Sarà Napoli a ospitare la conferenza internazionale Unesco “Cultural Heritage in the 21st Century”, in occasione della celebrazione per il 50esimo anniversario della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e della ricorrenza del ventennale della Convenzione sul Patrimonio Immateriale. Dal 27 al 29 novembre 2023 a Palazzo Reale i 194 Paesi membri si riuniranno per elaborare risposte comuni alle nuove sfide poste al Patrimonio materiale e immateriale dell’Umanità. La presenza dei massimi esperti di tutela del patrimonio e dei beni culturali nel capoluogo partenopeo è una grande opportunità per dare risalto al Patrimonio materiale e immateriale dell’Italia, che con i suoi 59 siti detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità; ed è anche un’occasione imperdibile per Napoli, per la Campania, e per il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, territorio di eccellenza che è Patrimonio dell’Umanità Unesco per la sua straordinaria bellezza naturale e culturale, si trovano numerosi siti Unesco: il sito archeologico dei Templi di Paestum, che era l’ antica città greca Poseidonia fondata alla fine del VII sec. a. C.; il Parco archeologico di Elea- Velia, ad Ascea, che conserva i resti di Elea, altra colonia della Magna Grecia fondata dai Focei nella seconda metà del VI sec.; la Certosa di San Lorenzo di Padula, complesso monastico fra i più pregevoli al mondo eretto nel 1306 dai Sanseverino, oggi sede del Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale. Inoltre il Cilento, che per la sua biodiversità unica al mondo è Riserva MAB dell’Unesco e Geoparco, è terra della Dieta Mediterranea, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.
Il summit Unesco organizzato dal Governo italiano pone l’attenzione sulla necessità di tutelare il patrimonio culturale, che è tra i princìpi fondamentali della Costituzione italiana: patrimonio culturale di cui il Cilento è ricco. Valorizzare e trasmettere alle future generazioni il patrimonio materiale e immateriale significa tutelare tali patrimoni e il territorio che li custodisce. Per farlo, occorre dare importanza all’educazione ambientale, insegnare il valore del territorio e promuovere un turismo culturale responsabile attraverso un piano di gestione sinergico che valorizzi virtuosamente il profilo culturale e ambientale dei siti Unesco al fine di tutelare, custodire e tramandare l’eredità del nostro passato, di quel nostro patrimonio materiale e immateriale che appartiene a noi e al mondo intero, e che è insostituibile e prezioso.