La condizione di estremo disagio obbliga al nord, ad effettuare l’assegnazione di cattedre sul sostegno a docenti privi di specializzazione, penalizzando l’insegnamento degli alunni con disabilità.
A breve, per volontà di Valditara, si attiveranno i corsi INDIRE con la finalità di specializzare i docenti con tre anni di servizio, fra l’altro, già da quest’anno scolastico per il prossimo sarà poi possibile effettuare la conferma del docente di sostegno su richiesta della famiglia, a garanzia dell’assicurazione della continuità didattica. Mentre tutto questo dovrà accadere prossimamente si rileva intanto un netto divario a livello nazionale con riferimento alla distribuzione delle cattedre del sostegno. L’Italia, appare con una netta scriminatura fra nord e sud. La marcata linea di separazione del territorio scolastico distingue due distinte e opposte realtà. In relazione alle assunzioni sostegno, sin dalla prima decade di settembre, si arriva alla seconda fascia incrociata al nord nella scuola primaria, mentre al sud tutto resta fermo alla prima fascia; il tutto, purtroppo, non funziona a regime. In alcune province ancora, infatti, non è stato reso noto il primo bollettino di convocazione. Un netto disequilibrio, una riconfermata mancata omogeneità che dovrebbe far riflettere e consentire l’adozione di misure più opportune. Ieri, l’Ambito Territoriale di Roma, ha reso note soltanto la decurtazione del punteggio GPS per le certificazioni CLIL rilasciate da enti diversi dalle Università. Mentre Torino accresce la delusione per le rinunce e passa al secondo turno, Roma, Napoli e Bari, mancano di primo bollettino di convocazione per l’attribuzione delle supplenze 2024. Ormai ci siamo, l’anno scolastico è iniziato, purtroppo, la questione cattedre continua a preoccupare, a rischio tantissimi precari, oltre 250 mila fra concorsi tartaruga e scarse miserrime assunzioni in ruolo, specialmente se si considera il sostegno nella scuola media di secondo grado. In “MiurIstruzione”: “L’allarme lo lancia il segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo, sostenendo come non sia ancora stato risolto un certo disequilibrio tra Nord e Sud e tra domanda e offerta nel mondo della scuola. Queste problematiche sono enfatizzate dal fatto che in alcune parti del Paese si registra un eccesso di docenti specializzati anche nella scuola secondaria di primo ma soprattutto di secondo grado. Situazione diametralmente opposta in alcune regioni settentrionali del territorio nazionale dove invece si fa fatica a trovare docenti specializzati”. La condizione di estremo disagio obbliga ad effettuare l’assegnazione di cattedre sul sostegno a docenti privi di specializzazione, penalizzando l’insegnamento degli alunni con disabilità. Valditara a questa riconfermata piaga sembra voglia trovare la soluzione con gli annunciati corsi INDIRE. L’idea di allargare il numero del personale docente specializzato dovrebbe, si spera, restituire più dignità all’insegnamento di sostegno, anche con maggiori abilità specifiche sulle singole disabilità. Arrivare alla seconda fascia incrociata al nord si traduce, di fatto, vera difficoltà di copertura sul sostegno da parte delle scuole. Manca drammaticamente il personale specializzato. Subentra, nella necessità, il bisogno di incrociare le graduatorie e assumere docenti iscritti per classi comuni al posto di personale specializzato. Al sud tristemente resta tutto fermo, la scuola si tinge d’immobilismo, nemmeno si esaurisce la prima fascia sostegno, poiché tantissimi sono gli aspiranti specializzati inclusi in graduatoria, in attesa di cattedra. Fulvia Subania, in “Orizzonte scuola” tocca da vicino la problematica con una sua intervista. Rileva gli animi esacerbati di tanti docenti di sostegno, l’amareggiata protesta, l’irritazione delle voci nelle piazze, l’esasperazione di tanti manifestanti davanti al MIM. In tanti hanno protestato e hanno gridato contro le politiche di Valditara, il Ministro del Ministero dell’istruzione e del merito. In tanti hanno chiesto una graduatoria nazionale e di porre fine alla divergenza Nord Sud. “Siamo qui perché vogliamo che i docenti specializzati siano inseriti in una graduatoria nazionale unica, che metta fine all’inaccettabile divisione tra Nord e Sud”, ha dichiarato Aurora Calderaro, insegnante di sostegno, ai microfoni di Orizzonte Scuola. Il Sud svuota le sue graduatorie con migliaia di docenti specializzati; il Nord cerca altrove docenti non formati. “Ad oggi, questi percorsi sono privi di qualsiasi valenza formativa