di Oreste Mottola
IL FATTO. Angelo Vassallo ha finalmente un successore dopo sei anni. E’ Salvatore Iannuzzi il nuovo presidente della Comunità del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Il sindaco di Valle dell’Angelo è stato eletto ieri sera al termine dell’assemblea tra i sindaci nella sede del Parco al Centro di Biodiversità di Vallo. Per sei anni la reggenza è stata in mano ad Antonio Radano, sindaco di Stella Cilento, facente funzioni dopo la morte di Angelo Vassallo. I primi cittadini hanno deciso di affidare le sorti della Comunità del Parco al rappresentante del Pd Iannuzzi già ex consigliere provinciale. Il vice sarà Eros Lamaida, primo cittadino di Castelnuovo Cilento, sempre del Pd. Tiene bene l’asse Pd – Udc.
IL PATTO DELLA SALA DEL SERVER
E’ stato già battezzato come il patto della “sala del server”, il luogo all’interno della sede del Parco del Cilento, dove una ristretta delegazione degli 85 votanti, su 89 aventi diritto, si riunisce per decidere sui nomi che tra poco nell’aula magna al piano inferiore riceveranno la gratificazione del voto. E’ da lì che quella “fumata bianca” annunciata fin dai primi minuti diventa realtà. L’unica ciambella uscita bruciata è quella relativa agli Alburni che ne usciranno senza rappresentanza per il combinato disposto di un candidato che non si è concertato con i suoi politici di riferimento e con una biografia sul tema Parco un po’ contraddittoria. Bisogna riparare, la zona è identitaria per il Parco, non può essere tagliata via. Lo riconosce anche il Presidente che s’impegna a rimediare. Prima vediamo Franco Alfieri, con Nicola Landolfi, per conto del Pd. E’ arrivato anche Martino Di Rosario, componente dello staff del presidente De Luca. Maria Ricchiuti è iperattiva, e si presta perfino a fare la scrutatrice, il presidente Pellegrino ha un bacio e un saluto per tutti. Maurizio Caronna e Geppino Parente fanno da terminali con la base dei sindaci. Arriva anche l’ex vicepresiodente Matera. I volti sono molto distesi segno che la “quadra” (la dannazione del politico di base) è stata trovata. A mezza via è solo l’alfiere di una destra in affanno qual è Pino Palmieri, sindaco di Roscigno, stretto tra i suoi ex sodali dei “Briganti” (presenti in sala) che lo tacciano apertamente di “tradimento” ora che è ufficiale come si sia candidato nel direttivo della comunità del Parco. Lo era anche prima, però si faceva finta di non vedere e di non sentire. Palmieri si ferma a 12 voti, non eletto.
UNA DESTRA AFONA E ACEFALA FERMA PALMIERI
Non si vedono più i già fedeli di Marcello Feola (al netto del cugino Rizzo che ancora sopravvive come presidente della comunità montana Calore), Forza Italia non è pervenuta. Destra squagliata come neve al sole. Il dato è così fissato dalla ideale fotografia finale. La Comunità del Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, il secondo più grande di Italia, ha un nuovo presidente, un nuovo vicepresidente e un nuovo direttivo composto da quattro sindaci. Il presidente, in particolare, mancava da sei anni, da quel settembre 2010, quando venne assassinato Angelo Vassallo, ultimo democraticamente eletto. Da quella data si sono susseguiti una serie di incontri nel tentativo di votare i sei componenti della Comunità, ma senza esito. Il nuovo direttivo si compone di Beniamino Curcio (Buonabitacolo, 19 voti), Cono D’Elia (Morigerati, 18 voti), Emanuele Giancarlo Malatesta (Omignano, 16 voti) e Rosario Carione (Trentinara, 16 voti). Tra i votati ma non eletti, Pino Palmieri (Roscigno, 12 voti) Sono seguite le elezioni, per acclamazione, del presidente, Salvatore Iannuzzi (Valle dell’Angelo) e del vicepresidente, Eros Lamaida (Castelnuovo Cilento).
