Di Massimiliano De Paola
Non è bastato dire NO al referendum costituzionale per metterci al riparo da pericoli derivanti da interessi nazionali in campo energetico. Molti la pensavano diversamente, pensavano di aver scampato il pericolo, e invece no!
Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Montesano sulla Marcellana contro Terna e i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente per ottenere l’annullamento del decreto interministeriale di proroga dell’ottobre 2015 relativo alla realizzazione ed esercizio della nuova stazione elettrica della Rtn in classe di isolamento 380 kv nel Comune del Vallo di Diano e dei raccordi di collegamento all’esistente elettrodotto a 220 kv Rotonda – Tusciano. I giudici amministrativi, nella sentenza, hanno respinto tutti i motivi di ricorso dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Rinaldi.
Ripercorriamo insieme la storia di questa incresciosa vicenda. Tutto nasce nel lontano 2004, quando i comuni di Montesano e Casalbuono decidono di fare un parco eolico di 20 aerogeneratori, 16 a Montesano e 4 a Casalbuono. Ma in realtà questo progetto viene stravolto.
Con un provvedimento emesso agli inizi del 2013, con il parere contrario della Procura della Repubblica di Sala Consilina, il GIP del Tribunale del comune capofila del Vallo di Diano ordina al Corpo Forestale dello Stato di procedere al dissequestro del Cantiere di Terna in Località Tempa San Pietro di Montesano con contestuale messa a disposizione dell’area. Il sequestro del cantiere dove si dovrebbe realizzare una centrale elettrica era stato disposto a Novembre del 2011. La notizia scatena numerose reazioni da parte dei cittadini e degli amministratori locali. Il Comune comunque, pur consapevole dei rischi derivanti da una eventuale soccombenza, ritenendo prevalente l’interesse alla salute ed allo sviluppo economico della propria Comunità, propone ricorso in appello al Consiglio di Stato alla sentenza del TAR del Lazio, invocando il sostegno di tutte le Amministrazioni del Vallo di Diano alla lotta intrapresa, considerandola una battaglia di civiltà, di legalità e di tutela del territorio.
Verso la fine del 2015 viene presentato volontariamente da Terna al Ministero dello Sviluppo Economico, per la Stazione elettrica di Montesano sulla Marcellana in località Tempa San Pietro, un nuovo progetto con un minore impatto ambientale. Oltre 10.000 mq di territorio risparmiati su un’area totale di 44.000 mq, grazie al nuovo progetto a ridotto impatto ambientale. E’ lo stesso Consiglio dei Ministri a definire la realizzazione della Stazione di Montesano prioritaria per sostenere e favorire lo sviluppo socio economico dell’area, garantendo maggiore qualità e sicurezza al sistema elettrico della Campania meridionale, sottolineando che l’intervento nel suo complesso, consentirà di collegare alla rete di trasmissione nazionale tutti i produttori di energia da fonti rinnovabili delle aree limitrofe, generando oggi e sempre più in futuro evidenti benefici economici ed ambientali.
Ad inizio dicembre 2016, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, boccia la realizzazione della centrale elettrica Terna nella frazione Scalo di Montesano sulla Marcellana e contesta lo stravolgimento del progetto che, come già detto sopra, inizialmente prevedeva la realizzazione di un parco eolico. Il presidente Tommaso Pellegrino già prima che diventasse presidente dell’Ente, aveva espresso la sua contrarietà all’opera. «Come Parco saremo sempre attenti e vigili su questa vicenda – sottolinea ora da presidente del Parco – per evitare scempi sul nostro territorio. La salute dei cittadini viene prima di tutto e ci batteremo in tutte le sedi per evitare che vengano realizzate opere che possano metterla a rischio». Nei giorni scorsi, attraverso una delibera del consiglio direttivo, è stata formalizzata l’opposizione alla realizzazione della stazione elettrica, rendendo pubblici i risultati di un’istruttoria commissionata all’architetto Ernesto Alfano, responsabile dell’area tecnica e conservazione della natura dell’ente. Alfano ha ripercorso l’iter burocratico della vicenda, evidenziando alcuni passaggi che hanno portato ad uno stravolgimento completo del progetto presentato inizialmente dalla Essbiesse Power srl. La società nel 2010 venne autorizzata dalla Regione alla costruzione ed all’esercizio di un impianto per produrre energia con tecnologia eolica della potenza di 40 MW da realizzare nei comuni di Casalbuono e Montesano. In un’altra zona che abbracciava i due comuni dovevano essere installate delle pale eoliche. L’anno seguente però la Essbiesse Power ottiene dalla Regione l’ok alla voltura dell’autorizzazione nella parte in cui prevede la realizzazione di una stazione elettrica e dei raccordi di collegamento con l’elettrodotto “Rotonda-Tusciano”. A questo punto, come per magia, sparisce l’impianto eolico e resta soltanto la stazione elettrica. «Un progetto – si legge nella relazione dell’architetto Alfano – completamente diverso da quello proposto ed autorizzato alla Essebiesse Power». Nella parte finale della relazione vengono messi in evidenza i motivi principali che sono alla base della contrarietà dell’ente alla realizzazione dell’opera. Oltre allo stravolgimento del progetto, non più funzionale alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, si contestano i rischi per l’ambiente legati alla realizzazione e all’esercizio della stazione elettrica in un’area contigua al Parco. A ciò si aggiunge anche l’impatto visivo violento in quanto l’opera, che si estende su un’area di 4,5 ettari, sarebbe visibile da Montesano capoluogo e dalle pendici dei Monti della Maddalena; inoltre l’impatto paesaggistico è evidente anche perché la stazione è tra due corsi d’acqua in un’area sottoposta a tutela.
E’ chiaro che la questione non riguarda solo gli abitanti di Montesano ma tutti coloro che vivono nei Comuni del bellissimo Vallo di Diano e in alcuni Comuni della vicina Basilicata. Il problema è di tutti, per cui tutti dobbiamo impegnare ogni nostra risorsa (tempo, professionalità, responsabilità istituzionale), volta alla soluzione del problema. E’ un dovere verso i nostri figli e le generazioni che verranno; è un dovere verso i nostri genitori che ci hanno consegnato questa terra, queste acque, quest’aria, questi profumi… in definitiva, questa VITA, che altri dall’alto vorrebbero scipparci.
Esprimi il tuo parere sulla costruzione della centrale Terna cliccando qui.