A Padula mi raggiunge Gina Mia moglie che ha condiviso con me molti altri momenti dedicati all’impresa di tracciare il Cammino del Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
Partiamo con lo spirito di sempre quando siamo insieme: animati dalla passione per i luoghi che non sono mai disgiunti dalle persone che li abitano e dall’interazione che riusciamo a combinare con loro. Così abbiamo fatto sul Cammino di Santiago di Compostela, durante i nostri viaggi in Australia e Argentina ed anche nel corso della nostra esistenza quotidiana nell’esercizio del nostro lavoro di insegnanti, prima di tutto, e come giornalisti, in secondo luogo.
Scegliamo o ancora una stradina, tra le tante, per raccordarci di nuovo con la SS 19 a ridosso dello svincolo autostradale di Padula – Buonabitacolo.
Dopo poche decine di metri imbocchiamo a destra una stradina secondaria che ci eviterà di camminare a bordo strada fino all’innesto con la nuova della Bussentina dove la SS 517 è stata declassata a strada intercomunale e quindi adatta al Cammino.
Subito dopo la deviazione della superstrada svoltiamo a destra per entrare nella bella campagna di Buonabitacolo. Costeggiando il Rio freddo che, insieme al Calore (uno dei tre che si trovano in Campania) e al Tanagro costituiscono un trittico di corsi d’acqua che contribuiscono a rendere la terra del Vallo di Diano fertile e adatta alla coltura di foraggio e tanto altro ancora. La strada ci porta fino all’ingresso del paese facendoci costeggiare aziende agricole e nuovi insediamenti industriali. Fattorie attive, casolari abbandonati, piante di ciliegi, noci e gelsi ci accompagnano e ci fanno ombra fino all’ingresso del paese dove c’è la cappella di S. Antonio. Entriamo nel del borgo e proseguiamo fino all’altro capo di Buonabitacolo dove è situato il municipio. Il borgo è tutto da vedere con una certa calma per assaporarne gli antichi palazzi, le belle chiese e gli angoli che riservano scorci di tempo passato che un occhio attento può ricavarne anche sensazioni di tempi già archiviati dalla storia.
A Sanza mancano ancora una decina di Km. Decidiamo di affrontare il resto del cammino con decisione Facciamo la scelta di percorrere la SP 517 fino all’incrocio con una strada interpoderale sitata sulla sinistra a pochi Km da Buonabitacolo. Nei pressi del centro abitato, risaliamo sulla SS 517 all’altezza del vallone dove è situato il ceppo che ricorda a tutti noi il sacrificio di Carlo Pisacane e dei suoi trecento compagni. È un momento esaltante poter abbracciare la “storia” che, passo dopo passo, ci ha portato fino all’emancipazione di tutti rispetto ai pochi com’era quell’”era” dannata dopo la restaurazione. Alla loro disperata impresa, che ha cominciato a farci sentire Italiani e ci ha portato a vivere in un mondo migliore di quello che le popolazioni del Vallo e dell’intero Cilento erano costretti a vivere nella prima metà del 1800. L’arrivo nella struttura che ci ospita è un conforto importante per le nostre membra. Una doccia, un po’ di riposo e poi a cena a raccontarci, davanti alla tavola ricca di ottimo cibo quello che è già stato e a valutare quello che resta da fare.
Bartolo Scandizzo