Questa storia inizia sabato sera alle ore 11:00 quando mia moglie, Gina, mi chiede se ho puntato la sveglia per l’indomani. Il motivo della richiesta sta nel fatto che avevo ventilato l’ipotesi di voler prendere parte all’Half Maratona di Agropoli che si tiene oggi 26 marzo 2017 con partenza dal lungo mare S. Marco alle ore 9:30.
Istintivamente, posiziono la sveglia alle 8:00 e mi rimbocco le coperte, consapevole del fatto che non se ne sarebbe fatto niente. Ci svegliamo e facciamo colazione con tutta calma: non sono intenzionato ad affrontare un evento sportivo sempre sognato ma mai a realmente tentato. Gina mi sollecita a indossare gli indumenti che abitualmente uso per andare a correre nella mia “prateria” vicino casa perché è tardi. Calzo le scarpe e, come un automa, salgo in macchina diretto ad Agropoli: “in fondo – penso – posso sempre farmi in miei 15 Km senza pettorale e partire per Piaggine dove mi aspetta mia madre Giuseppina che sta preparando fusilli al ragù e altre pietanze”.
Alle 9:00 siamo al blocco strada posto alla rotatoria di San Marco e siamo costretti a tornare sui nostri passi per trovare il varco di accesso per raggiungere la zona della partenza. I partecipanti sono già incolonnati e imbottigliati sotto gli archi gonfiabili e le transenne che garantiranno una partenza ordinata in base al “pettorale” ricevuto. Io, senza pettorale, chiedo ad un podista che impegnato nel riscaldamento pre – gara, come posso fare per riceverne uno.
Mi accompagna in un bara dove “Antonio” me ne consegna uno destinato ad un atleta che ha rinunciato. In un batter d’occhio mi trovo impilato nella massa compatta di oltre 1700 partenti in attesa che lo starter prema il grilletto della sua pistola. Dalla posizione dove mi sono infilato, passa 1’ prima di muovere i primi passi della mia Half Maratona “clandestina” che mi trovo a correre per una serie di coincidenze fortuite: ho nelle gambe un discreto allenamento avendo percorso al mio ritmo lento 3 volte i 16 Km in questa settimana. Per cui mi metto al mio passo con la “garanzia” di una autonomia ampia per “affacciarmi” alla stessa “finestra” degli altri duemila e godermi la vista del tempio di Nettuno e della Basilica di Paestum dove è previsto il passaggio a metà gara!
I primi 3 Km mi servono a carburare un po’ ed a prendere le “misure” dell’ambiente affollato con cui mi devo “relazionare” per il tempo della gara. Infatti, di solito, il tempo del mio impegno “quasi” giornaliero per gli sterrati di Fonte e per le strade di Vallecentanni, è regolato dall’ascolto “I classici della letteratura letti da attori famosi” proposti in Pod cast sul sito www.adaltavlce.rai.it.
È un’umanità che si sgrana davanti e dietro di me con passaggi al mio fianco, molti che mi superano e pochi che riesco ad oltrepassare, che ho imparato a riconoscere dalla mia prima gara da “podista” fatta a “CorriRoccadaspide” in un tempo molto lontano per poterne ricordare la data precisa, ma ancora vive nella mente sono le sensazioni che ne riportai.
Avvio la puntata del libro “Ferito a morte” di Raffaele La Capria letto da Beppe Servillo e mi ritiro nel mio “guscio” di ascolto tanto le gambe e il cuore sanno già cosa fare … dopo i venti minuti che dura, di solito, una puntata, riemergo nella gara in contrada Licinella e mi rendo conto di avermi perso lo splendido colpo d’occhio del golfo di Salerno che si stende in un’ampia curva di spiaggia fino a che lo sguardo non s’imbatte sulla Costa d’Amalfi, seguendo la quale, fino a punta Campanella, s’intravede Capri.
Mi rendo conto anche che i Km percorso hanno fatto giustizia mettendo le dovute distanze tra chi ha gambe e fiato per andare e chi, come me, ha come obiettivo quello di arrivare …
Mi trovo in buona compagnia. Un’anziana piccola e vispa signora (oltre i 70 penso) riemerge sollevata da un riparo dove si è alleggerita e parte di buona lena verso il suo traguardo. Le sto dietro pensando che possa diventare il mio “traino” per un tratto. Ci raggiunge un altro signore, stessa altezza ed età, immagino, con suoi passettini cadenzati che si adattano perfettamente a quelli della signora, che ci affianca macina passi verso la meta. La mia “falcata” non si concilia con la loro, per cui li lascio andare e mi metto in attesa attiva di qualcuno con un ritmo che faccia al mio caso.
Intanto sono arrivato a ridosso della mura di Paestum. Davanti a me, all’altezza di Porta Marina, intravedo un gruppetto che comincia a cedere alla fatica. Accorcio le distanze, lo affianco e, senza strafare, lo supero e guardo avanti per inquadrare un altro punto di riferimento.
