Finalmente è finito questo lunghissimo agosto che ricorderemo per anni per il gran caldo che ci ha fatto soffrire. Come in tutte le cose che accadono, c’è sempre chi è contento e chi no. Sicuramente quest’anno sono soddisfattissimi i gestori dei lidi che non hanno avuto un giorno di pioggia ed hanno fatto il pienone spesso e volentieri. Ricordo che, qualche anno fa, per gli stabilimenti balneari fu terribile, sistematicamente tutti i fine settimana il tempo era piovoso e instabile. Come in tutti i mestieri bisogna prendersi il buono e il cattivo. Personalmente, come di consuetudine, quest’anno non sono mai andato al mare. Odio la confusione e i posti super affollati. Poi, con la maggior parte dei turisti che frequentano le nostre zone ad agosto, meglio stare alla larga. Le uniche licenze nella folla che mi sono concesso sono state la “Festa dell’antica pizza Cilentana” a Giungano, manifestazione che è sempre piacevole, interessante, collaudata e ben organizzata e poi, sono stato al Festival dell’Aspide a Roccadaspide che mi ha deluso sotto tutti i punti di vista, soprattutto per l’offerta gastronomica che è stata banale e poco interessante. Da qualche anno, l’evento è vistosamente in fase calante. Ho rimediato alla serata, oltre che con la birra di Enzo Serra del Birrificio dell’Aspide, con una buona pizza al ristorante “Il Nascondiglio” di Fabrizio De Rosa e un superlativo gelato al Bar Portobello di Gaetano Zunno. Comunque, la mia più interessante giornata agostiniana, dal punto di vista godereccio, è stata una puntatina a Valle dell’Angelo per riassaggiare la cucina dell’Osteria La Piazzetta. C’ero già stato a febbraio 2006 ed avevo molto apprezzato la cucina e il bel paesino. Mi avevo promesso di tornarci d’estate, ci ho impiegato 11 anni, ma alla fine ce l’ho fatta! Valle dell’Angelo, con i suoi poco più di 200 abitanti è il comune più piccolo della Campania. Siamo nell’alta valle del Calore in un luogo tranquillo e incontaminato. Da Paestum, per arrivarci c’erano due possibilità: la prima era percorrere la strada che attraversa Trentinara, Monteforte, Magliano e Laurino; la seconda era di andare per Roccadaspide, Castel San Lorenzo e dopo il ponte sul Calore prendere la strada che va verso Laurino/Piaggine. Per goderci al massimo il panorama, complice la bellissima giornata di sole e la poca affluenza, abbiamo percorso la prima strada all’andata e la seconda al ritorno. Bellissimo! La nostra meta, come dicevamo prima, è stata l’Osteria La Piazzetta. Dall’ultima visita ci sono stati dei cambiamenti sia dal punto di vista strutturale che per quanto riguarda la cucina. Poi, molto interessante, il posto è anche diventato “Locanda dell’Angelo” come albergo diffuso, un nuovo modello di sviluppo turistico del territorio. In sintesi si tratta di una proposta concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di una città o di un paese, potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo. Bellissima e valida idea per la valorizzazione del posto. Tornando a noi, La Piazzetta è un locale che, da qualche anno, Slow Food premia con la “chiocciola” che sta a significare che il posto si è distinto per la proposta gastronomica autentica, il rispetto delle materie prime e l’accoglienza. In occasione della nostra visita, siamo stati ricevuti dal titolare Angelo Coccaro, da tutti conosciuto come Alì. L’accoglienza è stata molto calorosa. Alì è un personaggio molto solare e apprezzato. Prima di accomodarci in una delle due piccole salette che insieme possono ospitare massimo 30 persone, ci ha offerto delle bollicine che abbiamo sorseggiato sul terrazzo del locale, praticamente quasi ai piedi della bella chiesa di San Barbato, santo protettore di Valle dell’Angelo. Poi, siamo passati in sala, piccola, calda e accogliente. Sembra la continuazione della piazzetta: stessa pavimentazione e per abbellimento numeri civici, lampioni e grondaie. In cucina, invece, troviamo sempre Carmela, la moglie di Alì che da brava che era è diventata bravissima. Ad ogni portata esce in sala e spiega il piatto, l’origine del prodotto e la preparazione. Ecco cosa ci è stato servito: antipasto composto da tortino di zucchine, patate arreganate e peperoni ripieni con acqua sale. A centro tavolo caciocavallo podolico con marmellata di prugna e salsiccia rigorosamente locale. A seguire una zuppetta con fagioli bianche e verzetta su letto di crema di carote, pomodori gialli e rossi. Come primo ci arrivano dei ravioli di ricotta di capra con ragù di vitello e come secondo una braciola di vitello farcita con uova e pecorino accompagnata da una melanzana con la stessa farcitura. Dessert: Torta Malaga di Pietro Macellaro della nota pasticceria agricola cilentana che ha i natali proprio a Valle dell’Angelo. Tutto preparato sapientemente in modo magistrale. Prodotti realmente a km zero e per la maggior parte provenienti dall’orto che loro stesso coltivano. Dopo aver mangiato e trascorso del piacevole tempo con Carmela e Alì, si dimentica che per raggiungere il posto s’impiega quasi un’ora di macchina. Da bere, data la giornata molto calda, abbiamo optato per delle bollicine, un beverino spumante ottenuto da uve verdicchio che ha degnamente accompagnato il tutto. Siamo stati veramente bene. Nell’andare via, abbiamo fatto una breve passeggiatina e abbiamo rincontrato Alì che ci ha detto: “vado ad innaffiare il nostro orto”. È vero, il successo non viene mai da solo, è sempre frutto di sacrifici, volontà e passione. Chiudo con una recente recensione fatta alla “Piazzetta” su Tripadvisor: “Seppelliteci qui! È un anticipo di paradiso! Pietanze squisite a km zero preparate dalla mitica Carmela e servite dal grande Alì. Bontà, originalità, professionalità ed ospitalità super, degno del migliore Sud. Buona resistenza commerciale ed identitaria per valorizzare le nostre terre. Ad maiora! Grazie”. Bravi bravi. Costo: 35 euro a persona, vini a parte.
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