-Quali sono le sue origini?
Sono nato ad Agropoli negli anni settanta.
-Attualmente dove risiede?
Risiedo ad Agropoli
-Di cosa si occupa?
Mi occupo principalmente di produzione e regia cinematografica, sono anche editore (televisione e libri) e giornalista pubblicista. Ho realizzato come produttore e regista, 2 lungometraggi: PASSWORD l’ultimo codice, uscito in home video nel 2007 e IL MAESTRO+MARGHERITA del 2018. Sono produttore di 3 Festival di cinema Internazionali: “Ciak si Gita” giunto alla IX edizione, “Castellabate film festival” II edizione, e il “Festival della Dolce Vita” II edizione. In totale avrò realizzato circa 100 cortometraggi e circa 30 videoclip musicali e documentari. Come editore tv ho fondato e gestisco Cilento Channel, emittente televisiva che trasmette su Digitale terrestre canale 636 in tutta la provincia di Salerno, ma anche su Smart tv sul sito www.cilentochannel.com. Ho pubblicato 5 libri tra cui 4 romanzi e un libro di poesie. Come giornalista invece scrivo articoli per il sito internet dell’emittente e ho realizzato un migliaio di servizi televisivi.
-Come ha cominciato la sua carriera?
Paradossalmente rubando ventimila lire dal portafoglio di mia madre per comprare una pellicola super 8. In realtà è stato un prestito non autorizzato. A parte gli scherzi, quel “prestito” servì per filmare la prima comunione di mia sorella Gabriella. Insieme ai miei cugini trovammo la cinepresa super 8 in uno scaffale dello studio di zio Giuseppe, non avevo mai visto una cinepresa prima, conoscevo solo il proiettore che ogni tanto montava zio per vedere qualche film western. In ogni caso a intuito, comprai la pellicola s8 dal fotografo Lembo, in piazza ad Agropoli, e la domenica successiva filmai per un’intera giornata tutto lo svolgersi della prima comunione, dalla chiesa al ristorante. Ricordo che mi divertii moltissimo. Il colpo di fulmine arrivò dopo venti giorni: una volta sviluppata la pellicola che arrivava da un laboratorio di Stoccarda in Germania, riuscii a proiettare le immagini sulla parete di una stanza. Quelle immagini ebbero un effetto dirompente su di me. Sentii un’attrazione fatale, vidi un segno, ebbi la chiamata. Da quel giorno decisi di fare cinema, avevo 13 anni.
Quali saranno secondo lei le conseguenze che questa drammatica pandemia avrà nel suo settore?
E’ inevitabile che le conseguenze da Covid-19 si ripercuoteranno tangibilmente sulla nostra vita futura, e di conseguenza sulla nostra socializzazione e sul lavoro. Le analisi le faccio sui due settori principali: il mondo televisivo e quello cinematografico. La Tv, intesa come strumento di comunicazione di massa, avrà un’evoluzione e un’importanza fondamentale. Durante la pandemia l’informazione televisiva è stata più incisiva rispetto agli altri media. Ha avuto un ruolo fondamentale anche come strumento di intrattenimento, coprendo gli ampi spazi di tempo che la gente aveva a disposizione, perchè costretta a restare in casa. Cilento Channel, ha realizzato dirette televisive di 4 ore giornaliere informando con costanza e verità i telespettatori sull’emergenza Covid-19. Siamo diventati quel nucleo centrale di riferimento per tanti telespettatori e istituzioni che si son trovati spiazzati da un nemico sconosciuto, quale appunto, il virus. Siamo stati i primi in tutta in tutta Italia a praticare il lockdown nei nostri studi televisivi (26 febbraio 2020) e ad adottare la soluzione della videoconferenza con interviste a distanza ad esperti, medici e politici, attraverso le video chiamate. È proprio questo è il punto: di necessità virtù. Dopo due settimane tutte le tv italiane hanno praticato la nostra soluzione tecnico-organizzativa. Dunque la tecnica televisiva irromperà nel mondo del lavoro e sarà inevitabilmente utilizzata in tutti i settori (smart working, telelavoro). Ma anche le figure giornalistiche saranno indispensabili e riceveranno molte richieste in svariati settori, perchè la comunicazione sarà essenziale per creare produttività. Le aziende dovranno puntare sullo storytelling per differenziarsi, e lo potranno fare soltanto con l’aiuto dei giornalisti che dovranno “raccontare” il prodotto. La cinematografia invece subirà dei rallentamenti ma non morirà. Per poter ripartire i Set cinematografici saranno blindati. In ogni produzione dovrà esserci la presenza costante di un medico e nello stesso tempo bisognerà adottare delle misure di prevenzione che rallenteranno il processo. Il settore cinematografico si arricchirà, cambierà molto anche la narrativa cinematografica, più incline a raccontare la natura, la bellezza paesaggistica, la socializzazione. Penso che gli autori avranno una fonte d’ispirazione totalmente diversa rispetto al passato e quindi molto più vasta, intensa e ricca di creatività.