e giuridica. I nostri titoli sono stati equiparati a titoli privi di valore legale, consentendo di fatto a persone senza una formazione specifica di insegnare a studenti con disabilità. Il Ministro dell’Istruzione del Merito, anziché valorizzare la professionalità e la preparazione, ha aperto le porte delle nostre scuole a figure prive delle competenze necessarie, mettendo a rischio il diritto all’inclusione dei nostri ragazzi. La nostra priorità è garantire la continuità didattica, sia per i docenti che per gli studenti. I continui cambi di insegnanti sono deleteri per un percorso educativo efficace e graduale. I ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento stabili, dichiara Francesca Ariano, docente di sostegno, a Fulvia Subania, nella intervista rilasciata per conto di Orizzonte Scuola . In un altro passaggio, nello scritto di F Subania, è dato leggere il pensiero di un altro insegnante di sostegno, Vincenzo Squillacioti: “Il Ministero dell’Istruzione e del Merito si è trasformato in un “Ministero della distruzione del merito. Con durezza di tono afferma: “Siamo costretti a comprare titoli e accumulare punti come in un supermercato, solo che il premio è un misero incarico annuale da precario. Non siamo contrari alla mobilità internazionale”, precisano i manifestanti, “ma chiediamo che l’equipollenza dei titoli avvenga in modo trasparente e rigoroso. Non è accettabile che chi sceglie percorsi formativi più brevi e meno impegnativi si ritrovi ad avere le stesse opportunità di chi ha dedicato anni alla propria formazione”. Il Ministro Valditara, portandosi in visita a una scuola di Bergamo, prima dell’estate scorsa, ebbe a dichiarare, con riferimento al precariato e alle differenze fra nord e sud che la questione si riveste di una indiscutibile criticità e serietà, focalizzando però la fuga dei proff. dal nord. Si appellava a una soluzione corale coi sindacati. Di seguito non mancò nella rivendicazione di buone iniziative a favore dei docenti di sostegno. Garantì l’indizione di nuovi concorsi, assicurò la permanenza triennale sulla stessa cattedra e una sempre migliorativa specializzazione dei precari. A conforto di chi aveva e ha la fortuna di lavorare annunciò, inoltre, la nota di colore contenuta nei nuovi contratti, due aumenti: uno di 124 euro al mese e un altro in arrivo da 160”. “Il problema della copertura delle cattedre è serio, affermò il capo del dicastero. C’è una fuga dalle scuole della Lombardia per il costo della vita, sono impressionanti i dati delle richieste di trasferimento verso il Sud. C’è chi preferisce essere precario al Sud che di ruolo al Nord. Con i sindacati dovremo trovare una soluzione, altrimenti rischiamo fra alcuni anni di dover chiudere le scuole al Nord”. Nel tragico clima che consegue il taglio netto del divario dell’istruzione nord sud, piace adottare il pensiero di Marcello Pacifico, Presidente ANIEF: “Ma quale continuità didattica può garantire la scelta di un docente precario da parte delle famiglie degli alunni disabili? È come se si chiedesse ai familiari di una persona con patologie di decidere la terapia da adottare per curare il parente. La verità è sempre e solo una: per alzare la qualità della didattica speciale, per avere meno cambi di cattedra possibili, bisogna immettere in ruolo i docenti specializzati e se non ci sono specializzarli il prima possibile. Come si può pensare che certe forzature possano tutelare gli alunni con disabilità? Come si fa a proporre al Parlamento una norma che presuppone la delicata scelta di un professionista da assegnare alle classi con alunni con disabilità certificata dando alta rilevanza al parere delle famiglie? La verità è che il docente di sostegno deve essere assegnato alla scuola attraverso GLO e quindi associato ad uno o più alunni in base al PEI. Non è possibile pensare di rispolverare la ‘chiamata diretta’, quando abbiamo graduatorie di vario genere, come le Gps e quelle di merito, che assolvono già in pieno a questo compito. Chi governa lo Stato e la scuola pensi piuttosto a trasformare i quasi 100mila posti in deroga, seppure vacanti, in cattedre di diritto, oltre che a specializzare su sostegno senza più assurde selezioni e senza più costi proibitivi”. Mai dire mai, caro Pacifico, in questa prima decade di settembre, il Ministro Valditara, a sorpresa, ha accolto la proposta ANIEF di convertire i posti in deroga in organico di diritto per assumere tutti i docenti specializzati. In merito alla tempistica tutto da definire. Per il resto “renuntiatio nostra”. elgr