IANNUZZI E LAMAIDA ALL’UNANIMITA’
Sul presidente Salvatore Iannuzzi, sindaco di Valle dell’Angelo, meno di 200 abitanti e con migliaia di ettari di bosco alle pendici del Cervati regalati alla biodiversità, medico di livello e uomo di cultura, nessun appunto se non la considerazione che non si poteva trovare modo per omaggiare la memoria del suo predecessore Angelo Vassallo. Identiche considerazioni su Eros Lamadaida, da Castelnuovo Cilento, chiamato a essere il suo vice. Due ottimi medici al capezzale del Parco, considerazione banale, ma vista la situazione, è da fare: “A noi la responsabilità di seguire il segno e il solco tracciato dal Sindaco Pescatore, da Angelo Vassallo. Ad Angelo dedico questa giornata storica”. Una considerazione l’esprime anche il deputato Pd, Iannuzzi: “Inizia la nuova stagione del Parco del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni con l’elezione di tutti gli organi. Ed ora tutti al lavoro per le nostre Comunità ed i nostri Territori!”. Sul versante critico rimane Vito Roberto, già Brigante, scontento a prescindere: “Ho visto un unico candidato alla massima carica, ma non ho sentito parlare di programmi di sviluppo per risolvere i problemi delle nostre zone (Spopolamento, investimenti inutili, strade provinciali chiuse, sviluppo economico inefficiente, Fondovalle Calore non completata, vincoli assillanti per i nostri agricoltori, Cinghiali sempre più voraci, sviluppo economico eco-compatibile quasi inesistente, ecc.)”. Entusiasta è il presidente del Parco, Tommaso Pellegrino: «È stata una giornata straordinaria, perché dopo anni i sindaci hanno dimostrato responsabilità e grande attaccamento al territorio. Con questa squadra il territorio andrà lontano. Il primo passo è programmare, fin da domani». Il neo presidente: «Bisogna trasformare la realtà Parco, troppo spesso percepita come un limite in qualcosa che crea sviluppo ed economia». «Ripartiamo da Angelo Vassallo – ha commentato il vicepresidente Lamaida – da quello che lui ci ha insegnato, dal suo pragmatismo, dinamismo e amore per il Cilento».
GALLETTI, ANCORA QUATTRO NOMINE. POLEMICHE SU INVERSO
Si attende ora il decreto del ministro Galletti per quanto riguarda le quattro nomine di competenza ministeriale, che saranno rese note insieme alla nomina ufficiale del presidente Pellegrino. I nomi attesi sono quelli di Natalino Barbato, Vincenzo Inverso, Maria Cristina Giovagnoli, Fernando Della Rocca. “Oggi al Parco del Cilento abbiamo fatto Partito e Territorio. Forti sono i mal di pancia su Inverso, politico di professione di Battipaglia, nessuna caratteristica specifica sulle aree protette. Ha comunque la marcia in più dell’amicizia con il segretario del ministro Galletti. Se verrà nominato vice di Pellegrino chi griderà alla pura soperchieria partitocratica avrà ragioni da vendere. “Per carità, c’è tanto da fare, dobbiamo dare risposte, lavoro, sviluppo”. Così, a caldo, ha commentato il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi. “Ma quello che abbiamo fatto – continua – ha il sapore dell’unità. Quella che si realizza solo quando c’è un Partito, organizzato, che funziona. Voglio dedicare questa giornata a un uomo buono, Ferdinando Farro, che sapeva schierarsi e sapeva predicare pace. Con la stessa intensità”. Ecumenico è anche Presidente dell’Ente Parco, Tommaso Pellegrino, entusiasta del risultato raggiunto.
L’ECUMENICO PELLEGRINO
“Un risultato brillante e storico per il Parco, vista l’eccezionale partecipazione (86 su 89). – ha dichiarato – . Ciò a testimonianza del grande senso di responsabilità dei Sindaci e del forte attaccamento al Parco, dimostrato dall’aver votato come una vera e propria squadra coesa fatta di personalità di spessore che sapranno fare di sicuro un ottimo lavoro”. Tommaso Pellegrino volge poi l’attenzione al territorio degli Alburni, rimasti senza riferimenti in seno al direttivo dato che il sindaco di Roscigno Pino Palmieri è stato il primo dei non eletti. “C’è bisogno di tanto impegno adesso anche per rappresentare gli Alburni, che assolutamente devono partecipare alla crescita del Parco. – sostiene – A Pino Palmieri vanno i miei complimenti per il lavoro fatto e per il risultato ottenuto. Il Parco dovrà essere capace di coinvolgere tutti in quella che sarà una nuova stagione”.
UN GRAZIE A TROIANO. IL DISSENSO DI TARALLO
Un ringraziamento finale Pellegrino lo rivolge ad Amilcare Troiano, commissario dell’Ente fino alla recente nomina del primo cittadino di Sassano:”Troiano ha svolto un lavoro immane in due anni estremamente difficili, è necessario essergliene grati”. Il clima di entusiasmo è rotto dall’ex presidente cilentano, Giuseppe Tarallo. “Di storico c’è anche il ‘difetto’ del PD di non sapere e voler dare spazio e rappresentanza alla minoranza e al dissenso. Non condivido le posizioni del sindaco di Roscigno anzi! ma quelle posizioni meritano di essere rappresentate nel massimo organo del Parco ed essere ascoltate nella stessa Comunità,anche per mettere alla prova le capacità propositive e critiche di chi vuole uscire dal Parco. Di fronte a tale miopia ha fatto bene il Presidente Tommaso Pellegrino a stigmatizzare l’assenza degli Alburni e a rivolgere a quest’area la dovuta attenzione. Ora insieme al Presidente della Comunità del Parco si deve adoperare a creare strumenti e momenti di ascolto e coinvolgimento di quel territorio e di quelle istanze”.