L’attesa di Gesù illumina e riempie di gioia la nostra vita. Nostro compagno di viaggio nel cammino dell’Avvento è San Giovanni Battista la cui figura domina la liturgia odierna.
La lettura del passo del Vangelo della liturgia della Paola della scorsa domenica mi riporta indietro negli anni. Mi rivedo alunna del quinto Ginnasio del Liceo Vittorio Emanuele II a Napoli, durante una interrogazione sulla vita e l’azione profetica di San Giovanni Battista,in un’ora di religione prima delle vacanze natalizie.
Sì, il mio caro professore, un gesuita, laureato in filosofia, ci proponeva dei passi del vangelo attinenti agli argomenti trattati e ci invitava, con riflessioni personali, a commentarli e, guidati da lui, ad accogliere gli insegnamenti che ne derivavano. Ricordi lontani ……. Momenti che non si dimenticano ……….
Il passo proposto alla nostra meditazione dall’evangelista Matteo ha come tema centrale l’azione profetica e la predicazione di Giovanni Battista.
L’evangelista descrive inizialmente la figura del Precursore di Gesù. Il Profeta portava un vestito di peli di cammello annodato sui fianchi da una fascia di pelle. Era austero come austero era il suo stile di vita; si cibava esclusivamente di cavallette e miele selvatico; e austero era l’ambiente in cui si era ritirato dopo la giovinezza e dove avveniva la sua predicazione, il deserto, luogo dove, sperimentando l’assenza e la privazione, dove si vive combattendo ogni sorta di difficoltà, si può lasciare spazio all’ascolto, non essendo distratti da altre voci.
L’essenzialità della vita consisteva per lui nella semplicità, nella preghiera e nella penitenza. Pur essendo estremamente umile, aveva un forte influsso benefico sui suoi seguaci. Accorrevano infatti in tanti per ascoltare le sue parole, senza mettere in discussione poi i suoi insegnamenti, e per farsi battezzare,confessando i loro peccati.
Giovanni Battista battezzava con l’acqua ma annunciava la venuta di chi avrebbe battezzato in Spirito Santo e fuoco. Ricordato più volte nelle sue omelie da Papa Francesco, San Giovanni Battista, “Voce che grida nel deserto” secondo Isaia, si rivolge a tutti noi invitandoci a convertirci, cambiare cioè mentalità di vita, discernere la verità da ciò che sembra verità, prendere coscienza dei nostri sbagli, operare con rettitudine morale, coerenza etica, pazienza e mitezza, senza indietreggiare davanti a niente, e ci invita ad aprire il nostro cuore per fare spazio alla venuta e alla salvezza che Dio ci offre.
La conversione porterà buoni frutti, porterà giustizia e pace. Il Profeta ci esorta anche a testimoniare con coraggio, a riconoscere e annunciare il messaggio di Dio nelle piccole cose e non nelle opere che impressionano per la loro imponenza per preparare così il cammino al Signore, impegnandoci perché le strade siano agibili, spianate dai tratti impervi che si pongono come ostacolo.
In questo tempo di attesa, facciamo deserto nel nostro cuore, facciamo spazio per accogliere il messaggio evangelico odierno che, prima di essere un insegnamento, è un vero grido di gioia: “Viene il Regno di Dio”.
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