Ho appreso la notizia dell’elezione del dott. Giuseppe Capuano a Salerno. Le urne erano appena state vuotate quando l’ho rintracciato a casa sua. Gli ho fatto i complimenti, lui si è schermito e mi ha dato appuntamento al giorno dopo per questa intervista. Come ogni volta che incontro un personaggio pubblico per la prima volta, sono un po’ a disagio e ho preparato l’intervista con scrupolo cercando di approfittare dell’incontro per stabilire un rapporto di fiducia che possa durare nel tempo. Questa volta la responsabilità è più grande perché nelle mie stesse condizioni si trovano tantissimi cittadini, anche molti di quelli che lo hanno votato. Quindi ho posto domande che potessero dare l’immagine del personaggio privato che all’improvviso diventa pubblico. Inizio con una domanda per rompere il ghiaccio ma anche per cogliere una reazione spontanea da raccontare.
Dott. Capuano, a chi è andato il primo pensiero dopo avere appreso l’esito del voto?
Agli elettori, chiaramente, perché ieri c’è stato il solito bagno di folla che segue l’elezione e quindi è l’entusiasmo della gente che resta. Tu ancora non realizzi che hai vinto ma la gente intorno percepisce la vittoria e gioisce più di te. Quindi il primo pensiero è stato per la gente che mi ha votato.
Cosa le preme comunicare agli elettori?
Il messaggio è quello che ho cercato di fare arrivare alla gente anche durante la campagna elettorale: ho accettato di vivere questa avventura, oltre che per un’esperienza di vita, anche per dare un contributo personale alla vita sociale del mio paese. Ho sentito il dovere di spendere una fase della mia vita per la comunità in cui vivo, dopo di che ritornerà al mio lavoro e riprenderò il mio posto nella società civile con la coscienza a posto perché anch’io ho dato.
Un pensiero all’avversario politico?
L’avversario è stato un avversario di tutto rispetto. La campagna elettorale si è svolta correttamente senza attacchi personali. Alcune asprezze, che pure ci sono state, bisogna ricondurle a fatti relativi alla storia di Roccadaspide che sono di dominio pubblico e pertanto non c’è stato niente di personale.
I primi cento giorni di amministrazione saranno decisivi per l’impostazione del programma e per le scelte strategiche che farete. Vuole anticipare i settori che avranno priorità?
Conosco i miei limiti, più di quanto li conoscano i miei avversari e so che la prima cosa da fare è capire come funziona la macchina amministrativa. In questo sarò aiutato da quelli che nel gruppo hanno esperienza amministrativa e professionalità consolidate. Nei prossimi dieci, venti giorni sarà mio compito formare una squadra affiatata, senza personalismi ma con gente disposta al gioco di squadra, appunto.
Cosa chiederà ai suoi collaboratori?
In genere si dice che il Sindaco ha dato questo incarico o quella delega. Io per prima di tutto chiederò disponibilità di tempo e competenze. Ognuno potrà misurarsi con i problemi e avrà la sua visibilità e la possibilità di esprimersi sulle scelte. Non escludo la possibilità di dare incarichi a rotazione.
Ultimamente i cittadini hanno un po’ trascurato i Consigli Comunali e anche la partecipazione è andata scemando. Cosa ha intenzione di fare per recuperare la presenza della gente nell’aula consiliare?
Daremo la massima pubblicità alle convocazioni del Consiglio Comunale facendo attenzione di stabilire orari compatibili con quelli di lavoro dei cittadini. Teniamo molto alla presenza del pubblico perché questa è anche una forma di controllo sull’azione amministrativa sia della maggioranza sia dell’opposizione.
Quindi ci sarà un’attenzione particolare anche alla comunicazione e ai rapporti con la stampa?
Non dico che avremo un ufficio stampa, ma penso che il fatto che dobbiamo attivare nuovi canali di comunicazione con i cittadini per migliorare la partecipazione ci porterà anche a tenere aperti i canali di comunicazione tradizionali come la stampa e quindi anche con “Il Valcolare”.
Il suo predecessore le lascia un’eredità “voluminosa” di opere fatte e di impegni portati a termine ma anche molti problemi irrisolti: acqua, rete fognaria, illuminazione in alcune zone rurali e piano regolatore generale, solo per citare le cose più importanti. Da dove comincerà?
Acqua, viabilità, strutture scolastiche sono l’ordinaria e normale amministrazione di un comune. Con questo non voglio dire che sono di facile soluzione, tutt’altro! Quello che ci proponiamo come obiettivo e non sappiamo se ci riusciremo a farlo compiutamente, è dare qualcosa in più per la nostra comunità. Soprattutto nel campo dell’occupazione accompagnando la libera iniziativa privata garantendo servizi e creando le condizioni normative e strutturali per attirare investimenti.
L’argomento principe della campagna elettorale è stato il potenziamento dell’ospedale. Quali saranno i primi passi?
Innanzitutto contratteremo il Direttore Generale dell’ASL per prendere visione dell’attuale stato di cose e per stabilire insieme come procedere sia per quanto riguarda il potenziamento della struttura. Sia per il ripristino del servizio di Guardia Medica. Inoltre manterremo un rapporto continuo e costante con il Direttore del Distretto Sanitario.
L’intervista termina qui. Saluto il Sindaco Capuano con la convinzione di conoscerlo meglio e portandomi dietro una sensazione di tranquillità. Se questa tranquillità deriva da convinzioni profonde o da inconsapevole incoscienza di quanto l’aspetta, non riesco a determinarlo. Il tempo darà a noi e a lui stesso la risposta a questo interrogativo!