-Quali sono i suoi progetti futuri?
Sono 3 i progetti cinematografici che mi piacerebbe portare avanti. Prima della pandemia, in pre-produzione, stavo organizzando un film commedia da girare a Castellabate (Sa), in coproduzione con una società tedesca. Un film molto divertente con protagonisti 3 attori nazionali noti. Il progetto purtroppo è per ora rimandato ed aspettiamo l’evoluzione della situazione emergenziale per capire come portarlo avanti. Per quanto riguarda invece un progetto più indipendente, spero di poter girare nei prossimi mesi un film d’autore che dia un senso a quello che ho imparato dal cinema. Infine, ci sarebbe il film dei miei sogni che è quello sui Briganti cilentani, ma è un’idea complessa e costosa perché immaginata come colossal, dove storia, azione e avventura si mescolano con i sentimenti patriottici.
Ci racconta l’esperienza più bella che ha vissuto nel suo lavoro?
Senz’altro l’esperienza più bella della mia vita è stata la premiazione a Las Vegas negli U.S.A. A luglio del 2019, ho ricevuto due statuette al Festival Internazionale del cinema italiano, come miglior film e miglior regia. Ricordo nella serata di gala che quando la direttrice del Festival pronunciò il mio nome e cognome in inglese, per un attimo mi catapultai nel pianeta della felicità, quello abitato dai bambini. Raccontare un’emozione del genere è straordinaria. Di solito ho una memoria scarsa, ma quell’evento lo ricordo bene, fui persino capace di fare il mio piccolo discorso in inglese. L’esperienza è stata meravigliosa anche perché durante la premiazione, affianco a me, erano presenti mia moglie Raffaella e la mia seconda figlia Denise, mentre la primogenita Benedetta in Italia mi seguiva in diretta su Instagram. In America ho vissuto 15 giorni incredibilmente speciali: da New York a Los Angeles, per poi spostarmi a Las Vegas e ritornare a Brooklyn. Questa avventura ha rappresentano un punto di svolta nella mia vita.
-Cosa rappresenta per lei il Cilento?
Il territorio in cui vivi rappresenta sempre una fonte di ispirazione primaria. Password”, il primo film che ho girato, è stato ambientato nel Cilento utilizzando le location di Agropoli, Capaccio, le gole del fiume Calore e altri paesaggi. Ne “Il Maestro+Margherita”, abbiamo girato a Cannalonga, un paese nel Cilento interno caratteristico e di grande fascino. Il Cilento è strategico perché a distanza di pochi chilometri si possono trovare scenari favolosi: dal mare di Castellabate alle alte montagne del Cervati. Paesaggi naturali bellissimi, luoghi stupendi e scenari spettacolari adatti perfino per ambientazioni Western. Abbiamo una vegetazione unica, pianure e colline verdeggianti incontaminate. Abbiamo paesini come Roscigno Vecchia, San Severino di Centola utilizzabili per film storici. Il Cilento è un set naturale completo. La nostra è una terra meravigliosa. I cilentani sono adorabili, creativi, ospitali. Sono particolarmente orgoglioso anche di quei cilentani viaggiatori che in ogni parte del pianeta hanno portato le nostre tradizioni, la cultura, costruendosi una storia con tanti sacrifici, ricoprendo ruoli importanti e rappresentando l’italianità nel mondo. Penso che il compito di ognuno di noi sia questo, valorizzare la propria terra sempre e in ogni occasione, come hanno fatto loro.
Lucrezia Romussi