Tutto sarebbe tragicamente comico se non fosse vero, potrebbe essere il titolo di un film con il grande renato pozzetto, o altri attori della scuola dei comici milanesi (il famoso derby).
La mia impressione è che siamo come la nave senza nocchiero in gran tempesta. Politica e comunità scientifica non sono più una guida per combattere la pandemia, che viaggiano al fianco di noi cittadini, mentre viaggiano dovrebbero essere al di sopra, in poche parole dovrebbero guidarci. Tutto procede: “alla meglio maniera” diciamo qui al sud, o “piuttosto che niente, meglio piuttosto” come dicono a Milano. Appena usciti i vaccini, i titoli dei giornali erano chiari: “Il vaccino immunizza dal covid”. Due mesi dopo: “Il vaccino non immunizza dal covid, ma riduce il contagio”. Dopo sei mesi e quasi trenta milioni di vaccinati: “Il vaccino non riduce il contagio, ma tu che sei vaccinato non ti ammali”. Dopo qualche altro mese, sempre sui giornali, si leggeva: “Ti ammali, ma non finisci intubato”, poi dopo qualche altro giorno: “Finisci intubato ma non muori”. A questo punto mettetevi d’accordo. Non sarebbe più onesto dire: “Signori miei, ci stiamo capendo poco o niente!” Il problema è che adesso arriva Natale, la festa più “contagiosa” dell’anno, la stretta è inevitabile. Il governo nei prossimi giorni deve solo decidere con che modalità e, soprattutto, chi sarà maggiormente interessato. Vedi l’ obbligo vaccinale non sembra affatto la prima opzione nella testa del governo, si fa sempre più spazio la possibilità di un ricorso a un “ super green pass” che ricalchi il già pronunciato in Germania e Austria : per ottenere l’accesso ai servizi, sarà necessario essere vaccinati o guariti dal covid e non sarà più sufficiente presentare un tampone negativo. Per arginare la quarta ondata, si propone tutto e il suo contrario, si cerca di far felici i no vax, di spronare di più i green pass, di volere un super green pass ma tutto questo produce ancora di più un gran cas.