Lui nicchia, ma star ormai già lo è. Sta per pubblicare i suoi studi in un libro edito dalla Cambridge University Press ed è facile vedere che questo sarà il passo fondamentale per un posto negli orizzonti internazionali più prestigiosi della sua materia. Il Tg1, portatore di gran parte del suo passato e ampio prestigio mediatico, sulle sue vicende ci apre abitualmente il telegiornale della sera. Gabriel Zuchtriegel è ormai il più conosciuto tra i direttori dei parchi archeologici italiani, ovvero del mondo.
IL PERSONAGGIO ZUCHTRIEGEL
Gabriel Zuchtriegel, sposato, due figli, vive a Napoli. Tedesco, è nato 36 anni fa a Weingarten, nel Baden-Württemberg, si è laureato in Archeologia classica, preistoria e filologia greca alla Humboldt-Universität di Berlino e ha poi conseguito con lode il Dottorato di ricerca in Archeologia classica presso l’Università di Bonn. Nel 2012 si è trasferito con la famiglia a Matera: moglie, figlia e un bimbo nato in Italia. Eppure a lui, cresciuto in un paesino di campagna tedesco, fare il direttore a Paestum sembrava un sogno irrealizzabile: «Non avrei mai immaginato… Per me era come diventare presidente degli Stati Uniti». Ora ci ha preso gusto, dal suo ufficio con vista sui campi di granoturco che facevano inorridire Gillo Dorfles. “La campagna rilassa, è bella”, commenta e confessa: “sono il più felice tra coloro che usufruiscono del grande privilegio di Paestum, dove il viaggiatore arriva in treno direttamente all’interno dell’area archeologica. Salgo a Napoli, sul treno ne approfitto, leggo e lavoro”.
IL SUO ORIZZONTE DI LAVORO
Il Museo, gli scavi, la maggiore apertura ai mercati internazionale della fruizione visiva e culturale dei reperti, ma non solo. L’operazione di coinvolgimento del personale esistente che ha attirato l’attenzione di prestigiose scuole di management. Alla Sda della Bocconi ha parlato di : “motivazione, creatività e creazione di valore”. Non sono parole d’ordine vuote ma risultati concreti. Trentasei anni, il tedesco è alla guida del parco archeologico dal 1° novembre 2015: «L’anno scorso i biglietti sono raddoppiati e gli ingressi sono aumentati del 27%. Come ci sono riuscito? Motivando la squadra». Un archeologo, e che archeologo, che vince la scommessa della gestione delle risorse umane già in possesso della pubblica amministrazione. Capperi. Chapeau.
Si pone il problema del rapporto con l’hinterland o con la chora che dir si voglia. Non solo di Paestum. La sua versione centripeta.
SCAVI ALLA CASA DEI SACERDOTI
“Da gennaio ricominceremo a scavare alla Casa dei Sacerdoti, nell’area del tempio di Nettuno. Si tratta di una rilettura di un’area già studiata ma che merita nuove attenzioni”. Gabriel Zuchtriegel, predilige i toni misurati. Quanti saranno nel mondo gli interessati a saperne di più sulla Casa dei Sacerdoti? I tanti che tornano spesso qui e che contribuiscono a tenere in alto i numeri dei visitatori. Poi spiega come si fa lo scavo stratigrafico, l’abaco degli archeologi. E le borse di studio finanziate da sponsor, le collaborazioni con le università, nel caso sarà la “Vanvitelli” con il professore Rescigno, e, soprattutto, di come un “cantiere” attragga un certo tipo di turismo, permetta di fare comunicazione, in una parola porti visitatori, emozioni e interessi su Paestum. In fondo questa a me pare la sua principale lezione- innovazione, fare in maniera nuova delle cose anche molti tradizionali.
PAESTUM MUSEO E SCAVI A CIELO APERTO CON ATTENZIONE AL PAESAGGIO
La seconda è quella di produrre e rendere possibili molti eventi ma che siano adatti al sito. Così sarà la prossima edizione della BMTA, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Zuchtriegel si tiene ai margini delle polemiche sulle cosiddette “sfere” o “palle”, scelta inopportuna -a suo dire- sia per gli alti costi di gestione delle operazioni di montaggio e smontaggio delle stesse che per “l’invasività paesaggistica” delle stesse nell’area archeologica. “Paestum è un unicum di paesaggio, all’interno del perimetro non è possibile permettere altro. Il Ministero non lo vuole…”. Incassato questo suo parere per il resto il direttore ritrova il suo solito tratto gentile. Quanto ai rapporti con la macchina amministrativa, vecchia e nuova, dice “Ringrazio il sindaco passato Italo Voza per la strettissima collaborazione che ha sempre avuto con noi. Lo stesso sta facendo il nuovo, Franco Palumbo.” Il dialogo passa attraverso Teresa Palmieri, che ha già lunghe consuetudini familiari e aziendali con noi (Vannulo, l’azienda di famiglia ha sponsorizzato il recupero della sala del Tuffatore al Museo) “continueremo a fare, e bene.”
AI PESTANI DICO DI NON TAGLIARE IL RAMO SUL QUALE STANNO SEDUTI, LA 220 NON SI TOCCA
Il pensiero va poi alla legge 220 del 1957. L’opinione di Zuchtriegel è che la legge rimane “positiva”, “irrinunciabile” nei suoi scopi di tutela. “Il paesaggio non va alterato e distrutto in alcun modo. Paestum è questo. E’ una storia millenaria che noi non abbiamo nessun diritto di banalizzare.”
“Non possiamo tagliare l’albero sul quale stiamo seduti tutti. Gli operatori economici locali prima di tutti gli altri. I benefici avuti sono maggiori dei sacrifici”. Tra le dichiarazioni di principio pare di cogliere un approccio pragmatico che si propone come metodo di lavoro a tutti i protagonisti del complesso puzzle pestano ora che il “potere” sembra passato di mano.
Torniamo a soffermarci sul coinvolgimento dei privati. “A noi non interessa spingere al massimo sulla raccolta fondi, ci interessa creare rapporti con mondi quali la scuola. I programmi d’investimento dovranno essere pluriennali. Gli eventi spot ci interessano poco. E’ molto interessante ciò che stiamo facendo con l’Iaff, l’Italian American Forum Foundation, poiché gli italoamericani sono da sempre i più interessati a Paestum. Per le aziende, tutti ovviamente sono i benvenuti, ma ritengo davvero bello ciò che stiamo facendo con il Pastificio Amato o con la Scapox, che produce sedie funzionalizzate.” La sponsorizzazione è anche un ulteriore modo di creare un contatto con il territorio. Zuchtriegel è molto sensibile sulla questione: la zona archeologica ha una posizione e una struttura molto particolari, non è passato così poi tanto tempo da quando le bufale circolavano liberamente tra le colonne, Paestum fa parte del territorio e il direttore lo sa. È per questo che è nata la soluzione di “Paestum mia”, l’abbonamento che permette di visitare per tutto l’anno l’intero parco archeologico e assistere gratuitamente ai suggestivi eventi programmati all’interno dell’area. Il contatto diretto con il territorio, come se Zuchtriegel lo conoscesse da sempre, è stato e rimane uno degli obiettivi principali che pare essersi prefissato.
Insomma, senza gridare e privilegiando il profilo basso, Zuchtriegel lavora, scegliendo i tempi lunghi, per dare valore a Paestum. E sembra di capire che scommette anche su un suo secondo mandato alla direzione di una delle aree archeologiche più importanti d’Italia.