Il fuoco di sant’Antonio o Herpes zoster è una malattia comune e dolorosa che colpisce il nervo sensitivo e la cute circostante. È causato dalla riattivazione del virus varicella-zoster, lo stesso virus che causa la varicella. Dopo la guarigione dalla varicella, infatti, il virus varicella-zoster o human herpesvirus 3 rimane latente nei gangli sensitivi del midollo spinale e tronco encefalo. Il sistema immunitario normalmente funzionante ne impedisce la riattivazione. Tuttavia, l’immunodeficienza secondaria o il naturale declino del sistema immunitario, soprattutto a partire dai 50 anni di età, possono comportare la riattivazione del virus.
La sintomatologia è caratterizzata da: mal di testa, affaticamento, malessere generale, dolore, bruciore, prurito o fitte nell’area cutanea interessata che presenta inizialmente eritema e bolle piene di liquido. La fase acuta dura da 2 a 4 settimane.Per alcune persone l’Herpes zoster può portare a complicanze debilitanti e potenzialmente gravi. La più comune è nota come nevralgia posterpetica (PHN), un dolore nevralgico persistente e di intensità severa.
Nel fuoco di Sant’Antonio, è possibile ridurre la sintomatologia, la durata della malattia e le eventuali complicazioni annesse tramite una terapia farmacologica antivirale sistemica: la cura dev’essere iniziata non oltre le 72 ore dalla manifestazione dei primi prodromi, soprattutto il rush cutaneo, e va protratta per 7-10 giorni, fino alla scomparsa dei sintomi. Nel dolore da neuropatia posterpetica i comuni analgesici antinfiammatori sono inefficaci e le linee guida specifiche raccomandano l’utilizzo di farmaci antiepilettici e antidepressivi o preparazioni topiche associate a farmaci e a trattamenti non farmacologici.