A parte che in val Padana, Cilento spesso si confonde con Salento, una volta visitato, il Cilento, rimane inconfondibile e indelebile nel ricordo. Alla ripartenza lo si lascia con la stessa malinconia che disturba il personaggio di Bisio nel film ‘Benvenuti al Nord”.
La puntualità, un ordine diffuso, la pulizia che manca nelle strade di Roma e Milano (ma qui c’è) colpiscono piacevolmente. A ciò aggiungiamo il grande abbraccio fatto di attenzioni e cortesia dei cilentani ed ecco che il visitatore si sente quasi cullato e a poco a poco, quasi impercettibilmente, pervaso di serenità.
Da voi ho trovato alcune similitudini con il territorio dove vivo e lavoro. Lecco colpita all’inizio del millenio dall’onda di crisi che ha spazzato via una economia basata sull’industria del ferro ha voglia di turismo. Ora qui ci guardiamo intorno, sappiamo di contare su una buona base di partenza: il ‘lago di Como’ così famoso in giro per il mondo. Guardate cosa è successo con Obama ospite di George Clooney.
Poi, vi sono tanti punti forti su cui puntare, montagne da escursioni, ferrate e arrampicata, che ti lasciano allungare lo sguardo fino alle Alpi piemontesi del monte Rosa o agli Appennini emiliani e ai contigui laghi del Ticino. In Valsassina si fanno sky race mondiali, corse in montagna. La vicinanza con Milano, Bergamo e Brescia permette un collegamento con la cultura di qualità.
Ma siamo indietro, nonostante il volano dell’Expo nel 2015, nonostante la Svizzera dietro l’angolo.
La progettualità dei piccoli passi, uno dietro l’altro lungo un grande percorso, incontrata da voi in Cilento, è ancora lontana.
Alle sponde manzoniane dei Promessi Sposi mancano musei impostati come quello archeologico di Paestum, manca una app specifica come la vostra ‘Il cammino del Parco’, manca quell’unione di intenti che è il vostro potente motore.
Di gente appassionata come il direttore di questo giornale: Bartolo Scandizzo ( e la moglie Gina), come Felice Iorio colonna delle Grotte di Castel Civita, come Filomena Chiappardo, assessore di Padula fiera paladina del biglietto unico per luoghi diversi, di Giovanna Scarano seduta sul tesoro ancora da sbocciare di Velia, di Valerio Calabrese che dirige a Pioppi una perla museale piccola quanto profondamente gradevole, di Gabriel Zuchtriegel, il giovane direttore tedesco che vuole raccontare l’archeologia da un punto diverso dalle narrazioni epiche cercando l’umanità negli scali di Paestum, per fortuna qui a Lecco di persone così ce ne sono. Per questo l’obiettivo di replicare il miracolo cilentano è più che una speranza.
Di certo siete nel mezzo del vostro cammino. La scelta non facile dell’offerta al visitatore lento, lontana dalle orde mordi e fuggi, il puntare alla qualità (Slow food e Unesco) ha il passo del maratoneta, una visione di medio e lungo termine che premierà la vostra industria del turismo.
Nel frattempo, appena tornata dal denso tour organizzato da Scandizzo, mi sono fatta un giro sui siti immobiliari, perché la scelta di Ancel Keys che è arrivato a vivere 101 anni compiendo buona parte della sua vecchiaia a Pioppi, beh fa pensare e anche sognare…