Signor Paduano, parli della sua azienda.
L’azienda è nata nel 1994, sviluppandosi nel settore agroalimentare e divenendo società nel 1997. Oggi gestiamo una sete di società collocate nella piana del Sele Cilento, tra le quali Agrifood service s.r.l., di Matinella, un’agenzia di intermediazione commerciale, Terra e natura s.a.s., di Matinella una struttura di distribuzione di prodotti food e no food. Cilento artigiana s.n.c., di Casalvelino che produce pasticceria secca, Le dolcezze del forno s.n.c., di Agropoli, 2 supermarket di gastronomia, il biscottificio San Marco snc, di Agropoli, che realizza prodotti da forno. Nel febbraio 2001 siamo entrati nel Gruppo Comas a Milano, che è una centrale di acquisti delle insegne Pick up, Comas, Crai e Sigma, tra i più grandi supermercati in Italia, facendo un grande salto di qualità, divenendo uno dei due soci nella provincia di Salerno. Il gruppo Comas Filtra i rapporti con l’industria, gestisce il marketing a livello nazionale e solo nel 2001 ha realizzato un fatturato pari a 7000 miliardi di lire.
Cosa occorre per entrare nel Gruppo Comas?
Occorrono requisiti finanziari e un minimo di fatturato di acquisto: noi abbiamo rilasciato una fideiussione bancaria e abbiamo realizzato un minimo di acquisti tramite il consorzio pari a 10 miliardi nel 2001.
Cosa produce la sua azienda e quante persone ci lavorano?
L’azienda che si occupa di distribuzione occupa 5 dipendenti, oltre al nucleo familiare, più 27 nelle nostre società.
Cosa spinge un giovane di questa terra a diventare imprenditore?
La caratteristica che probabilmente spinge i giovani a specializzarsi in qualche settore è sicuramente la voglia di costruire qualcosa per sé, ma soprattutto per una zona che ha tanto da dare; basta sapere sfruttare il contesto puntando anche ad una buona dose di intraprendenza come carta vincente.
Quali e quante difficoltà incontra nella sua professione?
Difficoltà non ne ho avute tantissime: certo, chi decide di diventare imprenditore all’inizio è guardato con un po’ di diffidenza, e lo stesso è avvenuto per me, almeno fino a quando l’azienda non ha cominciato a crescere. Solitamente credo che le difficoltà maggiori siano burocratiche: pratiche risolte dopo attese snervanti.
Cosa manca, secondo lei, alla nostra terra per un decollo e uno sviluppo definitivo?
Credo che la difficoltà maggiore derivi dall’organizzazione spesso inadeguata della pubblica amministrazione.
Crede che la realtà del nostro territorio ostacoli l’imprenditoria?
No, non credo, basta credere fortemente in quello che si vuole realizzare e impegnarsi a fondo.
Cosa suggerisce a chi voglia diventare imprenditore?
Tanta pazienza, buone idee e… tanta fortuna
Grazie, e a presto
Grazie a “Il Valcalore”.