Il coronavirus ha indubbiamente mobilitato le coscienze e le competenze delle amministrazioni locali, che si sono, ognuno a suo modo, approcciate ad una situazione sicuramente inedita e delicata. Tutto comincia con il lockdown dell’8 marzo, il giorno in cui l’intero Paese viene immobilizzato per combattere una guerra inedita dove in trincea si vedevano e si vedono combattere i sindaci prima e i governatori poi. E proprio gli amministratori locali di due realtà, seppur confinanti, come quelle di Capaccio Paestum e Agropoli hanno avuto storie diverse durante i mesi in cui la crisi pandemica sembrava più grande di noi. Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum, con un profilo certamente più defilato rispetto al tema covid si è però adoperato per attuare tutti i controlli necessari che richiedeva il periodo di profonda emergenza. I controlli disposti per i fine settimana e per il periodo pasquale per contenere gli spostamenti verso le seconde case. Già il 9 marzo la polizia municipale dispone la quarantena per 11 persone e chiude un locale. I controlli, seppur il territorio vasto del comune sia difficile da coprire, sono stati ferrei e la polizia municipale ha dato una grande prova di competenza nel saper gestire il difficilissimo momento. Con un solo contagiato scoperto il 4 aprile, Capaccio Paestum rappresenta uno dei comuni meno colpiti d’Italia. Anche se molti hanno lamentato una carenza di comunicazione da parte del sindaco Afieri durante il lockdown. La scelta di distribuire gli alimenti invece che utilizzare i famosi buoni pasto si è rivelata proficua. Infatti, dopo il periodo iniziale dove la distribuzione era macchinosa e non esaustiva, i generi alimentari sono stati elargiti con una buona frequenza soprattutto grazie all’impegno dei volontari della Protezione Civile.
Situazione totalmente diversa quella che ha dovuto affrontare il sindaco di Agropoli, Adamo Coppola. L’incubo comincia a manifestarsi prima ancora del lockdown. Infatti ad inizio marzo la professoressa del liceo Alfonso Gatto, reduce da Parma, risulta positiva al covid 19. Il sindaco è costretto a disporre la quarantena per tutta la famiglia e per chi ha avuto contatti nei giorni precedenti. Inoltre sospende le lezioni al liceo dove insegna la professoressa per due giorni. Nel frattempo arrivano gli esiti dei tamponi delle altre persone che hanno avuto contatti con lei: una giovane estetista 34enne risulta positiva. Da lì oltre 50 persone vengo messe in isolamento totale per cercare di arginare il contagio. Ma i casi nel comune di Agropoli continuano a salire fino a raggiungere la doppia cifra. Poi il primo decesso, Alfonso Migliorino, ferroviere 53enne. Poi il secondo il 63enne, Antonio Agresta, cancelliere della Corte d’Appello di Salerno. E infine Domenico Petrizzo 84enne, per tutti Mimì. Una scia di dolore che ha colpito l’intera comunità di Agropoli ma che non ha scoraggiato l’azione del sindaco. Infatti Adamo Coppola è stato uno dei sindaci più impegnati nella comunicazione medianti le periodiche dirette facebook nelle quali si confrontava con i cittadini e forniva risposte circa la distribuzione degli alimenti e l’accesso agli aiuti del governo, della regione e del comune. Un forte segnale di presenza in un momento in cui molte famiglie si sentivano abbandonate dalle istituzioni.
Arturo Sica