Non ho potuto essere presente a Castel San Lorenzo, sabato 6 maggio 2023, alla presentazione dell’ultima produzione letteraria di Gaetano Ricco, “I 100 e più epigrammi” in ricordo di Alessandro Manzoni, per Edizioni Magna Graecia, nel quindicesimo anniversario della sua morte.
L’amico filosofo Albanella ha assunto su di sé la missione di tenere sempre alta l’asticella con la quale, per chi come me, deve confrontarsi quotidianamente con la “fatica” di scrivere per raccontare la deriva culturale della società liquida che rigetta la fatica di approfondire ogni tematica … anche quelle legate all’essenza stessa dell’essere umano.
Ecco come il Prof. Ricco si presenta: “Albanella mi generò, Albanella mi rapì, Albanella mi tiene, cantai di Albanella le gesta, i vinti e i vincitori! Questo è l’epitaffio a sé stesso che l’autore mette di fronte al lettore che gira la prima pagina del libro.
È la chiave che ci fornisce per aprire tutte le altre pagine, anche quella sulla quale ha inciso la dedica “Perché il ricordo dei nostri “Maggiori” ci illumini il cammino!”
Gaetano Ricco invoca anche il “Maestro” Manzoni a proteggere volgendo il suo sguardo benevolo per protegge l’autore, “vaso di terra cotta”, che si accinge a “viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro”.
Il libro, oltre alla prefazione scritta dal “Magister Sententiarum”, Pietro Lombardo” si divide in più parti: Della Vita, Della Famiglia, Delle Opere, Del Romanzo, Dei Personaggi, I tre Epitaffi, Dell’anagramma, l’Epigramma di congedo e la Dedica a don Ferrante.
Con questo scritto non mi addentro nell’analisi delle varie parti perché lo ha fatto con dovizia di particolari e profondità di giudizio il prof. Lombardo. Ma la scansione delle tematiche instradate l’una dietro l’altra mi consente di cogliere alcuni significativi e, per me, particolari che mi va di segnalare e ricordare a me stesso prima che ad altri che ne potranno scegliere dei propri …
E con questo spirito “obbedisco” all’invito di Gaetano che dice “adesso, se volte, andate … a leggere!”
Della Vita, mi piace segnalare l’Impegno Civile: Romantico non ti mancò la fede e con il canto ed il teatro all’Italia ti votasti figlio e patriota!
Della Famiglia, riprendo i figli che “ti divertirono tutti ad uno ad uno insieme in filam in filastroccam ti piaceva cantarli”!
Delle Opere, Per il Trionfo della libertà, di eleggesti vate fiori spandendo sul suo lungo cammino:
Del Romanzo, per fare del romanzo la base della lingua italiana: in principio fi la “ventisettanta risciacquata”, poi si fece la “quarantana” e fu sera e fu mattina: il tuo romanzo! Ti aiutò risciacquare i “cenci” la fiorentina Emilia Luti, onore al merito.
Dei Personaggi, per assonanza con il mio, scelgo il nome di Bortolo … “lui era così” e sempre nel suo vassoio c’era il filatoio
Dei tre Epitaffi, preferisco il terzo che “all’Italia ancora un nome fu lingua il suo nome fuori lo straniero onore e vanto al popolo d’Italia Padre levasti”
Dell’anagramma, convengo su e se “anni d’amor senza sol” velaro il tuo nome, anch’io, maestro, “Canto o Grecia” ai piedi dei miei “100 e più epitaffi” mi porrò!
Dell’Appendice e se tu, maestro, per poche pagine, molto di più io “buscherò” che con lui tenni un’appendice!
Seguire il volo di Gaetano, non è facile; inseguirlo nella sua poetica dimensione di studioso, è rischioso; dimostrargli gratitudine per come riesce a tradurre e rendere leggibili cose che sono state appena sfiorate nel corso della nostra esistenza di scolari, studenti, docenti … è doveroso.
Detto questo, mi accingo a rileggere a voce alta e a rivedere con occhi interroganti “I 100 e più epigrammi”, raccolti in un libro dato alle stampe e editato da “Edizioni Magna Graecia”, intanto che riascolto, per 3^ volta, l’audio libro de “I promessi sposi” su Rai Play Sound.