Se a Teggiano o nel territorio del Vallo di Diano si parla di Macchiaroli, ci si ricollega, quasi automaticamente, all’imponente castello che domina la piazza del centro storico di Teggiano.
Ma alla base della struttura e delle attività relative c’è una storia fatta di uomini, fatti e azioni.
E in tal senso Gaetano Macchiaroli rappresenta uno dei personaggi più illustri della storia di Teggiano.
Intellettuale, editore, antifascista, animatore culturale e figura di spicco della sinistra campana, nacque nel 1920. Figlio di Stefano Macchiaroli – che fu vice sindaco di Teggiano – nel 1945 fondò la casa editrice “Gaetano Macchiaroli editore”, mentre l’anno successivo la rivista di studi antichi “La parola del passato” a Napoli.
Fu molto attivo a livello politico, ma anche in ottica culturale. In tal senso, tra le altre cose, organizzò una mostra sui manoscritti di Giacomo Leopardi che da Napoli arrivò fino agli Stati Uniti, con esposizioni a Madrid e Berlino.
Negli anni ’80 si dedicò alla valorizzazione del centro storico di Teggiano, dove si impegnò, con contributi dello Stato, al restauro del Castello che occupò il ruolo di sede di convegni e mostre anche di livello nazionale.
In riferimento al maniero, dopo aver rappresentato la fortezza della famiglia Sanseverino, con il subentrare di nuovi feudatari cambiò ruolo, diventando tranquilla residenza feudale. Dal 1600 al 1800 la struttura passò di mano tra famiglie nobili e poi, con l’abolizione del sistema feudale, assunse il definitivo ruolo di residenza privata.
Nel 1857 la parte sud orientale venne acquistata proprio dai Macchiaroli.
Gaetano Macchiaroli morì, all’ età di 85 anni, nel 2005. Il giorno della sua scomparsa vide pervenire una serie di testimonianze e pensieri da parte di diverse personalità istituzionali, tra cui il Presidente della Repubblica di allora, Giorgio Napolitano, che dichiarò: “scompare per me un carissimo, fraterno amico, al quale mi ha legato per decenni una profonda comunanza di valori ideali, politici e culturali”.
Macchiaroli fu insignito di 2 onorificenze, nel 1983 e 1993, ovvero la Medaglia d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte e la nomina a Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.
In conclusione, fra le cose che più si ricordano dell’editore, va anche evidenziata l’iniziativa legata ai “treni felici per bambini poveri”.
Nel dopoguerra, infatti, il Partito comunista organizzò il viaggio al nord di migliaia di bambini napoletani in difficoltà, ospitati, per l’occasione, da famiglie emiliane. A capo di tutto c’era proprio Macchiaroli.
La continuità, per quel che riguarda l’editoria e il castello di Teggiano è stata assicurata dalla figlia di Gaetano Macchiaroli, Gisella, attuale proprietaria della fortezza. La stessa è stata anche l’artefice della “nuova veste” del maniero, che da ormai diversi anni, oltre ad ospitare mostre, rassegne, convegni e kermesse, è teatro di ricevimenti nuziali, eventi e spettacoli.