Mentre al Nord si discute se fare o no la TAV “Torino-Lione”, al Sud le poche strade che ci sono rischiano di scomparire.
Secondo l’analisi costi-benefici redatta dalla commissione ministeriale sulla Tav, i costi della Torino-Lione superano di 7-8 miliardi i benefici, mentre il rischio massimo delle penali e dei rimborsi sarebbe di 1,7 miliardi. Se ne sta discutendo da giorni. Ne sono pieni i telegiornali. Questa storia è causa di tensioni nella maggioranza di Governo e di scontri diplomatici tra Italia e Francia.
Ma io vi voglio raccontare un’altra storia, la storia della frana di Auletta che è il paese in cui sono nato e in cui vivo e lavoro, il paese in cui sono nati e in cui vivono e lavorano tanti altri come me. Vi voglio raccontare questa storia perché credo sia l’emblema dell’isolamento del Sud. Se ne sono accorti persino Rai 3 e Rete 4 e tutte e due stranamente nella stessa giornata, martedì 12 febbraio appena passato.
Sulla strada statale 19 delle Calabrie (S.S. 19) sono arrivate prima le telecamere di Agorà e poi quelle di“Fuori dal Coro”. Questa vicenda sta riscuotendo una risonanza nazionale. Wikipedia dice che la strada statale 19 delle Calabrie (S.S. 19) è attualmente, secondo la classificazione di importanza nazionale, una strada statale italiana passante per le sole due regioni Campania e Basilicata, ma in origine, quando era ancora di importanza statale prima di essere in gran parte della sua estensione declassata, copriva anche gran parte della Calabria settentrionale e centrale fino a raggiungere la costa jonica catanzarese. Quindi era una strada importante per l’intero Stivale, fino a qualche decennio fa, appunto, ora non importa più a nessuno.
Ma torniamo alla frana… e alla risonanza nazionale. Ad oggi son trascorsi più di cinque anni da quel 23 gennaio 2014, quando un movimento franoso che poi si è aggravato, ha cancellato un tratto della Strada Statale 19 “delle Calabrie” ad Auletta, isolando interamente le abitazioni dell’area.
Dopo più di cinque anni, anche “Agorà”, programma televisivo di approfondimento politico condotto da Serena Bortone, in onda ogni mattina su Rai 3 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 10, si è accorto dell’isolamento del Sud, mandando la giornalista Sara Mariani a fare un sopralluogo sulla frana ad Auletta. “Oggi ad #agorarai abbiamo raccontato la fragilità del nostro territorio e del nostro Sud. Ad Auletta la statale 19 è collassata 5 anni fa e l’iter di ricostruzione si è incagliato in quello burocratico. La chiamano “strada delle Calabrie”. E siamo a un passo da Eboli. @agorarai” ha scritto su Twitter l’inviata della Rai.
Da oltre cinque anni l’area è isolata con i residenti che per spostarsi devono attraversare strade mulattiere. “E’ il segno di una burocrazia farraginosa, non si è arrivato a nulla a causa di corsi e ricorsi”,sottolinea la Mariani durante la diretta televisiva effettuata un po’ in auto attraversando la statale e un po’ a piedi nei pressi della frana.
Dalle immagini trasmesse in diretta si vede chiaramente la strada ormai cancellata ed un’altra frana che si è sviluppata su quella originaria. Un progetto di quattro anni fa, ovviamente, non può essere realizzato oggi, a causa del movimento franoso sempre in atto. Tanti sono stati i ricorsi e al momento il fronte della frana si estende su circa 200 metri, quadruplicati rispetto ai 50 originari.
In questi lunghi cinque anni sono stati sempre vigili il Comitato dei cittadini ed il Comune di Auletta nel richiedere l’avvio dei lavori.
Nel corso della giornata di martedì 12 febbraio, da facebook l’amico di Pertosa ormai più che compaesano Vito Panzella ci annuncia che in serata a partire dalle 19 e 30 su Rete 4 si parlerà ancora della frana di Auletta, auspicando che almeno stavolta (non come con Agorà) il suo intervento non venga tagliato. Accendiamo la tv e la sintonizziamo su Rete 4. Effettivamente, intorno alle ore 19 e 45 torna l’attenzione sulla frana di Auletta grazie a Vito Panzella consigliere di minoranza di Pertosa che interviene a “Fuori dal Coro”, trasmissione del preserale di Rete 4 condotta da Mario Giordano, coadiuvato dal contraddittorio di Luisella Costamagna. Giordano esordisce leggendo il titolo da “Il Mattino” con sotto la foto emblematica della frana: “Il compleanno amaro di Auletta: la frana compie cinque anni”, con le parole “Auletta”, “frana” e “cinque anni” ben sottolineate in giallo. Giordano poi lancia il servizio con l’intervento di Vito Panzella che dalla frana commenta: “Sono ben due frane che da cinque anni ci lasciano in queste condizioni. Cinque anni di disagi, di isolamento, di promesse. Non siamo ascoltati. Vediamo il nostro territorio franare. E’ una vergogna per la Penisola italiana lasciare interi territori in queste condizioni.” Riprendendo la linea, conclude Giordano con le seguenti affermazioni: “Le solite cose all’italiana, ricorsi, la solita burocrazia, il rischio di andare avanti per anni e anni. In Italia si parla di Tav, di alta velocità, ma per questa frana basterebbe qualcosa di media velocità per risolvere la situazione”.
Mentre al Nord si discute se fare o no la TAV “Torino-Lione”, al Sud le poche strade che ci sono rischiano di scomparire.