Il Cinema Miriam è stato abbattuto. La piazza ove sorgeva era un borgo della riforma e si chiamava Contrada Gueglia, successivamente divenne Il Villaggio ed infine la piazza fu dedicata all’ingegnere Carlo Santini, primo Presidente del Consorzio di Bonifica. C’era una volta il Miriam e adesso non c’è più. Forse al suo posto sarà costruito un cinema progettato da un’archistar… ma anche no! Capaccio come Agropoli… stesso Sindaco stesso Cinema! Dopo L’abbattimento della vetusta e pericolante struttura del Cinema Miriam, ricettacolo di ratti e misfatti, si è scatenato l’inferno delle polemiche e delle denunce. Politici, ambientalisti e affini sono ricorsi al TAR e alla Procura, c’è chi sospetta che alcuni hanno informato dell’accaduto financo la Presidenza della Repubblica e persino il Vaticano… si aspettano lumi per decidere sul da farsi! Tutto per fermare il Sindaco che aveva chiuso un accordo con la proprietà dello stabile dopo una lunga e faticosa trattativa. Circa 600mila euro, che il Comune di Capaccio pagherà alla famiglia Pagano-Acanfora, che finalmente si è liberata di un fardello ingombrante, che tanti problemi addusse alla proprietà e alla cittadinanza tutta. Il problema dello Scalo Capaccio è stato per quarant’anni il Cinema Miriam, una diatriba che si è risolta con il suo abbattimento. In quel Cinema da giovani, vedemmo film che formarono la nostra coscienza critica e la nostra conoscenza del mondo. Film come “Il Maestro e Margherita” di Aleksander Petrovic’ del 1972, trasposizione cinematografica dell’anonimo romanzo di Michail Bulgakov. O come il film “Mondo Candido” del 1975, diretto da Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi, ispirato al “Candido ” di Voltaire. In quella sala, da adolescenti avemmo i primi rossori e i primi impulsi emotivi, seduti affianco alle belle compagne in minigonna. Il Cinema Miriam, dalla sua costruzione fino alla sua chiusura nel 1984, era l’unico luogo di svago del contado della piana bonificata. Oltre ai film, nel Miriam si poteva assistere anche a spettacoli teatrali e balletti. Financo la BCC di Capaccio teneva lì le sue adunanze societarie. Erano una una specie di messe laiche, dove potevi incontrare la ragazza a cui facevi il filo. Ora il Miriam non è più lì, con la sua scomparsa sono morti i ricordi e la gioventù. Dopo quarant’anni il Cinema Miriam è stato abbattuto. Meritava questa fine? Si chiedono increduli i cittadini dello Scalo Capaccio! E’ destino che le cose abbiano fine. Si spera solo che venga costruito un nuovo Cinema, dov’era e com’era e sorga dalle sue ceneri, entro e non oltre il 2023, come ha promesso il Sindaco Alfieri. A Capaccio Scalo, periferia del nulla, manca proprio un centro culturale polifunzionale, un Cine-Teatro, che possa soddisfare le esigenze delle tante associazioni del territorio che, hanno necessità di esprimersi e di aggregare le giovani generazioni. Una necessità che portò in piazza, nel lontano 2006, e precisamente il 13 maggio, centinaia di cittadini che manifestarono la volontà di riaprire il Cinema Miriam. L’iniziativa fu promossa dal Mediterraneo Video Festival, a cui aderirono la Film Commission Regione Campania, Legambiente il Centro di Educazione Ambientale, L’Associazione Antichi Trenisti, la Fondazione Paestum, Zingara, il Quotidiano on line www.paestum.it, la testata giornalistica UNICO, gli studenti del Liceo Scientifico Piranesi, l’Associazione Agorà, Paestum Eventi, l’Associazione Il Mosaico, la Lega per i Diritti dei Disabili Verso la Vita, Strange Days e tanti altri. Alla manifestazione per la riapertura del Cinema Miriam aderirono anche registi, musicisti, intellettuali e attori. Tra i registi ricordiamo Wilma Labate, Renzo Rossellini, Alberto Grifi, Giuseppe Piccioni. Tra i musicisti Antiqua Saxa, Induè, Le Nacchere Rosse, Enzo Gragnaniello, Sasà Mendoza, Tony Cercola, Noureddine Fatty, Jamal Ouassini. Tra gli intellettuali Pedrag Matvejevic, Kaled Fuad Alam. Tra gli attori, Marco Messeri, Oscar Nicodemo, Alberto Franco, Pierluigi Iorio. Tutti loro aspettano con ansia che venga ricostruito al più presto il Cinema Miriam. Si dia sfogo alla voglia di cultura che alberga, silenziosa e stanca, nel cuore e nell’animo di molti. Un Cine-Teatro, allo Scalo Capaccio, non è solo necessario, ma indispensabile, esso rappresenta l’unica occasione per la crescita culturale e sociale di una comunità per lo più all’oscuro di tutto. In linea con ciò, il Sindaco Alfieri ha preso l’impegno solenne di ricostruire il Cinema Miriam entro e non oltre il 2023. Favorevole alla riapertura, anche i proprietari della struttura, rappresentati da Giuseppe Pagano e Pasquale Acanfora, che hanno rimarcato l’esigenza di investire in cultura. Ma a fermare tutto questo ha provveduto la polemica, figlia, mai sopita, delle genti delle terre bonificate. Ogni qual volta si tenta di mettere mano ad una qualsivoglia opera di riqualificazione urbana dei Borghi della Riforma, si scatena un parapiglia, ricorsi al TAR, Interrogazioni Parlamentari, denunce e controdenunce alla Procura della Repubblica, insulti e grida in Consiglio Comunale e in men che non si dica si blocca tutto e non si fa più niente. Di Borghi simili al Borgo Gueglia…ops Piazza Santini dello Scalo Capaccio, ce sono a decine nella Piana del Sele. Tutti fatti con lo stampo, Borgo S. Cesario, Borgo Cerrelli, Borgo Cariglia, Borgo Gromola, Borgo Cafasso, Borgo Spinazzo, Borgo Scanno e un mucchio di altri. I Borghi della Riforma, come Borgo Gueglia o Piazza Santini, furono costruiti tra gli anni ’50 e ’60. In tre tipi di edilizia di marca razionalista, così come prevedeva il manuale dell’architetto di Ridolfi. Quindi un’architettura da manuale, fatta a stampo, copiata e ricopiata. Un’architettura minimalista, con archi a “pizzo”, tre o quattro edifici messi a terra alla bello e meglio e qualità costruttiva discutibile. Borghi servizi a disposizione delle bianche casette con sul frontespizio la dicitura Opera Nazionale Combattenti e il nome del Santo protettore. Raramente chi percorre oggi la Pianura bonificata, riuscirà a riconoscere l’unicità dei Borghi servizio e delle bianche case coloniche della Riforma. Poderi tutti trasformati in “villini” abusivi, simili a quelli di una qualsivoglia periferia urbana, senza che nessuno si è mai stracciato le vesti, per quella visione distrutta e quel paesaggio cancellato. E allora se non esistono più i poderi dell’O.N.C., a ben vedere è giusto riprogettare Piazza Santini, Borgo Gueglia, con un nuovo e funzionale Cine-Teatro!
Lucio Capo
Capaccio Paestum. Il cinema Miriam, acquisito al patrimonio comunale, è stato abbattuto e al suo posto sorgerà un cine teatro moderno entro il 2023
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