“Posso venire con te?” Sento dire da una voce alle mie spalle. Proviene da una donna che fa parte del gruppo appena superato. Insomma, da “cacciatore” divento “preda”. A questo punto siamo quasi in via Tavernelle, faccio partire un’altra puntata con lo scopo di superare i 5 Km di metà gara che sono i più duri per chi non ha ancora deciso se andare fino in fondo o fermarsi e chiamare l’auto al seguito.
Di slancio supero il controllo dei 10 Km posto in via Magna Graecia e svolto in via Laghetto diretto a porta Sirena imboccata la quale arriveremo in piena area archeologica.
Qui mi affianca la signora che mi ha tallonato d’appresso e capisco sarà lei la leva che non mi farà cedere prima dell’arrivo. “Il tuo passo mi piace” dice curvando a sinistra per seguire le indicazioni che ci porteranno fuori dalle mura dove, un tempo, troneggiava la Porta Giustizia.
Proseguendo dritto arriviamo all’incrocio dell’hotel Taverna dei Re e pieghiamo a destra per la Linora che ci riporterà sulla Lungomare della Licinella ad un “passo” dalla meta.
Riapro il Pod Cast per ascoltare una puntata del “Il Monaco” di Matthew Gregory Lewis, letto da Tommaso Ragno. Un romanzo che è molto più di un giallo: un vero capolavoro … Ho conservato la puntata per la parte più dura del percorso: gli ultimi 5 Km.
Cerco di estrarmi dal contesto e di innescare il “pilota automatico”: ormai ho deciso di arrivare al traguardo e mi rendo conto che, nonostante di aver corso ad un ritmo superiore al mio placido andare, non avrò difficoltà ad arrivare al traguardo che la “testa” della corsa ha tagliato da un pezzo …
Devo, però, staccare a metà puntata perché la mente non ne vuol sapere di distrazioni. I pensieri voglio essere rivolti al mondo che si muove o che sta fermo intorno a me: insomma, voglio essere nella gara!
Al ponte sul Solofrone, mi affianca la mia compagna di “viaggio”. La sento un po’ affaticata e le faccio coraggio incitandola a non cedere su quella breve “salitina” che ci porterà alla rotatoria di San Marco. Le chiedo il nome, si chiama Pina, e ha già nelle gambe molte Half Maratone: una esperta, insomma.
“A questo punto – le dico – dovremo tagliare insieme il nastro. Anzi – mi correggo – dovrai farlo tu perché sei una veterana!” “Lo faremo insieme …” mi risponde con un filo di voce.
L’ultimo Km è Pina a fare l’andatura. Accelera come se fosse questo il solo momento che conta della gara. Comincia a pregustare il piacere dell’arrivo, dei complimenti che i suoi compagni di squadra le riserveranno, del gusto di aver inanellato un altro successo personale …
Gina mi aspetta tre passi oltre il traguardo. Facciamo una foto con Pina e poi mi fa anche un’intervista per immortalare il momento che, lei spera, sarà un nuovo inizio della nostra storia insieme.
Ci penso, intanto che prendo una bottiglia d’acqua, un frutto, il sacco “premio” e raggiungiamo l’auto parcheggiata alla stazione di Agropoli.
Subito a casa, per una doccia, e poi su per la Valle del Calore fino a Piaggine dove ci aspetta Mamma Giuseppina con bel piatto di fusilli al ragù.
Domani chiamerò il mio amico Sergio Civita per iscrivermi, se mi vorranno, nella compagine podistica della Valle del Calore per evitare di dover correre ancora come “clandestino” imbucato in una gara di corsa.
La classifica
Lhoussaine Oukhrid, magrebino, è il vincitore dell’edizione 2017 dell’Agropoli Half Marathon, dedicata a Pietro Mennea. Lhoussaine Oukhrid è tesserato in per la società Caivano Runner e ha vinto con il tempo di 1h04’39”. al 2° posto si è classificato il keniota Daniel Kipkirui Ngeno, con il tempo di 1h04’48”; 3° classificato, un altro keniota Andrew Kwemoi Mangata in 1h07’04”. Michele Stingone, classificatosi in quarta posizione con 1h07’17” è stato il primo degli italiani.
La 1^ tra le donne è stata Meriyem Lamachi (team Caivaino Runners) che ha corso gli oltre 21 Km in 1h14’58”; 2^ la keniota Ruth Chelangat Wakabu (team Atletica Futura) con 1h16’12”, e l’italiana Marina Lombardi, atleta campana, terza in 1h25’17”.
Roberto Funicello, presidente dell’Atletica Libertas Agropoli, ha raccolto il frutto di un lavoro che lo ha visto protagonista indiscusso e caparbio nel mondo dell’atletica da più di un decennio. Lo stesso Funicello, ha dato appuntamento a tutti gli atleti sullo stesso percorso di gara per il 15 ottobre. Infatti Agropoli e Paestum ospiteranno una delle quattro prove che aggiudicherà il Titolo Italiano di società Assoluta.