di Oreste Mottola
Il personaggio c’è: discusso ed amato. “Bisogna conservare l’umiltà di ciò che siamo. Mai perdere la dignità e l’orgoglio delle nostre origini”. Padre emigrante in Germania, di mestiere un po’ agricoltore e camionista, Rosario Gallo, 65 anni, non ha mai rinnegato le sue radici popolari. Conquistando la laurea in medicina riesce a farsi spazio in un paese, alla fine degli anni Settanta, non è certo avvezzo ai colpi di scena. L’esordio sulla scena politica di Altavilla avvenne nel 1980, nelle “tre torri”, in una lista civica di area democristiana, e già l’anno successivo, eletto sindaco si pose decisamente a capo della convulsa e discussa ricostruzione post – terremoto. Uomo della sinistra dc, per oltre un decennio se la deve vedere con la concorrenza dei vecchi leoni dc del paese: da Salvatore Cembalo a Gaetano Sassi. Fino al 1993 Gallo resta saldamente alla testa del comune. Tante opere pubbliche sono iniziate e le assunzioni municipali fioccano. Il bilancio del comune però non regge e va in dissesto. Gli ultimi suoi due – tre anni sono però all’insegna dei colpi di scena, e solo un drappello di una cinquantina di carabinieri riescono a controllare i movimenti popolari che vogliono impedire a tutti i costi la sua defenestrazione. Più che dalla piazza o i movimenti politici Rosario Gallo trova sua buccia di banana nella “forzatura” che si trovò a fare di un’intimazione del prefetto che gli ordinava di convocare il consiglio comunale. Non lo fece e rimediò una condanna che lo fece uscire dal municipio. “Fuori” fino al 2005 ha reagito animando una campagna elettorale permanente. Politiche, amministrative, per la banca locale o per il consorzio di bonifica che fosse. Non c’è “una conta” che abbia saltato. Gli studiosi di marketing elettorale dovrebbero studiarlo. E’ stato costantemente alla guida di una macchina che produce voti di lista e preferenze per gli amici. Alle primarie prodiane dell’Unione ad Altavilla Clemente Mastella rimedia una percentuale superiore a quella di Ceppaloni. Come Pippo Baudo ha scoperto e lanciato gran parte dei protagonisti dell’attuale scena politica: “galliani” sono stati Franco Cembalo, Antonio Di Feo ed Angelo Marra. L’Udeur diventa la sua casa politica, suo amico e sostenitore è l’ex senatore ed ora membro dell’autority delle comunicazioni Roberto Napoli. Gli altri meno, lo stesso Mastella alla fine gli perferisce Carmine Cennamo, il sindaco di Postiglione. Oltre la politica c’è il resto e la grande amarezza di Gallo è la perdita della giovanissima figlia, Rosa, scomparsa a poco più di vent’anni, ed alla quale dedica una fondazione. Agli amici più vicini spesso confessa di “usare” la politica non solo per la sua comunità ma anche come terapia alle difficoltà della vita.