Piccolo borgo dell’alto Lago di Como, Garzeno è incorniciato dai monti e situato nella valle Albano (così chiamata dal nome del torrente che la percorre), lungo il percorso che dal paese di Dongo, affacciato sul lago, sale al passo di San Jorio (mt 2004), collegando l’Alto Lario con la Valle Mesolcina e Bellinzona, in territorio elvetico. A 680 metri sopra il livello del mare, con poco meno di 700 abitanti, Garzeno comprende la frazione di Catasco, costruita sui depositi di una gigantesca frana, di oltre 25 milioni di metri cubi, non ancora del tutto assestata, capace di produrre, seppur con grande lentezza, movimenti del terreno, di cui anche le abitazioni risentono. Ma la bellezza di un balcone a picco sul lago, circondato da un verde abbacinante, rimette in pace col mondo e con la natura. Nel secolo delle due guerre Garzeno non era più quel comune fuori dal mondo, con la costruzione della strada carrozzabile di collegamento con il lago, Dongo si raggiunge in 8 chilometri comodi comodi. A proposito degli eventi bellici da annotare che a Garzeno venne costruita una parte della Linea Cadorna, complesso di bunker e trincee a difesa del confine con la Svizzera. Le fortificazioni non vennero mai utilizzate, Mentre si può tranquillamente dire che il secondo conflitto mondiale, o meglio il fascismo, finì da queste parti con la colonna tedesca fermata a Dongo e la cattura di Benito Mussolini che trascorse l’ultima notte della sua vita, non a Garzeno, ma nella vicinissima Germasino, dove i partigiani lo avevano nascosto in attesa di ordini riguardo il destino del Duce. Come la Storia racconta il Duce venne fucilato il giorno seguente a Giulino di Mezzegra sul lago di Como. Ma per questi fatti drammatici Garzeno non si scompone più di tanto. L’ultima cosa per cui la piazzetta delle chiacchiere in centro paese si è animata è stata la partecipazione del sindaco Eros Robba al format televisivo “Matrimonio a prima vista” girato proprio qui, nel paese in cui vigeva una strana usanza prematrimoniale riportata nelle “Inchieste Napoleoniche sulle costumanze tradizionali del Regno Italico”: «cerimonia originale viene definita quella che si tiene a Garzeno in occasione delle nozze. Giunta la sera della festa, la sposa s’asconde, ed al marito s’impone di cercarla, e se tosto la trova, si dice che cuori s’incontrano e che quelle saranno nozze felici, ma per augurio cattivo si ha quando succede altrimenti. Lo stesso dicesi poi della sposa che subito dopo va cercando il marito»
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