La cronaca quotidiana non conosce pause con la scabrosa escalation di stupri, di violenze e di incidenti stradali. Condita da alcol, droghe e da un profondo e diffuso malessere: quello dell’essere nati e cresciuti nelle agiatezze di chi ha avuto tutto e subito, senza privazioni alcune e senza sacrifici.
Una condizione di privilegio materiale che ha impoverito quel bagaglio minimo di valori ideali e morali.
Una noia esistenziale generata dall’essere figli viziati e capricciosi di genitori incapaci, convinti di educarli con un prezzario dei desideri, pronti sempre ad assolverli ed a giustificarli, davanti ad un professore a scuola, come davanti ad un magistrato.
Senza alcuna distinzione di censo e di classe tra le famiglie. Nessuno si senta innocente.
Abbiamo sbagliato tutto in questa gara a rincorrere il piacere e la vanità a tutti i costi.
Nell’essere incapaci di dire un no, anche uno solo.
Contribuendo ad allevare dei mostri, degli infelici, dei drogati di una vita artificiale e virtuale.
Ritornano in mente le parole del compianto Emiliano Mondonico, allenatore di calcio e commentatore intelligente.
Era stato invitato ad un convegno sullo sport in una località della costiera cilentana.
Al primo cittadino, orgoglioso della nuova scuola di vela per bambini, disse:
“Sindaco, invece di far giocare troppo i vostri ragazzi, mandateli nelle stalle a mungere le vacche nelle prime ore del mattino, come facevamo noi, poveri figli di contadini! Forse, così capiranno davvero cosa sono il sudore, la fatica, il sacrificio…”
È arrivato il momento di ripartire dalle basi. Dai bisogni primari, dal senso del dovere, dalla comprensione per il dolore, dalle privazioni.
Non solo il lavoro nei campi e nelle fabbriche. Sarebbe molto utile dedicarsi al volontariato per assistere i malati e chi soffre veramente.
Visitando e frequentando ospedali, sale mortuarie, carceri, cimiteri e centri di recupero.
Prima di conoscere il volto bello ed effimero della vita, andrebbe esplorato anche il suo lato oscuro,
quello dell’orrore e del dolore.
Forse, solo così avremo la speranza di crescere degli esseri umani veri.