Recupero dei beni ambientali e storici, attenzione alle esigenze degli anziani e delle fasce più bisognose, trasparenza: questi sono i temi principali su cui si è maggiormente incentrata l’attività politica dei “Progressisti” di Roccadaspide.
Si sono affrontate queste tematiche politiche sia perché esse tradizionalmente rappresentano la base del ” comune sentire” dei soggetti politici di ispirazione di sinistra e sia perché tanto l’attuale classe dirigente che quelle precedenti sostanzialmente le hanno sempre relegate ad un ruolo marginale rispetto ai loro programmi e alla loro attività politica.
Volendo essere più analitici bisogna innanzitutto ricordare che sul fronte delle battaglie ambientali il Movimento ha preliminarmente privilegiato il momento di monitoraggio del territorio finalizzato all’individuazione delle anomalie più macroscopiche. Il frutto di questa prima operazione è stato l’individuazione di una discarica abusiva nel territorio montano a cui ha fatto seguito repentinamente una formale denuncia/querela contro ignoti, nonché diverse segnalazioni all’Amministrazione comunale, la quale, seppure in modo lento e macchinoso, ha provveduto parzialmente a rimuovere i rifiuti solidi depositati.
Sempre sul fronte ambientale, il 29 settembre ’94, il movimento ha mobilitato l’intera cittadinanza e le altre associazioni presenti nell’area comunale per una giornata di volontariato finalizzata al recupero del Convento Carmelitano, un monumento in rovina risalente agli inizi del 1400 da anni abbandonato a se stesso e a servizio di molti cittadini che se ne servivano di liberarsi di ingombranti carcasse di elettrodomestici e di variegate tipologie di oggetti della nostra società capitalistico-consumistica. Questo primo intervento di pulizia è stato solo un segnale e attualmente si sta lottando per il totale recupero del monumento in questione tentando di attivare sia la sovrintendenza ai Beni Artistici e Culturali che l’Amministrazione Comunale. Tuttavia fino ad oggi nessun segnale positivo è dato da riscontrare.
SuI fronte della trasparenza e della partecipazione attiva dei cittadini alla vita politico-amministrativa, il movimento, osservando lo spirito della Legge 24I/90, ha partorito un progetto di modifica e di adeguamento alla Legge 81/93 dello statuto comunale. Fra le tante innovazioni mi preme segnalare l’aver suggerito agli organi comunali: 1) l’impegno a.non accogliere sul proprio territorio impianti nucleari, discariche di rifiuti nocivi e tutto ciò che potenzialmente costituisce pericolo per la salute pubblica;2) L’istituzione di uno sportello che faciliti la conoscenza ai cittadini e alle associazioni in ordine alle possibilità di finanziamenti, di agevolazioni e contributi di cui alla Legge 394/91 ( cosiddetta ” legge parco”); 3) l’istituzione del difensore civico; 4) l’obbligatorietà delle consultazioni da parte della P.A. con le associazioni presenti sul territorio in occasione dell,approvazione del Bilancio, del P.R.G., dei piani commerciali, dei piani urbani al traffico e in caso di rilevanti disposizioni in tema di assetto e di utilizzo del territorio.
Anche in ordine a questo delicato problema, riguardante una corretta regolamentazione fondamentalmente tesa a favorire una cosciente ed attiva partecipazione dei cittadini alla vita politica, nessun segnale diretto ad instaurare un disteso e costruttivo confronto è stato lanciato da parte e della maggioranza e della minoranza del Consiglio comunale.
Fra le battaglie più recenti va ricordata l’attività in ordine alle problematiche riguardanti gli anziani. Anche in questo caso, si è ritenuto opportuno preliminarmente privilegiare un lavoro di studio statistico-sociologico al fine di individuare l’esistenza o meno di fasce di anziani non raggiunte dall’attuale organizzazione del servizio di assistenza sociale.
Posso affermare con soddisfazione che dal lavoro svolto sono emersi alcuni dati molto rilevanti, che così possono essere sintetizzati: gli anziani assistiti sono meno di cinquanta, prevalentemente residenti nel centro cittadino. Su questi primi dati il movimento ha tratto la conseguenza che il servizio di assistenza è carente di una capillare rete informativa nei riguardi dei cittadini residenti nelle zone rurali.
Cosa gravissima in quanto gli abitanti delle zone rurali costituiscono la maggioranza dei residenti del comune di Roccadaspide. Ora il nostro impegno è quello di offrire una massiccia e corretta informazione sui servizi a disposizione della cittadinanza ed eventualmente creare forme di volontariato come ausilio alle strutture che oggi operano sul territorio.
Questi sono i temi con i quali il movimento progressista ha voluto manifestare la propria “alterità,, alla cittadinanza di Roccadaspide e, soprattutto, per testimoniare che la politica può e deve essere lo strumento principale di crescita e di emancipazione vantaggio di tutti i cittadini di Roccadaspide.