I docenti di sostegno specializzati si uniscono ai precari per una nuova scuola, possibile e necessaria
Il CDSS Collettivo docenti di sostegno specializzati ha aderito alla manifestazione del 12 ottobre a Roma per una nuova scuola, possibile e necessaria, accanto a un movimento eterogeneo e coeso di docenti, studenti, genitori e sindacati, che si è riunito grazie al processo organizzativo intrapreso da ESP – Educazione Senza Prezzo. Il corteo che da Piazza Esquilino si è diretto verso Piazza Madonna di Loreto ha dato voce alle differenti istanze dei precari/e e di tutti/e coloro che credono nel mondo nella scuola pubblica. In piena condivisione dei punti della piattaforma comune
CONTRO IL MERCIMONIO
- Revisione percorsi abilitanti, aperti a tutti e accessibili per tutti; prioritario è il ripristino della “legalità” della prima fascia;
-No alle specializzazioni estere inserite in prima fascia senza controlli adeguati e seri;
-No all’equiparazione dei percorsi INDIRE con i Corsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico.
TRASPARENZA
-Pubblicazione integrale delle graduatorie concorsuali;
-Scelta Gps successiva alla pubblicazione delle sedi disponibili e della propria posizione in graduatoria.
RIFORMA DEL SISTEMA DI RECLUTAMENTO DEI DOCENTI
-Istituzione di graduatorie a scorrimento per gli ultimi concorsi per un numero pari a tre volte i posti messi a bando e con priorità cronologica di immissione in ruolo;
- Abilitazione per gli idonei degli ultimi concorsi;
- Che i concorsi futuri vengano banditi solo dopo un effettivo controllo sulla necessità e sulla disponibilità dei posti per le singole classi di concorso;
- Riforma dell’algoritmo che assegna le cattedre da Gps, in alternativa, ritorno alle convocazioni in modalità simultanea;
- Servizio Civile universale non più titolo di riserva ma titolo di preferenza sia per GPS che per concorsi;
- Doppio canale di reclutamento (50% GPS; 50% Concorsi e relative graduatorie di merito).
AUMENTO DELL’ORGANICO DELLA SCUOLA
- Immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili;
- Conversione delle cattedre di fatto in cattedre di diritto.
UNA SCUOLA NUOVA VICINA AI NOSTRI STUDENTI
- Revisione del tetto massimo degli alunni per classe;
- Abolizione della riforma degli istituti tecnici e professionali;
- Abolizione dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO, ex alternanza scuola/lavoro);
- Ridefinizione del numero minimo di studenti per l’autonomia.
Le insegnanti del CDSS hanno esplicitato in un intervento le istanze relative all’inclusione e le richieste specifiche sul sostegno. Ecco qual è la loro posizione; ecco cosa chiedono nel dettaglio:
- Evidenziando il valore del Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico (TFA), che si riassume in una prova di ingresso selettiva, esami specifici, tirocini, laboratori ed elaborato scritto con discussione finale, rifiutiamo l’equiparazione ai nuovi percorsi brevi e online (INDIRE), senza selezione in ingresso.
Richiediamo una graduatoria permanente e prioritaria per il ruolo, che dia riconoscimento al nostro titolo, e di un’altra graduatoria per i percorsi semplificati da cui attingere successivamente. - Richiediamo che venga effettuata una analisi reale su base territoriale del fabbisogno di insegnanti di sostegno, al fine di non continuare ad elargire specializzazioni su territori e classi di concorso ormai sature. Molti specializzati/e sul sostegno, in particolare classe di concorso ADSS, al momento non hanno ricevuto incarichi. Vogliamo che le supplenze da graduatoria GPS siano destinate in maniera prioritaria a chi ha seguito il TFA sostegno.
- Siamo contro la mercificazione dei titoli e a favore di una formazione permanente che sia un diritto e non un lusso. Ci opponiamo alla dinamica della “raccolta punti”, sempre più dispendiosa, che ha visto il suo apice nei punteggi attribuiti dai nuovi percorsi abilitanti (30, 60 CFU) a più di 2000 euro. Ad oggi già formati/e per svolgere il nostro lavoro e chiediamo una formazione permanente di qualità, accessibile, una volta assunti/e.
Riconoscendo il valore formativo dello scambio interculturale e in linea con le norme che regolano il sistema formativo europeo, chiediamo controlli urgenti e reali sui titoli conseguiti all’estero, prima dell’immissione in graduatoria. Ad oggi, molti aspiranti docenti di sostegno che hanno conseguito il titolo in altri paesi europei risultano inseriti a pettine nelle nostre stesse graduatorie. Riteniamo che i percorsi proposti in alcuni paesi esteri risultano inequiparabili al nostro sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Per questo chiediamo non solo i controlli, ma una graduatoria distinta e non accettiamo l’operazione di condono (Corsi INDIRE) proposta a quei titoli che dopo effettivo controllo risultino non equiparabili. - Pretendiamo che il governo investa sulla scuola pubblica e sull’inclusione per garantire continuità didattica. Non accettiamo che il rinnovo dei nostri contratti di lavoro precari venga delegato alle famiglie. Rifiutiamo di essere complici di dinamiche di ricatto e clientelismo che vedrebbero i nostri colleghi/e genuflettersi davanti ad un papà e ad una mamma per il rinnovo contrattuale. Nel rispetto delle figure genitoriali e dell’importanza della collaborazione scuola-famiglia, non accettiamo che l’agire didattico venga condizionato da queste dinamiche. Ricordiamo che le colleghe/i che non hanno ricevuto l’incarico o quelli con supplenza a fine ciclo non avrebbero genitori a cui elemosinare il rinnovo contrattuale.
La continuità didattica si garantisce solo con la stabilizzazione dei precari. L’insegnante di sostegno è una presenza fondamentale in ogni classe. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali non sono solo quelli tutelati dalla Legge 104/92. L’inclusione è un processo che riguarda tutti e tutte e deve essere curato dal primo all’ultimo giorno di scuola, dal primo all’ultimo anno. (COMUNICATO STAMPA)