Arriveranno alla spicciolata già da sabato pomeriggio i maggiori esperti italiani e stranieri in campo nutrizionale ed una ventina di giovani ricercatori ed operatori dell’area della nutrizione umana ed applicata e delle produzioni agricole ed alimentari per partecipare all’«l’Ancel Keys International Seminar on Mediterranean Diet and Sustainable Dietary Models». Il Seminario, istituito quest’anno per la prima volta, è stato ideato dalla Società Italiana di Nutrizione Umana, con il contributo logistico dell’Università di Napoli Federico II, l’Istituto di Scienza dell’Alimentazione del CNR di Avellino, il Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, l’Università di Salerno, la Regione Campania e l’Associazione per la Dieta Mediterranea, alimentazione e stile di vita Ancel Keys Pioppi. L’iniziativa del più alto livello didattico-scientifica è stata ospitata dalla Fondazione Allasio di Ascea Marina (l’antica Elea). In questo luogo si danno un gran daffare per accogliere al meglio gli ospiti ( ci sarà anche la cuoca Delia Notaro che ha fatto conoscere i piatti cilentani ai due coniugi Ancel e Margaret Keys) convenuti sulla costa cilentana dove lo scienziato del Minnesota scoprì la Dieta Mediterranea, patrimonio UNESCO. I giovani discenti, dal 9 al 14 ottobre, potranno ascoltare le lezioni magistrali riservate ad un numero ristretto e selezionato di candidati (tante erano le richieste), ma soprattutto avranno la possibilità «unica» di colloquiare con gli illustri Maestri, di esporre le proprie esperienze e discutere progetti da essi stessi proposti e preparati attraverso un lavoro comune condotto in piccoli gruppi sotto la guida di un tutore esperto. Affiancheranno i docenti di riconosciuta esperienza e autorevolezza internazionale, le persone che ben rappresentano la storia, il lavoro, la vita quotidiana e le abitudini alimentari del territorio. «L’obiettivo della SINU– spiega il professor Pasquale Strazzullo, presidente del sodalizio scientifico- è di avviare un’azione formativa ai più alti livelli che conduca alla formazione di figure professionali che maturino la conoscenza e la piena consapevolezza del problema e acquisiscano la capacità di agire ciascuna nel proprio ambito operativo in favore degli obiettivi messi in campo dagli organizzatori. Nel contempo si vuole creare una rete di ricercatori e operatori sul campo che sviluppino e attuino azioni sinergiche per la rivitalizzazione della dieta mediterranea e la sua diffusione nel mondo». Le parole chiave sono: dieta mediterranea – stile di vita – benessere alimentare – prevenzione cardiovascolare – prevenzione del cancro – ricerca clinica – ricerca epidemiologica -biodiversità – sostenibilità – impatto ambientale – agricoltura -produzioni alimentari – tradizioni gastronomiche – realtà locali – industria di trasformazione. Affrontando queste tematiche i partecipanti acquisiranno «Le conoscenze indispensabili sul modello di alimentazione globale più salutare, sicuro e sostenibile».
L’allarme lanciato dalla Comunità scientifica
E’ vero però che, a dispetto dei vantaggi ampiamente riconosciuti per la salute umana e per l’ambiente, le abitudini alimentari delle popolazioni «mediterranee» si sono gradualmente modificate negli ultimi cinquant’anni, allontanandosi in misura preoccupante dal modello tradizionale, a causa del crescente consumo di prodotti animali e della riduzione dell’uso di prodotti vegetali, con conseguente maggiore assunzione di grassi saturi e proteine animali in sostituzione di proteine vegetali e grassi, cereali integrali e fibre alimentari. Questi cambiamenti negativi sono ulteriormente associati all’assunzione in eccesso di sale e aggiunta di zuccheri (questi ultimi in gran parte sotto forma di bevande zuccherate), nonché con un aumento del consumo di bevande alcoliche, uno stile di vita progressivamente più sedentario e il conseguente aumento della prevalenza dell’obesità.«Tutto questo – precisa il professor Strazzullo- richiede un forte impegno da parte dei nutrizionisti, delle istituzioni sanitarie pubbliche e della stessa industria alimentare per una rivitalizzazione della dieta mediterranea che permetta di superare i problemi attuali recuperandone le caratteristiche fondamentali».
Il modello alimentare identificato e descritto
dallo scienziato americano che visse nel cilento
Il Seminario Internazionale sulla Dieta mediterranea e i modelli alimentari sostenibili, intestato ad Ancel Keys, lo scienziato americano che scelse Pioppi come «buen retiro» e che per primo identificò come tale e descrisse questo modello alimentare, si propone di fornire un contributo a questo importante obiettivo attraverso un’azione didattica che ha due finalità specifiche. «Innanzitutto– conclude il presidente dell’autorevole sodalizio scientifico –dobbiamo fornire a giovani ricercatori e professionisti delle aree biomedica, nutrizionale e delle produzioni agricole ed alimentari gli strumenti necessari per maturare la piena conoscenza e la consapevolezza dei percorsi più utili a realizzare un modello alimentare di tipo mediterraneo adeguato al terzo millennio. E poi dobbiamo contribuire a formare giovani ricercatori impegnati a livello internazionale ed inseriti in una rete di operatori altamente qualificati per intraprendere azioni e sviluppare iniziative sinergiche per la rivitalizzazione e la diffusione della dieta mediterranea nel mondo».