La pagina del Vangelo illumina la celebrazione odierna della quarantaseiesima giornata per la vita. Ci invita infatti a riflettere sul tema della salute e della malattia, e più in generale della qualità della vita.
Non è facile parlare della sofferenza, affrontare il dolore. La malattia ci fa paura, la si vorrebbe evitare ad ogni costo. Affrontare il dolore è inevitabile, affrontarlo con coraggio e ricorso alla preghiera è l’espediente efficace con cui trovare sollievo.
Gesù dona la vita, la sostiene, la cura, la protegge. Dà un senso pieno ad ogni vita, ad ogni esistenza. Seguendo il suo esempio impariamo ad essere uomini e comunità che accolgono la vita, che la rispettano, la salvano in ogni situazione e ad ogni età, specialmente quando le persone, piccole o grandi, sono indifese e innocenti e subiscono ogni forma di violenza.
Usciti dalla sinagoga Gesù e i discepoli si recano a casa di Pietro. I presenti sono in festa per l’arrivo dell’ospite inatteso. La suocera di Pietro è però a letto con la febbre. Gesù, pur essendo sabato, il giorno in cui i malati non potevano essere curati, e pur essendo la malattia strettamente connessa con il peccato per cui il malato era impuro e chi toccava un impuro si contaminava, si fa coinvolgere per aiutare la donna, si avvicina a lei per recarle sollievo, per amare e accogliere chi non è in grado di poter fare gli onori di casa. La prende per mano e la guarisce.
La febbre sparisce e la donna inizia a servire gli ospiti, senza indugio. Ha riconquistato il suo posto nella società. E’ pronta a restituire il dono ricevuto. Ecco la lezione che dovranno imparare i discepoli, non dominare ma servire.
Marco nel suo racconto mette in evidenza il significato del miracolo di Gesù, un miracolo fatto senza pronunciare parole, solo accostandosi, sollevando, prendendo per mano. Sono gesti di vicinanza, di tenerezza, di amore.
Gesù ha compassione della sofferenza fisica, spirituale e con la guarigione della donna esprime la sua potenza di Figlio di Dio. Impariamo anche noi a dedicare tempo alle persone prima di ogni altra cosa, a prendere per mano chi soffre, a fargli sentire il nostro affetto! Basta pochissimo a volte per sollevare una vita!
Sparsa la notizia della guarigione una processione di malati, di fragili, si accalca davanti alla porta di casa di Pietro che diventa luogo di incontro e di preghiera.
Tutti cercano il Maestro perché fa miracoli, perché parla al cuore delle persone. Gesù accoglie tutti, ascolta, guarisce. Tutti hanno la possibilità di risorgere grazie all’intervento divino e, grati, incamminarsi sulla via della condivisione. Ma Gesù non cerca gli applausi, perciò dopo una giornata così intensa si ritira in un luogo appartato per pregare, per entrare in una relazione di amore con il Padre perchè gli dia forza per portare avanti la sua missione.
Santa domenica in famiglia. Lucia Gaifalos.