Il raggiungimento di uno stato nutrizionale ottimale prima, durante e dopo il parto è fondamentale per la salute materna e fetale come ben noto ed accertato da numerosi studi. In linea di massima per soddisfare queste richieste caloriche è sufficiente una dieta corretta ed idonea al soggetto in esame, tuttavia alcuni nutrienti possono non essere presenti in termini sufficienti nell’alimentazione e pertanto è fortemente consigliabile la loro supplementazione, come ad esempio la necessità della supplementazione di acido folico. Il deficit di acido folico predispone al rischio di malformazioni fetali, tra cui la spina bifida, di aborti e parti pretermine, di gravidanze a rischio. Il tubo neurale si chiude entro 30 giorni dal concepimento, quando la donna non sa ancora di essere incinta, quindi l’assunzione dell’acido folico andrebbe iniziata almeno un mese prima dell’inizio della gravidanza e continuata almeno nei primi 3 mesi. Nelle donne, soprattutto se a rischio, un supplemento di 4-5 mg al dì di acido folico darebbe i risultati migliori.
La necessità di un maggior apporto di calcio e vitamina D dovuto al trasferimento da madre a feto è relativa alla dieta del soggetto. Tuttavia la supplementazione diventa necessaria in caso di allergie, nelle vegans e nei soggetti poco esposti al sole. In proposito vari studi indicano l’importanza di livelli adeguati di Vit. D la cui deficienza è implicata nella preeclampsia, basso peso alla nascita, fragilità ossea ed aumento di malattie autoimmuni. In generale le linee guida consigliano un apporto quotidiano di ferro durante la gestazione di circa 30 mg/ die. Una supplementazione di circa 10-15 mg/die appare ragionevole considerando una dieta equilibrata, con la contemporanea assunzione di cibi ricchi di Vit. C e acido citrico in quanto favoriscono l’assorbimento del ferro.