Non si smette di essere cilentani, mai. Nemmeno se la vita ti porta a vivere al nord, vicino Piazza Castello a Torino, a Porta Palazzo oppure sotto il Duomo di Milano, o in qualsiasi altro comune che punteggia la Pianura Padana, il Veneto o il Tirolo.
E questo lo sa bene, Giuseppe Amendola di Aquara, che è la figura più attesa da tutti noi cilentani che viviamo al Nord Italia.
Lo vediamo arrivare col suo furgoncino, e subito il cuore inizia a traboccare di gioia: Giuseppe viene da Aquara, il paese dell’olio e del vino, nel cuore della Valle del Calore, e regala letteralmente sogni a tutti coloro che soffrono la lontananza da casa.
Ma niente paura, Giuseppe arriverà e vi porterà il calore, i profumi e anche la nostalgia di casa: vi basterà chiamarlo e lui realizzerà tutto ciò che il vostro animo desidera.
Ma com’è iniziata la storia di Giuseppe Amendola, che regala sogni a tutti i cilentani orfani della loro patria? Si potrebbe dire che Giuseppe Amendola è un po’ un Babbo Natale fuori stagione, perché porta doni a chi li desidera, anche se non li fa trovare sotto l’albero, ma sotto un palazzo, di fronte a un portone di casa o nel cortile di una casa del Nord Italia.
La storia di Giuseppe inizia nel 1978, perché è stato suo padre a iniziare l’attività proprio in quell’anno: col tempo, Giuseppe ha notato la maggior richiesta di prodotti tipici dal Sud Italia; dal 2007 ha iniziato a svolgere la sua attività porta a porta, coprendo tutta la zona di Milano, Torino e provincia, fino a occuparsi di tutta la Lombardia e di tutto il Piemonte.
Attualmente, Giuseppe sta iniziando a espandersi anche in Toscana e in Liguria.
La sua azienda si chiama “I sapori del Cilento”: ad Aquara possiede anche un frantoio, e con molti sacrifici riesce sempre a portare prodotti freschi, saporiti e genuini sulle tavole dei suoi conterranei che hanno dovuto abbandonare l’amata terra d’origine.
Grazie a persone come Giuseppe, “l’esilio” di molte persone è meno sgradevole e più dolce: basta scartare un pacco, mandato dai propri genitori, parenti o amici, per ritrovare il sorriso e ripensare alle mani che lo hanno incartato, al calore di una casa dimenticata.
Basta vedere un pacco di mozzarella, una soppressata o del salame per portare sulle tavole del Nord lo stesso sole di una giornata in Cilento.
Persone come Giuseppe, che con mille sacrifici attraversano l’Italia e donano il calore del Cilento, sono davvero un tesoro inestimabile da non perdere, perché permettono alle persone di non sentirsi mai sole. Nemmeno nel freddo e nel grigio del Nord Italia.
Monica Acito