Dopo i fuochi incrociati che hanno caratterizzato lo scenario politico delle ultime due settimane sembra che a Capaccio-Paestum sia ritornato un clima di fair play. Infatti, nell’attesissimo consiglio comunale nel quale le due fazioni, maggioranza palumbiana e opposizione (‘’Petragliana’’ verrebbe da dire), si sono finalmente guardate negli occhi, è ritornato un clima istituzionale che tanto è mancato al comune. Il forte scontro politico, che troppo spesso è sfociato in scontro personale e privo di contenuti, ha lacerato il tessuto sociale, creando fazioni contrapposte fra chi sta col Sindaco Palumbo, chi con Associazione del Popolo, e chi invece non condivide né l’uno né l’altro modo di approcciare ai numerosi problemi che affliggono il territorio. Infatti fra chi crede che un atteggiamento pragmatico sia non solo più decoroso, ma anche più conveniente, non trova in nessuna delle due fazioni un’affinità politica. La mancanza di un progetto a lungo termine e di una visione capace di traghettare Capaccio-Paestum fuori dalla crisi socio-economica ci obbliga a chiedere alla classe dirigente, sia di maggioranza che di opposizione, “Che ne è stato del programma elettorale in base al quale avete raccolto il vostro consenso?”
Certo che la promessa più importante per un politico è anche quella meno mantenuta. Perché tutte e due le fazioni, poi successivamente laceratesi, hanno un unico comun denominatore: un programma. Presentato e fatto votare da tutti gli elettori, non una ma ben due volte un anno e mezzo or sono, sembra adesso essere finito nel doppio fondo di un cassetto di qualche scrivania chissà dove. Eppure sembrava che il plebiscito del 25 giugno 2017 avesse conferito a questa classe dirigente non solo la possibilità, ma il dovere di mantenere gli impegni sottoscritti in campagna elettorale. Ed è anche legittimo che si cominci a discutere di un programma alternativo, senza per questo usurpare il consenso raccolto sulla base di altri scenari e altre prospettive presentate ai cittadini. Se il patto si rompe significa che una parte dei contraenti non lo ha rispettato, ed è giusto che si facciano opposizione, ma al solo scopo che quel medesimo patto venga solennemente rispettato e non malamente stralciato. Questo comporterebbe un tradimento a 360 gradi di tutte le parti politiche in gioco, e una conseguente perdita di credibilità agli occhi dei cittadini.
Ora che i personalismi hanno preso il sopravvento e le opportunità politiche sembrano accecare i protagonisti, chi o, per meglio dire, come si riuscirà a mantenere quella solenne promessa fatta al popolo di Capaccio Paestum alle amministrative 2017?