di Lucio Capo
Un opera inutile e costosa, che non fermerà i fenomeni erosivi della costa salernitana.
Il Grande Progetto denominato “ Interventi di difesa e ripascimento del litorale del Golfo di Salerno”, altisonante titolo per non addivenire a nulla, servirà solo a sprecare milioni di euro per distruggere l’ecosistema costiero, l’economia turistica balneare e la pesca. Un maldestro tentativo prodotto dai tecnici della Provincia di Salerno, per giustificare interventi che nulla hanno a che fare con la difesa delle spiagge e con la sicurezza dei bagnanti. Gli esempi del Lido Azzurro di Agropoli e della spiaggia di San Lucido in Calabria, sono il fulgido esempio dell’inutilità della soluzione proposta. Emblematico è quanto avvenuto a San Lucido (CS), dove la costa è stata letteralmente stuprata dalla costruzione di pennelli a “T”, costruiti dalla Ferrovia dello Stato, che hanno eroso la spiaggia causando ingenti danni all’ambiente ed all’economia turistica. Un esempio concreto dei rischi che si corrono facendo interventi “ sconsiderati” senza conoscere le dinamiche ambientali. A San Lucido è stato dimostrato sul campo che spendere soldi a casaccio, con inutili e dannosi interventi di ripascimento o barriere artificiali, non risolve il problema dell’erosione costiera. Forse sarebbe l’ora di intervenire a monte, come più volte è stato affermato dagli ambientalisti e dagli scienziati più seri. Il Comune di San Lucido, a fronte di un disastro annunciato, costato all’economia turistica della zona decine di milioni di euro, ha ricevuto, a titolo di risarcimento poco più 2 milioni di euro, da parte della Ferrovia dello Stato, che aveva realizzato le massicciate artificiali, dopo un battaglia giudiziaria durata vent’anni. Non vorremmo trovarci anche noi a combattere una analoga battaglia con i tecnici, il RUP, i politici e i costruttori dei 42 pennelli a “T” da 70 milioni di euro… che questi buontemponi vogliono costruire da Salerno a Paestum. A tale proposito Legambiente e il Comitato Rinascimare, ha organizzato per giovedì 18 febbraio a Capaccio Scalo nella Sala Erica un convegno dal titolo “Salvare la Costa fermare lo Scempio”. Una serata di discussione per spiegare ai cittadini, agli operatori turistici ed agli amministratori, dell’inutile spreco di 70 milioni di euro che la Regione Campania vuole “buttare” a mare, per realizzare 40 massicciate artificiali, tra Pontecagnano e Paestum. Un mare di milioni che non darà risposte certe alla soluzione dell’erosione costiera. Un progetto non proponibile, privo di sistematicità e di prospettive, in cui il ripristino e la difesa del sistema dunale, quale unica soluzione per combattere naturalmente l’erosione della spiaggia, non viene assolutamente preso in considerazione. Alla Regione Campania e al Presidente De Luca è demandato il compito di “Salvare la Costa e fermare lo Scempio”. Le risorse disponibili, invece, potrebbero essere utilizzate per ridisegnare la costa, valorizzandone la bellezza, liberandola dagli abusi e prospettare una economia turistica responsabile. Massi a mare e sulla spiaggia, “NO GRAZIE”, preferiamo la sabbia.