Le millenarie interazioni tra Natura e Cultura hanno plasmato il patrimonio di inestimabile valore preservato dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: città greche ed antichi centri storici, antiche abbazie, castelli e casali sono armoniosamente inseriti in contesti naturalistici ancora incontaminati, ricchi di pinte ed animali rari, maestosi uliveti terrazzati, grotte, spelonche e boschi maestosi. Il parco comprende 80 Comuni, si estende per 181.048 ettari di territorio protetto e si caratterizza per l’alternarsi di aree naturali scarsamente abitate e territori ad elevata antropizzazione. Tali peculiari eterogeneità rappresentano il tratto distintivo dell’Area Protetta, inserita nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO nella categoria dei paesaggi culturali, quale eccezionale esempio dell’armonica integrazione tra l’opera dell’uomo e l’ambiente naturale mediterraneo, dal paleolitico medio ai nostri giorni. Costituisce un classico esempio di Parco di seconda generazione, laboratorio vivente dove sperimentare le opportunità del turismo sostenibile ed accompagnare la conservazione del patrimonio naturale con la promozione e lo sviluppo socioeconomico del territorio. Nel raggio di pochi chilometri si passa dal mare alla montagna, dai sapori marinari ai piatti tipici dell’interno. Una vacanza nel Cilento permette di fruire di molteplici occasioni di divertimento e di conoscenza. La fascia costiera ha un aspetto tipicamente mediterraneo, con un succedersi di insenature, piccole spiagge sabbiose, ripide pareti e promontori dominati dal complesso sistema delle torri di avvistamento e di difesa normanno-aragonese, collegato alle aree interne da rocche e castelli. Numerosi gli insediamenti medievali di crinale e costieri, che custodiscono un patrimonio artistico di immenso valore, costituito da una miriade di cappelle basiliane e palazzi nobiliari. Al pari dell’intero territorio dell’Area Protetta, anche i siti archeologici di Paestum e Velia, come lo splendore monumentale della Certosa di Padula, fanno parte della prestigiosa lista dei siti inseriti dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La famosa Paestum, fondata dagli Achei Sibariti intorno al VII sec. a.C., ci consente di ammirare i più belli e meglio conservati monumenti della Magna Grecia. Ai Focei si deve invece la fondazione di Velia (VI secolo a.C.), patria della scuola Eleatica di Parmenide che ha fecondato e illuminato la storia della filosofia occidentale. La Certosa di San Lorenzo di Padula costruisce un vero e proprio gioiello dell’architettura monastica, principale esempio del Barocco del Mezzogiorno, inserita tra i Monumenti internazionali già nel lontano 1882. Tra le principali emergenze naturali del Parco, il Monte Cervati con i suoi 1898 m. è il più alto della Campania e rappresenta, insieme con la zona del Monte Sacro o Gelbison, degli Alburni, del Monte Stella e del Bulgheria, il cuore naturalistico dell’Area Protetta. La natura calcarea degli Alburni, il cui nome deriva da Albus, per la caratteristica colorazione bianca delle rocce, ha originato numerose grotte, come quelle di Castelcivita, abitate fin dal Neolitico, e quelle di Pertosa, che si snodano in un affascinante percorso sotterraneo di circa 2000 metri. Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è, inoltre, la patria della celebre Dieta Mediterranea: qui lo scienziato americano Ancel Keys, ha studiato per anni lo stile di vita e la dieta del territorio, verificando gli effetti benefici su alcune forme di cardiopatie. Ricchissimo il patrimonio enogastronomico. Il suggestivo e incontaminato territorio del Parco include ben due delle denominazioni enologhe dell’interessante panorama vitivinicolo campano: la DOC Castel San Lorenzo e la DOC Cilento. Tra queste produzioni tipiche non si può dimenticare l’olio DOP “CILENTO”, olio di bassissima acidità e di ottimo sapore. Assolutamente particolari nel ricco patrimonio gastronomico italiano sono le mozzarelle nella “mortadella”, la soppressata di Gioi, il fico bianco del Cilento e le alici di menaica.
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