di Massimiliano De Paola
Proseguendo sulla strada intrapresa qualche anno fa in sinergia con Ex Libris Cafè di Polla, con l’iniziativa del libro sospeso che riprendeva l’antica tradizione napoletana del caffè sospeso, ancora oggi in voga a Napoli, grazie ad Autolinee Curcio ed in particolare a Giuseppe Curcio, i libri viaggiano nei bus. Si tratta di una vera e propria biblioteca ambulante che organizza eventi di presentazione di volumi, come in tutte le librerie tradizionali, ospitando gli autori dei libri.
Da diversi mesi i bus per Roma e Firenze, sono dotati di una mini biblioteca che consente ai viaggiatori di prendere in prestito, per l’intera durata del viaggio, dei libri da leggere. Inoltre, chi è interessato può anche acquistare direttamente sul bus il libro che più gli piace. Insieme alla possibilità di leggere i libri, Autolinee Curcio, in collaborazione con Ex Libris Cafè e Michele Gentile, hanno dato vita anche ad appuntamenti culturali con gli autori che, nel corso dei viaggi sui bus, presentano i loro lavori e i loro scritti spiegando cosa li ha spinti alla stesura delle pagine dei libri e cosa vogliono raccontare.
L’iniziativa, che ha riscosso un grande successo tra i viaggiatori di Autolinee Curcio, ha raccolto anche il consenso di riviste di carattere nazionale come “Il Fatto Quotidiano” che, attraverso un ampio reportage, ha voluto raccontare l’iniziativa intrapresa un pò per gioco quest’estate e che è stata riproposta nei mesi di novembre e dicembre sui bus a lunga percorrenza di Autolinee Curcio.
L’idea progetto che ha modernizzato la libreria rendendola mobile, ha suscitato la curiosità del giornalista de “Il Fatto Quotidiano” che ha voluto realizzarci un reportage, pubblicando un’intera pagina per raccontare quello che un imprenditore del Vallo di Diano come Giuseppe Curcio, nell’ambito della sua attività mette in piedi a favore della cultura. Sarà stata probabilmente proprio la passione per la lettura e per il territorio, in particolare per i giovani del territorio ad aver raccolto l’interesse del giornalista. L’iniziativa vuole mettere in risalto due messaggi che si cercano di lanciare per far crescere un intero territorio: la sinergia e la condivisione delle idee. La crescita dei giovani viene anche e soprattutto dalla cultura e dalla capacità e volontà di essere attenti lettori, in modo da riuscire ad acquisire una scioltezza e capacità di linguaggio che possa consentire loro di esprimersi e farsi capire.
La lettura, inoltre, apre sempre a nuovi orizzonti ed è la migliore ginnastica per la mente. Con questa consapevolezza, Giuseppe Curcio ha deciso di mettere la sua attività al servizio della cultura, ricevendo peraltro un grande plauso anche dalle riviste nazionali per la sua azione e per il suo coraggio.
Voglio raccontarvi, ora, ciò che Giuseppe Curcio ha raccontato a me. Desidero portarvi a conoscenza di questa immensa iniziativa culturale di cui mi ha parlato ed è giusto che lo faccia attraverso le sue parole.
“La presentazione avviene a bordo di un autobus impegnato lungo il tratto autostradale A1 “Roma – Caserta”, sia perché è un tratto rettilineo con velocità costante, sia perché ha una durata di circa 2 ore (la presentazione, tra apertura della giornalista, intervento dell’autore e domande dal “pubblico” dura circa 1h30’) ed anche perché non ci sono fermate intermedie.”
“Per garantire la massima presenza di passeggeri gli incontri sono organizzati il venerdì (da nord a sud) e la domenica (da sud a nord); non è previsto alcun gettone di presenza all’autore, mentre è previsto il rimborso spese per il viaggio di rientro in sede; vengono acquistate 55/60 copie del libro presentato da regalare ai passeggeri.”
“La nostra esperienza (partita dall’agosto dello scorso anno) ha evidenziato la positività dell’iniziativa riassumibile in questi punti:
– lo scrittore si mette in gioco e “rischia” con un pubblico che non conosce (diversamente, quando si presenta un libro i presenti sono in quel luogo perché desiderano ascoltare);
– i passeggeri vivono un momento insolito, non richiesto ed inaspettato;
– il dialogo che nasce su quel bus avvicina un non lettore alla lettura (oltre ad argomentare su temi spesso “insoliti”);
– si genera un momento di condivisione che aiuta il confronto tra persone che non si conoscono, pur seduti l’uno vicino all’altro per ore;
– anche se per poco tempo, si strappa i più dall’ipnosi tecnologica del proprio apparecchio di “non comunicazione” (quella vera);
– si aiuta il mercato del libro;
– si assiste al momento magico della meraviglia che 50 persone vivono quando all’inizio, guardandosi tra loro, non capiscono che succede;
– si vive la delusione finale di tanti che domandano “peccato che dobbiamo scendere!”.”
E’ stato un racconto appassionante ed io sono rimasto rapito dalle sue parole. Spero che questa bellissima iniziativa culturale possa diventare l’apripista per altre iniziative di alto profilo a livello territoriale. Nel nostro territorio c’è un gran bisogno di cultura!