Il governo Draghi, ha diviso ancora di più l’Italia, con una linea di demarcazione ben netta, perché su 23 Ministri, 18 Ministri sono del Nord (9 della Lombardia, 4 del Veneto, 2 di Ferrara, 1 della Liguria e 1 del Piemonte) e solo 5 Ministri, sono del resto d’Italia, di cui solo 2 Ministri sono del Sud. Questa divisione, è una “discriminante politica”, che penalizza e mortifica la rappresentanza del Sud nel nuovo governo. Molti “cantori” di Draghi, diranno che tutto questo è avvenuto per caso e non c’è stata una precisa volontà di stabilire questo preciso solco, anche perché è stato istituito un Ministero per il Sud, affidato a Mara Carfagna. No, non è così! Sarà pure vero, che la divisione sarà avvenuta per caso, (ho molti dubbi al riguardo, anzi sono convinto del contrario), ma, purtroppo, è avvenuta, con tutte le naturali conseguenze che comporterà sul piano dei benefici economici. È anche vero, che c’è il Ministero del Sud, ma sarà un Ministero svuotato della capacità di spesa, perché è solo un orpello da ornamento, di una immagine ministeriale. Dopo aver evidenziato questa amara realtà, la partita già persa in partenza (18 ministri del Nord, contro 5 del resto d’Italia), diventa una disfatta sul campo di gioco, perché il Ministero dell Sviluppo Economico, affidato al leghista Giorgetti, sarà la tomba degli investimenti governativi per il Sud, in quanto tutte le risorse disponibili, saranno dirottate verso gli interessi degli imprenditori del Nord Italia ( il bacino di voti della Lega) e, se rimane, poi, qualche spicciolo, sarà dato in beneficenza alle popolazioni del Sud. Se il buongiorno, si vede dal mattino, come purtroppo si vede e non si può negare, il Sud dell’Italia, col governo Draghi, già parte molto penalizzato, con buona pace di tutti coloro che già vedono luccicare ai loro occhi, le apparizioni dei miracoli draghiani.
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