Chi è Giuseppina DI STASI, cosa fa nella vita, dove vive
Insegna Filosofia e Storia presso il Liceo Statale Alfano I di Salerno. Dall’età di 18 anni ho cominciato la mia attività in ambito sociale a Felitto rivestendo vari ruoli.
In particolare, mi sono occupata di promozione turistica e culturale e della tutela dell’ambiente.
Dal 2000 al 2010 sono stata presidente della Pro Loco di Felitto.
In quegli anni ho contribuito alla creazione di info point turistico, realizzando i dépliant sul paese nelle principali 4 lingue europee.
Ho coordinato, poi, lo sviluppo della storia e delle bellezze naturalistiche grazie al pacchetto turistico “Un giorno a Felitto”.
Oltre ad aver organizzato 6 edizioni della Sagra del Fusillo Felittese, ho ideato e promosso le prime sei edizioni di “Sapori d’Autunno”, la realizzazione di corsi di inglese e di computer per formare giovani guide turistiche e realizzato numerosi incontri culturali che animassero la vita del paese.
Ho anche curato numerosi convegni sulla storia locale e sul tema dello sviluppo turistico e culturale di Felitto.
Dal 2019 al 20024 sono stata anche Consigliere Comunale per il Gruppo “Felitto Bene Comune” ed insieme al gruppo di maggioranza sono stata tra le promotrici del gemellaggio con la città di Old Forge.
Cosa significa per te far parte di questa delegazione e cosa ci dici su questo patto di gemellaggio
Far parte della delegazione, come esperta culturale, per me che mi occupo di studi storici e filosofici, è stato molto emozionante.
Desideravo questo gemellaggio da almeno un ventennio; da quando, seguendo le iniziative del gruppo di ricerca “Felitto.net”, ho costatato da vicino il legame tra Felitto e Old Forge. Posso anche dire che sicuramente si tratta di una grande opportunità per entrambi i Comuni di reciproca crescita.
Il gemellaggio rappresenta, senza dubbio, un evento storico di inestimabile valenza culturale in quanto riguarda le nostre origini, le nostre tradizioni, la nostra identità.
Da sempre Felitto e Old Forge hanno rappresentato per me “un’unica comunità”: questo gemellaggio non ha fatto altro che suggellarlo, rendendole parti distinte della stessa famiglia.
Il gemellaggio è stato un momento di confronto importante, soprattutto per quanto riguarda la genealogia di alcune famiglie di Felitto ed ho avuto la possibilità di avviare delle ricerche sui tanti felittesi che hanno lavorato in miniera, oltre che conoscere tante persone speciali.
Quali sono le aspettative future da questa unione tra queste due culture così diverse ma al tempo stesso così vicine?
Personalmente vorrei approfondire la storia dell’emigrazione che lega Old Forge a Felitto e completare le ricostruzioni genealogiche.
Su invito di alcuni docenti della scuola media di Felitto ho parlato del gemellaggio ai giovani studenti felittesi i quali stanno approfondendo questa storia partendo dalla più ampia cornice della storia dell’emigrazione italiana. Mi piacerebbe che i giovani di Felitto possano visitare la scuola di Old Forge e continuare questo scambio.
Quali sono le tue impressioni su questo viaggio negli Stati Uniti e, soprattutto, ad Old Forge?
Grazie a questo viaggio ho percepito che la gente di Old Forge amino molto Felitto.
È come se ne avessero “congelato” le tradizioni, tramandandole di padre in figlio, quasi fermando le lancette del tempo.
Mi ha colpito molto il modo accurato in cui ripropongono il culto della Madonna di Costantinopoli ed il profondo senso di rispetto e gratitudine che hanno verso la propria storia familiare e personale.