La terza domenica di Quaresima apre un ciclo di tre incontri che fa Gesù : con la Samaritana oggi, durante il cammino dalla Giudea alla Galilea attraversando la Samaria, con il cieco nato e con Lazzaro come leggeremo rispettivamente nella quarta e quinta domenica di Quaresima.
Nel passo del Vangelo di Giovanni una donna, una samaritana, si reca al pozzo per attingere l’acqua, nell’ora più calda della giornata. Vuole certamente evitare di incontrare altre persone. Si vergogna, sente pesare su di sé il giudizio continuo degli altri per la sua condotta peccaminosa. Si sente sola, il suo cuore è deserto! Presso il pozzo incontra Gesù che, stanco, affaticato per il viaggio e assetato si è fermato mentre i suoi discepoli sono nella vicina Sicar per fare provviste di cibo.
Gesù non ha alcun recipiente per attingere l’acqua e, superando le barriere di ostilità che esistevano fra giudei e samaritani, e gli schemi di pregiudizio nei confronti delle donne, le rivolge la parola chiedendole da bere. La donna è stupita. La richiesta di Gesù è l’inizio di un dialogo, il più lungo tra quelli riportati dai Vangeli, dialogo che in partenza sembrerebbe impossibile tra loro ma che cambierà la vita alla donna.
Le parole di Gesù, cariche di attenzione per lei, la fanno sentire meno sola; scopre che non viene giudicata né rimproverata, ma semplicemente amata ed accolta per quello che è, con tutta la sua storia di fatiche e di sbagli. Rivolge a Gesù domande, da quelle più semplici e concrete, a quelle più complicate e profonde, domande che tutti abbiamo dentro ma che spesso ignoriamo.
Pian piano passa dal vedere Gesù come semplice uomo al riconoscerLo come colui che dona vita anche dove si sono perse le speranze. Gesù infatti le dona coraggio. Nel dialogo la donna riesce a cogliere qualcosa che la porta a Dio. Non ha più paura. Dimenticando il motivo per cui era andata al pozzo, lascia la sua brocca. Con il cuore inondato dell’acqua viva di cui ha parlato Gesù, quell’acqua che è amore e che dona forza e speranza, sente il bisogno di riferire l’accaduto e così si trasforma in testimone di fede.
E’ una credente. Il miracolo dell’amore che non condanna ma che concede un’opportunità di salvezza la raggiunge in pieno. Non impone una verità, ma fa nascere la fede nella sua gente, accendendo in chi l’ascolta il desiderio di conoscere Gesù.
Con umiltà chiediamo anche noi a Gesù il dono dell’acqua che sgorga dal suo cuore. Che l’acqua sia elemento indispensabile alla vita è un dato realistico. Ma più dell’acqua che dà la vita al corpo abbiamo bisogno dell’acqua viva dello Spirito che Gesù promette alla samaritana: è la fede, l’amore, la speranza! Come è successo alla samaritana ricordiamo che ogni incontro con Gesù ci cambia la vita, ci riempie di gioia, una gioia che siamo portati a trasmettere agli altri.
Santa domenica in famiglia. Lucia Garifalos