I fitoestrogeni sono un gruppo di sostanze vegetali che, come richiama il nome stesso, hanno una struttura chimica ed esplicano una funzione simile a quelle degli estrogeni. Gli estrogeni sono ormoni che l’organismo umano produce e che ritroviamo in concentrazioni maggiori negli individui di sesso femminile dove sono prodotti a livello dell’ovaio e responsabili dello sviluppo delle caratteristiche sessuali femminili. A seconda della valenza terapeutica vengono divisi in tre classi: gli isoflavoni, che agiscono soprattutto per contrastare gli effetti della menopausa, i cumestani e lignani, a cui è riconosciuta un’azione protettiva contro agenti epatotossici, del sistema immunitario e la capacità di prevenire alcune forme tumorali. L’utilizzo dei fitoestrogeni è consigliato soprattutto alle donne dove, stando agli studi condotti, il consumo di fitoestrogeni assume un carattere bivalente a seconda della fase della vita che si sta vivendo. Questo è possibile grazie alla loro caratteristica ambivalenza strutturale, che gli permette di esercitare un effetto antiestrogenico quando la donna è in età fertile ed i suoi livelli di estrogeni circolanti sono elevati, per cui i fitoestrogeni agiscono proteggendo il recettore e con azione antagonista ne rallentano l’attività, riducendo così l’incidenza alla comparsa di alcune forme neoplastiche. Al contrario, quando i livelli di estrogeni endogeni è basso, questi ne esaltano l’azione stimolando, anche se debolmente, i loro recettori; così facendo contrastano i sintomi menopausali, con azione positiva a livello dell’apparato cardiovascolare e osseo, che risentono molto degli squilibri ormonali. Diverse sono le fonti alimentari di fitoestrogeni, tra tutti la soia è quello che ne è più ricco, ne contiene fino a 100 diversi tipi, soprattutto gli isoflavoni.