Saranno tanti i volti nuovi alle prossime elezioni comunali di Agropoli. Uno di questi è quello di Francesco Cavaliere, detto Franc’Antonio, candidato con la lista civica AGROPOLI LIBERA a sostegno della coalizione ABC (Agropoli Bene Comune) che spera di portare l’Ing. Agostino Abate alla poltrona di sindaco. Da un ingegnere all’altro, perché anche Cavaliere ha lo stesso titolo professionale ma dopo una vita al servizio della Cassa del Mezzogiorno adesso la vita del candidato al consiglio comunale si svolge nella sua azienda agricola: “Ormai – ci dice Franc’Antonio – la mia vita è qui, dove ho recuperato i terreni della famiglia di mia madre. Non molti sanno che proprio qui, a Trentova, ormai qualche decennio fa vi era ogni tipo di coltura. Adesso vediamo solo macchia e qualche vigneto, davvero troppo poco rispetto a quanto può offrire questa terra. La mia idea di sviluppo è proprio questa, anche se l’attuale amministrazione per Trentova ha pensato a ben altri progetti”. Proprio sulla questione Trentova Cavaliere ha le idee molto chiare in confronto alla gestione Alfieri: “Ha comprato Trentova “a buon prezzo” (riferendosi ad Alfieri, ndr) perché prima la ha deprezzata attraverso una variante al Programma urbanistico e poi la ha comprata. Ha detto bugie perché Trentova era già inedificabile, la variante è servita solo per abbattere il valore dei terreni. Io dico che Alfieri non ama Trentova perché non la conosce. Non è tutta colpa sua. Aveva solo due anni quando Trentova era tutta coltivata, quando era il granaio di Agropoli. Non si è informato e non ha speso una lira per la sua manutenzione. Il risultato è che Trentova da 45 anni è abbandonata pur essendo stata in questo periodo di proprietà pubblica. Quanta ricchezza si è persa, quanta produzione agricola, quanta occupazione in questi 45 anni. Quanto spreco”. L’avventura con Agostino Abate per quanto affascinante rimane sempre di non facile attuazione anche perché l’amministrazione uscente ha, in dieci anni, creato una fitta rete di consensi intorno a sé: “Il nostro obiettivo è quello di liberare Agropoli, non a casa il nome della mia lista è ‘Agropoli Libera’. Crediamo fortemente nel nostro progetto e nella nostra idea di fare politica e crediamo anche che la gente sia stata di credere alle bugie di chi ci ha governato fino a oggi”. Le idee non mancano all’ingegnere pronto a sostenere Abate, anche nell’ambito del turismo tema sempre di stretta attualità ad Agropoli: “Alfieri dice, dopo 10 anni, di voler sviluppare il turismo ad Agropoli offrendo come risultato della sua “buona amministrazione” l’aumento dei posti letto da 1000 a 2000 e del numero di bar e pizzerie (è ignota la provenienza dei dati). La verità è purtroppo ben diversa. Agropoli nel 2014 disponeva, in totale di 1075 posti letto mentre nel 2015 segna un leggero calo con 1036 posti letto (ultimi dati ISTAT disponibili). Ma non è questo il dato più eclatante. Agropoli è il fanalino di coda dei 19 comuni costieri a sud di Salerno. Agropoli nel 2014 ha avuto 500 posti letto per 10.000 abitanti e nel 2015 leggermente di meno 482: è il penultimo. Dopo di lui c’è solo Pontecagnano con 219 posti letto. I primi sono Centola con 15.093 posti letto per 10.000 abitanti, Camerota con 11.944 e Pisciotta con 10.428. Con questi numeri è difficile che Agropoli possa guadagnare quote del mercato turistico nemmeno rispetto ai suoi vicini Capaccio (5.462 posti letto per 10.000 abitanti) e Castellabate (4.780). Ad Agropoli è necessario costruire nuovi alberghi se si vuole entrare, come merita il suo mare e le sue risorse, sul mercato turistico e passare, in tal modo, da città del commercio a Paese turistico, dall’accoglienza del bagnante occasionale a quella del turista! Franco Alfieri però e convinto che il turismo ad Agropoli si sta sviluppando perché sono aumentati, a suo dire, il numero di bar e pizzerie. Speriamo che qualcuno spieghi a lui e Coppola che questo è commercio (anch’esso necessario) ma non turismo. I bar e le pizzerie servono a chi vuole un gelato o una pizza magari venendo dai paesi vicini. Per mangiare un gelato o una pizza non c’è bisogno di pernottare. Se un amministratore non sa questo deve cambiare mestiere”. Oltre a quanto già detto a Cavaliere non mancano nemmeno le proposte: “Io credo che Agropoli abbia bisogno di tre importanti aspetti oggi dimenticati: la lotta alla legalità, quella agli sprechi e l’utilizzazione delle proprie risorse. Nella nostra città manca la certezza dei diritti, aspetto gravissimo che forse qualche cittadino addirittura non comprende. Ogni angolo della nostra città può essere una risorsa dalla quale creare occupazione e sviluppo. Il lavoro non bisogna chiederlo al politico di turno ma è quest’ultimo che deve garantirlo ai cittadini. Ad Agropoli si è passato il segno e spero che la gente liberi questa città dalla prepotenza che ha regnato per dieci anni. Una prepotenza fatta di clientele e potere. Ora basta!”.
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