Il 3 ottobre 2019, alle ore 18:00, al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, il giornalista Paolo Romano e l’antropologo Paolo Apolito presentano il libro di Dora Celeste Amato MONDOVECCHIO Unicità di un uomo, pubblicato da Guida Editori. Sarà presente il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegele l’autrice che ha al suo attivo sia la pubblicazione di numerosi racconti, romanzi, saggi, raccolte di poesie , sia la collaborazione con RAI 3 e con testate nazionali quali, tra le altre, “Qui Touring”, “Il Mattino”, “Avvenire”, “Paese Sera”. “In questo libro racconto di Sergio , di quel mondo così complesso ed affascinante che si apriva all’arrivo nella stazione di Paestum , al Casello n.21 ,.[…] “Sergio Vecchio aveva un mondo tutto per sé, che affondava le sue radici nella Magna Grecia e la sua generosità era solo uno dei tratti distintivi di una personalità unica ed eclettica”. Creatore di un mondo figurativo che ha saputo reinterpretare quel patrimonio “ingombrante”di valori archetipi , li ha espressi con uno stile trasparente, sorvegliato e non incline alla sofisticazione, ricco di spunti attualizzanti ,nato dal rapporto profondo e dinamico con quei luoghi. Sergio Vecchio possedeva,inoltre, un’innata tendenza ad abbracciare cause ideali idiosincratiche poco inquadrabili politicamente , con la coscienza di “chi non ha santi in Paradiso” esprimendo talvolta la propria amarezza per la sordità e la miopia delle amministrazioni locali che a turno bocciavano il suo progetto di creare un grande Archivio-Laboratorio-Museo negli edifici dell’ex-stazione ferroviaria di Paestum con reperti e documenti di storia locale perché,” sin da piccoli, si potesse comprendere chi siamo e da dove proveniamo.” La scrittrice focalizza l’attenzione su aspetti inediti dell’artista, attraverso un repertorio unico di testimonianze, immagini e ricordi e ci racconta la sua umanità,la sua determinazione, il suo profondo senso di giustizia ,la sua gentilezza d’animo ,il suo rapporto con la famiglia dell’artista. Un omaggio sentito ad un uomo unico e poliedrico , un racconto che, per chi lo ha conosciuto e frequentato, aggiunge un tassello al perché Sergio Vecchio sia amato, ricordato da giovani e meno giovani non solo per la sua cifra artistica ma anche per il suo anticonformismo , per la sua innata libertà di esprimersi senza filtri, nella vita come nella pittura, per la sua immediatezza espressiva, lontana dall’enfasi e dall’autoreferenzialità. E ci sembra più vicino, come non lo è mai stato.
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