) deve essere garantita in ogni caso la possibilità di svolgere attività in presenza, qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali. Le scuole in zona bianca potranno programmare uscite didattiche e viaggi di istruzione, purchè in ambiti di uguale cromatura. L’accesso ai musei e ad altri istituti e luoghi della cultura, come l’andar per mostre, convegni e congressi e centri culturali, è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19. Una nota che suona stonata alle orecchie di Patrizio Bianchi è quella del Presidente del Sindacato ANIEF, Marcello Pacifico. Contrariamente al Ministro dell’Istruzione, Pacifico non intravede assolutamente un ritorno in una scuola sicura. “Vogliamo scuole aperte tutto l’anno, sostiene Pacifico, ma ci rendiamo conto del fatto che le misure per la sicurezza non sono state messe in atto. Uno dei principali motivi che ci porta a scioperare è che il green pass non permette di fare tranquillamente lezioni in classe. La didattica in presenza va fatta con tamponi gratuiti e salivari per tutti, settimanalmente, in modo da monitorare la situazione. Chiediamo anche al Governo di prendere un impegno: dal prossimo anno sdoppiamento delle classi, la scuola ha bisogno di spazi”
Emilio La Greca Romano