Il Digitale per un Consumo Sostenibile e Responsabile
“La nuova condizione umana nell’era del digitale è onlife, un’esistenza ibrida, nella quale la barriera fra reale e virtuale è caduta”. (Luciano Floridi). Educazione all’uso del Digitale per un Consumo Sostenibile e Responsabile, progetto Saper(e)Consumare. Presentazione in streaming del portale dedicato. Bianchi: “lo strumento digitale è un modo per innovare nel profondo la scuola”.
Si tratta di un progetto interdisciplinare che si propone di potenziare la cittadinanza digitale e orientare le nuove generazioni a un modello di consumo circolare in una società più innovativa, sostenibile ed equa. È un progetto di “Educazione all’uso del digitale per un consumo consapevole e sostenibile”. E’ un progetto promosso e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione all’interno di un protocollo di intesa. L’11 ottobre 2021 alle ore 15:00 sarà presentato in video conferenza il portale dedicato all’Educazione al Consumo Sostenibile e Responsabile. Il portale è dedicato ai proff. nell’ambito del progetto Saper(e)Consumare. Obiettivo principe del progetto risiede nella funzione educativa e di sensibilizzazione dei giovani e degli adulti al consumo sostenibile e responsabile in un contesto di rapida trasformazione tecnologica. Viene fornito in tal modo un ulteriore contributo strumentale ai proff. Le attività disponibili all’opera didattica dei docenti si sommano alla dotazione a sostegno dell’insegnamento obbligatorio e trasversale dell’educazione civica e dell’apprendimento permanente. Il percorso si caratterizza su quattro direttrici: Educazione digitale, Diritti dei consumatori, Consumo Sostenibile e Educazione finanziaria. Indicatori finalizzati all’approfondimento tematico specifico, ma in stretta correlazione. Gli esperti a sostegno del progetto sono stati scelti per la competenza sui quattro ambiti tematici: il Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) per l’area educazione digitale; l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), per i diritti dei consumatori; l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) per il consumo sostenibile; Banca d’Italia per l’educazione finanziaria. Il progetto è strutturato in tre parti principali. La prima: il percorso di info-formazione si compone di una raccolta selezionata di documenti, infografiche, video, link utili e glossari da consultare e conservare per permettere a ogni docente di organizzarsi in autonomia e di approfondire le competenze necessarie sui quattro temi proposti e di venti webinar interattivi, cinque per tema, erogati prima in diretta e successivamente fruibili dai docenti in modo libero, secondo le proprie esigenze, disponibilità, ritmi di vita e di lavoro, avvalendosi di un processo partecipato di teoria e pratica. La seconda: la “cassetta degli attrezzi” rende disponibile una serie studiata e ragionata di schede-attività pronte all’uso, complete di risorse interdisciplinari, giochi e spunti di riflessione e dibattito a supporto del lavoro in aula. Un modo pratico e comodo per portare in classe nuove idee e consapevolezze sul consumo sostenibile e discuterne in forma allargata, nel terreno fertile dell’educazione civica. La terza: Il bando pubblico di concorso dà l’opportunità, una volta concluso il percorso intrapreso e svolto il lavoro di informazione e sensibilizzazione in aula, di presentare progetti atti a valorizzare e rendere applicabili le conoscenze apprese nei quattro temi chiave. Le scuole autrici dei migliori progetti riceveranno un incentivo economico per l’adeguamento tecnologico e l’innalzamento delle competenze. Nell’ambito dell’iniziativa sono fornite risorse e contenuti per orientarsi in autonomia, webinar per confrontarsi con esperte ed esperti e strumenti pronti all’uso per lavorare in classe con un approccio multidisciplinare. È prevista una competizione nazionale per le scuole e i migliori progetti di sviluppo dei contenuti forniti riceveranno contributi, resi disponibili dal MiSE, che potranno essere utilizzati dalle scuole per potenziare tecnologie e promuovere competenze digitali. Saper(e)Consumare permette di acquisire dimestichezza con un nuovo linguaggio, i concetti che veicola e le tecnologie che lo producono e lo divulgano; consente di capire come agire online consapevoli dei propri diritti anche prima, durante e dopo una procedura d’acquisto; aiuta a verificare le proprie competenze digitali; imparare a tutelarsi come consumatrici e consumatori nel settore delle comunicazioni; offre la conoscenza dei quadri europei di riferimento sulle competenze digitali e gli strumenti che offrono a docenti, cittadine e cittadini. Il Quadro Europeo delle Competenze Digitali per Consumatrici e Consumatori, messo a punto dall’UE, va proprio in questa direzione e si propone come punto di riferimento per sostenere e migliorare il know how digitale inteso come l’insieme di strumenti utili ad agire in modo consapevole e sicuro negli ambienti e nel mercato digitali. L’appropriazione di tali strumenti comporta una crescita personale tangibile, al contrario la loro scarsa conoscenza può aumentare sensibilmente il divario all’interno della società. In Italia il digital divide è più profondo che in altri Paesi e rappresenta un freno allo sviluppo dell’intera società. Ridurlo, sviluppando competenze chiave, favorisce la genesi e la diffusione della cittadinanza attiva e di una partecipazione più inclusiva alla vita democratica del Paese. La scuola svolge un compito primario in questo senso. Contribuisce, infatti, a formare le nuove generazioni di cittadine e cittadini consapevoli dei pro e anche dei contro di Internet. Ad essa è rivolto questo percorso di educazione all’uso del digitale svolto da istituzioni italiane impegnate, al fianco dell’Unione Europea, a potenziare le competenze digitali di cittadine consumatrici e cittadini consumatori: il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L’educazione al consumo è un diritto fondamentale riconosciuto all’utenza dall’art. 2 del D.lgs. 6 settembre 2005, n. 206 (c.d. Codice del Consumo) e orientato a favorire la consapevolezza di diritti e interessi di consumatrici e consumatori. Il progetto fa suoi anche gli obiettivi dell’Agenda 2030, focalizzandosi principalmente sul 12 diretto a “garantire modelli di produzione e consumo sostenibili”, tema tra i più trasversali nel Programma d’Azione delle Nazioni Unite per le persone, il pianeta e la prosperità. L’obiettivo 12, nello specifico, invita tutti a dare il proprio contributo per realizzare modelli di produzione e consumo responsabili e “fare in modo che le persone abbiano in tutto il mondo le informazioni rilevanti e la consapevolezza in tema di sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura”. Il Digitale rientra nella sfera d’interesse della scuola. Il Piano Nazionale Scuola Digitale è un pilastro fondamentale de “La Buona Scuola” (legge 107/2015), una visione operativa che rispecchia la posizione del Governo rispetto alle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico: al centro di questa visione, vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale. Il Ministro Bianchi è convinto: “lo strumento digitale è un modo per innovare nel profondo la scuola”. In occasione della conclusione dello scorso scolastico passato, Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, ebbe a dire: “Quello che si chiude è stato un anno scolastico particolare, durante il quale l’online è risultato indispensabile per tanti ragazzi al fine di mantenere relazioni sociali e seguire le lezioni scolastiche. La maggiore centralità assunta dalla rete rende indispensabile non rinviare oltre l’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale, prevista dalla legge sull’educazione civica”. Il web si è rivelato, specialmente nella chiusura pandemica, di grande utilità. Resterà tale, se pure espone i minorenni a seri pericoli: dalla pedofilia al cyberbullismo, fino alle sfide estreme. E’ necessario investire, promuovere l’educazione digitale come ci viene richiesto pure a livello europeo”.
Emilio La Greca Romano