Giuseppe Valditara, nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito
Oggi la prima donna premier a capo dell’esecutivo, della nuova squadra composta da 24 ministeri, la Meloni, figura che segna un peculiare passaggio generazionale nel nostro Paese. Nel corso della mattinata, i nuovi ministeri hanno giurato al Quirinale. Tra questi il ministro dell’Istruzione e del Merito. Il ministro dell’Istruzione di un Paese civile deve essere una persona dallo spessore e dal prestigio culturale ampiamente riconosciuto; deve conoscere la scuola ei suoi reali bisogni; deve impegnarsi con disciplina e onore per affermare i principi costituzionali della centralità della scuola pubblica.
Oggi il nuovo governo della nazione. Oggi la prima donna premier a capo dell’esecutivo, della nuova squadra composta da 24 ministeri, la Meloni, figura che segna un peculiare passaggio generazionale nel nostro Paese. Nel corso della mattinata, i nuovi ministeri hanno giurato al Quirinale. Tra questi il ministro dell’Istruzione e del Merito. Muta appunto il Ministero dell’Istruzione in Ministero dell’Istruzione e del Merito. E’ dunque in carica da oggi il governo Meloni e il nuovo ministro della scuola Giuseppe Valditara (ministro dell’Istruzione e del Merito). Trattasi di un politico e giurista italiano. E’ nato a Milano e ha 61 anni. Politico della Lega dal 2022. In precedenza di AN (1995-2009), del PdL (2009-2010), di FLI (2010-2013). Arriva a viale Trastevere con la sua esperienza politica e docente ordinario di Diritto privato e pubblico romano nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino. Con la pubblicazione Studi sul magister populi. Dagli ausiliari militari del rex ai primi magistrati repubblicani (Milano, Giuffrè, 1989), ha vinto il Premio internazionale per la storia delle istituzioni politiche e giuridiche messo in palio dal Presidente della Corte Costituzionale. E’ Autore di diverse opere: ha vinto il Premio internazionale per la storia delle istituzioni politiche e giuridiche messo in palio dal Presidente della Corte Costituzionale. E’ Autore di diverse opere: ha vinto il Premio internazionale per la storia delle istituzioni politiche e giuridiche messo in palio dal Presidente della Corte Costituzionale. E’ Autore di diverse opere:Saggi sulla libertà dei romani, dei cristiani, e dei moderni , ed. Rubbettino; Lo stato nell’antica Roma, ed. Rubbettino; L’immigrazione nell’antica Roma. Una questione attuale, ed. Rubbettino; Riflessioni sulla pena nella Roma repubblicana, ed. Giappichelli; Giudici e legge, ed. Pagine; Sovranismo. Una speranza per la democrazia, ed. Prenota ora; Civis Romanus sum, ed. Giappichelli; Auctoritas fra autorevolezza e autocrazia, ed. Giappichelli; Il dittatore tra emergenza e libertà, ed. Giappelli. È direttore scientifico della rivista giuridica Studi europei. È stato presidente dell’ambito di Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma. Nell’ottobre 2018 ottenne la nomina di Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca presso il MIUR.
La nomina di Giuseppe Valditara segue anche la petizione su Change.org avanti dal Gruppo La nostra scuola – Associazione Agorà 33 : “Non possiamo più accettare che si pensi a nomi assolutamente improponibili, anche di persone che hanno già inflitto alla scuola danni enormi, per la guida del ministero dell’Istruzione (…) Dopo l’esperienza di Bianchi, chiedi che la Repubblica si dia finalmente un ministro all’altezza di un compito delicatissimo, che riguarda direttamente il futuro delle nuove generazioni. Il ministro dell’Istruzione di un Paese civile deve essere una persona dallo spessore e dal prestigio culturale ampiamente riconosciuto; deve conoscere la scuola ei suoi reali bisogni; deve impegnarsi “con disciplina e onore” per affermare i principi costituzionali della centralità della scuola pubblica (art.33); della promozione del pieno sviluppo della persona umana (art.3); della possibilità per tutti di raggiungere i gradi più alti degli studi, in certificato dalla condizione sociale di partenza (art.34); della libertà dell’insegnamento delle arti e delle scienze (art.33), Gli autori della petizione scrivevano inoltre: “Chiediamo al Capo dello Stato di tutta la sua autorevolezza, e ai partiti politici di dare un segnale di serie e responsabilità, affinché il ministro dell’Istruzione sia nominato in base a questi principi , e non secondo logiche spartitorie. Non può diventare ministro chi si propone di fare – o ha già fatto, nell’ambito della sua attività – l’opposto di quello che la nostra Costituzione prevede per la Scuola”.
Viviamo tempi di diffusa crisi, siamo tutti interessati alla crisi del pensiero, conveniamo con l’assunto dell’ultimo libretto del grande filosofo e sociologo francese Edgar Morin, appena uscito da Mimesis col titolo Svegliamoci! Quella del pensiero è la crisi più preoccupante, più importante. Siamo chiamati a una sfida che richiama il bisogno del miglioramento qualitativo delle condizioni di vita e delle relazioni fra gli uomini. Vera sfida, oltre alle molteplici complesse problematiche globali, non è quella di mutare la natura dell’uomo, ma inibirne il peggio e favorirne il meglio». La scuola dovrebbe farsi anche di questo pensiero capocordata in quanto agenzia educativo-formativa. In tempo di crisi diffuse, dunque, ultime quelle antropologica e psicologica a seguito della tragedia del Covid e dello scoppio della guerra in Ucraina, il nuovo governo scolastico si rappresenta ventata nuova e di crescita nella già avviata “scuola inclusiva, aperta e affettuosa del fare”. I leader delle diverse forze sindacali augurando buon lavoro al nuovo ministro, hanno sollevato diverse urgenze nel mondo scuola. Fra queste la viva sollecitazione di Sinopolidella Flc Cgil “Serve lo stato per garantire il diritto fondamentale all’istruzione, per questo ribadiamo fin da subito la nostra assoluta contrarietà a qualsiasi ipotesi di regionalizzazione dell’istruzione . Il nuovo nome se cela la solita retorica sul merito intrisa di luoghi comuni ci vedrà come sempre capaci di riportare anche questa controparte ai problemi reali della scuola”. L’auspicio di Barbacci, invece, segretaria della Cisl Scuola si sintetizza nella seguente dichiarazione “…che sia possibile, nel quadro di un riconosciuto valore del dialogo sociale e delle relazioni sindacali, lo sviluppo un proficuo confronto sulle tante domande su cui il mondo della scuola partecipanti efficaci non più rinviabili, così come sulle tante che meritano un profondo ripensamento, visti esiti fallimentari di politiche cariche di ambizione ma povere di visione, oltre che di buon senso e concretezza, di cui si sono resi protagonisti, da oltre un decennio, governi e maggioranze di ogni colore. La CISL Scuola, come ha sempre fatto con tutti i ministeri, non farà mancare la propria disponibilità a rapportarsi in modo aperto, leale e costruttivo ”. Le attese dal nuovo ministero della scuola, denominato “dell’Istruzione e del Merito” intanto sono diverse. Resta di buon auspicio la peculiare e importante accezione meritocratica della quale lo stesso ministero novello si veste. Ci auguriamo che questa denominazione integrativa, questa nuova formula, porti crescita e giustizia nel contesto scuola.
Emilio La Greca Romano