La pancia gonfia colpisce almeno il 20% della popolazione italiana, circa 12 milioni di persone. Se si eliminano i cibi che fermentano troppo nell’organismo, il risultato è garantito. Lo dimostra una ricerca scientifica tutta italiana.
Lo studio scientifico ha valutato l’efficacia di una nutrizione basata sull’eliminazione dei cibi che fermentano troppo nell’organismo, gli alimenti cosiddetti FODMAP, cioè ad alta capacità fermentativa, di cui fanno i legumi, alcune verdure (carciofi, broccoli, aglio), frutti (cachi e anguria), cereali (frumento e segale), elementi come fruttosio (contenuto in mele, pere, pesche, mango), lattosio (latte e formaggi morbidi e freschi), e infine polioli (contenuti in ciliegie e susine, cavolfiori e funghi) e dolcificanti (mannitolo, sorbitolo e xilitolo).
I risultati hanno mostrato il 40% in meno di giorni di pancia gonfia dopo un mese di dieta e una diminuzione del gonfiore del 50%, che, dopo 16 mesi, raggiunge il 66%. Inoltre, il dolore addominale diminuisce del 40% già dopo un mese e la sua percezione è più che dimezzata anche dopo 16 mesi (-56,6%, contro il -10% della dieta dei controlli).
La fermentazione dei cibi in certe persone predisposte può determinare un accumulo di gas che, insieme a un concomitante maggior afflusso di acqua, causano una distensione del lume intestinale. Questo, complice l’ipersensibilità che caratterizza tali soggetti, causa distensione e dolore addominale.
Vediamo qualche consiglio immediato, privilegiando fonti alimentari a basso contenuto di FODMAP e quindi di fermentazione: scegliere tra i cereali, il farro e i prodotti senza glutine; preferire i formaggi duri e stagionati; mettere nel piatto sempre la frutta, soprattutto kiwi, agrumi e banane; spazio alla verdura in particolare il sedano, i peperoni, le melanzane, la lattuga, i fagiolini e la zucca; mangiare il pomodoro ricco di licopene; come dolcificanti preferire saccarosio, glucosio e dolcificanti che non terminano in “–olo”