Il “dado è tratto!” Franco Alfieri fa sul serio … più volte, in passato, sono stati fatti annunci roboanti di associazioni, comitati, progetti che prevedevano aggregazioni di comuni al fine di avviare attività che dessero sbocchi concreti alla necessità di fare squadra e creare massa critica per raggiungere obiettivi che da soli non avrebbero fatto molta strada.
Si possono contare a decine i tentativi di massimizzare il ritorno di investimenti e aumentare l’entità di risorse disponibili per finanziare progetti che fatalmente sono risultati del tutto inconsistenti se non per distribuire in modo “proporzionale” le risorse che si riusciva a “racimolare”.
Dopo tutto, il più grande esempio di aggregazione del territorio in cui viviamo, la comunità del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, è quasi sempre marciato in retroguardia invece di “trascinare” verso il futuro l’area protetta più antropizzata ed estesa d’Italia se si considerano anche le due Aree marine protette.
Ma di questo non abbiamo perso occasione di parlarne nel passato recente e remoto …
Ecco perché la missione dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, rivitalizzata dal sindaco della Città dei Templi, è diventata in poco tempo un vero e proprio strumento di attrazione e di impegno che sforna idee, immagina progetti, mette in campo iniziative … tutto è teso a creare uno spazio ampio dentro il quale convogliare ogni volontà di protagonismo che il territorio è in grado di mettere in campo.
Ecco perché diventa “credibile” il fatto che “una terra ricca di storia, miti, leggende, stili di vita, tradizioni che riassumono un’identità locale da tutelare e tramandare. In un progetto di valorizzazione culturale che sia inclusivo di tutto quello che è espressione del territorio, uno spazio dedicato al patrimonio immateriale è imprescindibile”
Ed è su queste premesse che martedì 22 febbraio si è svolto il primo incontro del Comitato del Festival della Cultura Immateriale, promosso dall’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, dall’ICPI e dall’UNPLI, con il patrocinio dell’ANCI. Gli obiettivi principali del Comitato sono “la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale immateriale per far convergere sul territorio ulteriori testimonianze legate ai patrimoni immateriali dell’Unesco”.
Ed è per raggiungere i suindicati obiettivi e al fine di attivare una serie di iniziative che rendano il cittadino al centro della salvaguardia dei beni materiali e immateriali, per creare insieme un processo di identità condivisa è stata annunciata la “firma di un protocollo d’intesa tra l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) e l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento”.
L’ICPI fa capo al Mic (Ministero della Cultura) e opera per la valorizzazione, in Italia e all’estero, dei beni culturali demoetnoantropologici, materiali e immateriali, e delle espressioni delle diversità culturali presenti sul territorio. Promuove, inoltre, attività di formazione, studio e divulgazione, collaborando con università, enti pubblici e privati, centri di ricerca nazionali e internazionali.
In particolare la collaborazione tra ICPI e l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento, riguarderà la definizione del programma annuale del Festival, la definizione del “programma scientifico”, la presentazione e l’approfondimento di alcuni progetti del ICPI, la creazione sul sito web dell’ICPI di una “vetrina sul festival”, la promozione del territorio e del Festival a livello nazionale ed internazionale.
È stato, quindi, istituito un comitato tecnico scientifico che coordinerà i lavori e tutte le fasi del Festival.
Tutti gli interventi rientrano nel percorso fortemente voluto dall’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento per la salvaguardia del patrimonio immateriale del territorio. La settima colonna del dossier per la candidatura a capitale italiana della cultura 2024, infatti, è dedicata proprio ai patrimoni, ai miti e alle leggende come salvaguardia della storia e dell’ identità del territorio.
Allo stesso tempo, domenica 27 Febbraio, presso il Palazzo Baronale “De Conciliis” di Torchiara, ha preso forma un altro percorso di aggregazione e cooperazione tra i giovani, in vista della costituzione del Primo Forum giovanile dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento. Dopo i saluti di Massimo Farro, sindaco di Torchiara, introdurrà i lavori Franco Alfieri, Presidente dell’Unione. È un modo per rendere le nuove generazioni le vere protagoniste del processo di cambiamento che sta mettendo in atto l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento. La prima colonna del dossier per la candidatura a capitale italiana della cultura 2024, infatti, è dedicata ai giovani come custodi della bellezza.
“Il dossier che abbiamo realizzato” afferma Franco Alfieri, Presidente dell’Unione, “è da leggere come un programma che verrà attuato al di là dell’esito della nostra candidatura a Capitale della Cultura 2024. Sta diventando la nostra guida per il futuro, un vademecum che realizzeremo passo dopo passo. Non a caso, la prima colonna è dedicata ai giovani. Il Forum, in fase di costituzione, supporterà l’organizzazione e collaborerà a una serie di iniziative di formazione, di protagonismo giovanile, di cittadinanza attiva, di sensibilizzare all’ecosostenibilità, di innovazione ed identità locale, realizzando masterclass, corsi di formazione e seminari che favoriscano anche incontri con realtà nazionali ed internazionali. Per noi i giovani sono custodi della bellezza e, in quanto tali, saranno protagonisti anche in tutte le azioni delle altre colonne.”
I giovani del territorio cilentano, infatti, sono in costante fermento, custodiscono e rinnovano l’identità culturale, realizzano progetti che sono inclusivi in un processo di valorizzazione del territorio costante e proficuo. Come si evince anche dai dati demografici, la presenza dei forum giovanili conferma che le nuove generazioni hanno voglia di rimanere e costruire il loro futuro nel Cilento. Il Forum giovanile dell’Unione, primo del Sud Italia, sarà l’occasione per continuare a crescere ancor di più, una palestra di vita che creerà uno spazio di confronto e un sistema ancora più strutturato, in grado di agire attivamente sulle politiche sociali, culturali e turistiche locali .