L’associazione Cilentani a Salerno ha invitato soci e appassionati al 1° percorso di trekking organizzato sulla via dei “Sentieri rupestri di Magliano”: partenza da Magliano arrivo a Capizzo! La passeggiata ha come obiettivo culturale visitare la cappella di Santa Lucia seconda e la cappella di San Mauro. Si tratta di due chiese che Giuseppe Liuccio, in un recente articolo su UNICO (http://www.unicosettimanale.it/rubriche/13579/l-eu…) colloca come costruzione “nel periodo longobardo nacquero e si svilupparono i santuari rupestri dedicati all’Arcangelo Michele: Bellissimo ed ancora oggi meta di pellegrinaggi quello sul monte Pittari. Famoso e, fino a qualche tempo fa, aperto al culto quello di Valle dell’Angelo, per non parlare,poi, di quello notissimo di Sant’Angelo a Fasanella. Risalgono, forse, allo stesso periodo i santuari rupestri di Magliano e Capizzo, dedicati rispettivamente a Santa Lucia e a San Mauro, che dall’alto dei monti, nel folto della vegetazione, nel cuore verde del Parco del Cilento, dominano l’intera valle dell’Alento, dai castagneti di Stio e Gorga”. Sia il presidente, Pasqualino Capozzoli, che l’animatore, Franco Catino, sono presenti già dall 9:00 nella piazzetta davanti al municipio di Magliano Vetere luogo dell’appuntamento. Sono loro che accolgono i novelli “arrampicatori” offrendo loro caffè e cornetto al bar che è invaso dagli oltre 20 escursionisti arrivati alla spicciolata da ogni parte della provincia.
Tra i presenti gente già pratica e altri che si sono fatti convincere dai due organizzatori che assolvono ben il ruolo che l’assemblea dei soci a loro assegnato. Con un certo ritardo, Piero D’Orsi, dopo una breve introduzione di ordine pratico su come ci si comporta quando si cammina in gruppo, invita tutti a seguirlo affrontando con il cipiglio di vero camminatore la salita che porta alla prima cappella rupestre: quella di S. Lucia. Il sentiero è in salita con una prima parte tra i vicoli di Magliano e poi si procede su un tratturo che si inerpica sul costone di roccia che punta verso il cielo. Dopo circa un’ora arriviamo alla cappella di S. Lucia. Si tratta di una vetusta scavata nella roccia che sembra un eremo. Sulle pareti sin notano affreschi e quadri. In una teca c’è l’immagine della santa cui è dedicata la chiesa rupestre recuperata alla devozione dei fedeli nel 1915. Ripreso il sentiero, ci s’inerpica per il sentiero che si assottiglia sempre di più fino a diventare un piccolo tracciato che ci fa fare la gimcana tra la macchia mediterranea. Il panorama che si affaccia sulle Gole del Calore da una parte e sulla valle dell’Alento dall’altre, ripaga i temerari escursionisti della fatica. Sullo sfondo, verso Nord, i Monti Alburni invitano a scattare foto. Lo stesso accade sul versante Sud che la giornata ventosa favorisce la vista della “divina” Costiera e la magnifica Capri. Quando il sentiero ritorna tranquillo, ci si concede rifocillarci con un sorso d’acqua o con un po’ di frutta secca e, tra una chiacchiera e l’altra, fare conoscenza con persone raccontano e ascoltando storie di vita vissuta. Tra le “discese ardite e le risalite” che non danno tregua a muscoli e ginocchia l’altra raccontandoci che mancava ancora poco ci hanno portato fino al santuario alla cappella di San Mauro. Anche questa cappella è costruita nella roccia in un posto davvero inaccessibile molto particolare e suggestivo.
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Le due guide del posto raccontato che il 11 luglio c’è una grande festa in onore di S. Mauro. Da Capizzo la gente sale fino alla cappella di San Mauro per rendere omaggio alla tradizione che qui è percepita quasi come storia. Dopo aver visitato, fotografato, commentato … riprendiamo la strada del ritorno affrontando l’ultima discesa articolata in gradoni che, anche per la stanchezza, sono più impegnativi della salita. Alle 14:00, finalmente, si conclude l’escursione. Siamo tutti molto stanchi, pochi avevano messo nel conto di quanto sarebbe stato impegnativa la scalata verso le due chiese rupestri incastonate nelle rocce che sono a guardia di Magliano e Capizzo. Nei prossimi giorni tutti smaltiranno, più o meno velocemente, l’acido lattico accumulato questa domenica mattina. Rimarrà, però, il ricordo di un’esperienza unica e il piacere della “scoperta” che un percorso escursionistico restituisce molto di più di ciò che è costato in fatica. Intanto, alla comitiva si sono aggiunti altri soci e amici per andare a consumare l’abbondante pranzo prenotato presso l’agriturismo Pedimonte.
A conclusione della giornata non poteva mancare la vista al Museo Paleontologico di Magliano.