Cosa c’è che non va nella Fondovalle Calore così come essa è immaginata dall’asse politico fra Carmine Cennamo (presidente della comunità montana e sindaco di Postiglione) e Guglielmo Storti (consigliere provinciale e sindaco di Controne) con un percorso che si sviluppa per circa 22 chilometri partendo dalla Statale 19 (in prossimità dell’incrocio con la strada provinciale per Altavilla Silentina) alla strada statale 166 (in prossimità del Ponte Calore di Aquara) per un finanziamento pari, in vecchie lire, a 85 miliardi? All’apparenza poco o niente. Il progetto della strada non è ancora allo stadio di esecutivo (dopo due anni di attesa) ma il sassolino nell’ingranaggio (come l’uccello che da solo è stato capace di abbattere un aereo) è il parere, peraltro favorevole, dalla Commissione Regionale Via, quell’impatto ambientale, con le prescrizioni. E’ la “Via” (in sigla, è la valutazione dell’impatto ambientale) a scatenare i critici dell’ipotesi Cennamo – Storti. ‘Nella prima parte (da Serre a Controne) i soldi verranno gettati dalla presente.’ si fa presente ‘con i viadotti ed una galleria, e la pretesa di non potere seguire il percorso della “vecchia” strada Tempone-Fasanella. Arrivati a Controne bisognerà fare sfoggio della migliore ingegneria ambientale possibile per rispettare le aree di produzione del celebre fagiolo. Ma non finisce qui. Come faranno, poi, ad attraversare l’area davanti alle Grotte di Castelcivita, senza determinare impatto ambientale, e – soprattutto – senza passare dall’altra parte del fiume, così come chiede la “Via regionale”? Si scaverà una galleria? E dove? Magari dentro la stessa Grotta? E la vasta area franosa della “Pantana di Aquara”, sarà risanata spendendo decine di miliardi di vecchie lire da mettere sul conto del costo della strada?’. Conclusione: la Fondovalle è destinata a “piantarsi” a Controne, sicuramente prima e non dopo, con i primi “orti” di fagioli. C’è poi Cornetta, sindaco di Serre, che dice: ‘Passate oltre, a noi la Fondovalle non serve.’. Da questo punto in poi s’innesta la posizione sostenuta da gran parte dei sindaci della zona alta del comprensorio: Piaggine, Laurino, Sacco e Felitto. E poi Aquara, S. Angelo, Ottati, Corleto Monforte, hanno gravissimi problemi di accesso ai loro paesi. I lavori del primo tratto partano allora dal ponte delle “Sette Luci” situato nel comune di Bellosguardo, o anche in prossimità del ponte di Castel San Lorenzo. Di sicuro in quest’opera non c’è stato mai niente: ab origine doveva partire da Femmina Morta (Eboli) o dallo svincolo di Campagna. Per arrivare ad Atena Lucana. Il presidente della Comunità Montana Calore Salernitano, l’avvocato Donato De Rosa, invita a riflettere. ‘Non serve litigare, sul dove cominciare.’ sottolinea De Rosa ‘Occorre porre l’attenzione sulla certezza del secondo finanziamento. La realizzazione di questa strada ha senso se sarà completata, in quel caso non è importante sapere da dove partirà adesso. Dobbiamo avere la certezza del completamento. Se ciò non è possibile allora forse la soluzione ottimale, sarebbe farla iniziare da Ponte Calore fino alle grotte di Castelcivita. Successivamente chiederemo l’impegno della Provincia, così come previsto nel piano triennale, per la realizzazione della strada mare-monti che parte da Ponte Barizzo, attraversando la località “Bosco” di Albanella, arriva poi a Castelcivita. Così, in ogni caso, sarebbe completato il percorso, grazie anche alla realizzazione in corso d’opera dell’arteria Villa-Littorio-Fontana Isca, per la quale l’Ente comunitario ha investito 430 milioni delle vecchie lire, unitamente ad un miliardo stanziato dalla Provincia, che darà la possibilità, ad altri quattro paesi dell’alto Cilento, di collegarsi con la Fondovalle.’. Traduzione: se ci sono solo 85 miliardi di lire da spendere, visti anche i chiari di luna del governo Berlusconi col Sud, spendiamoli bene e badiamo prima a chi sta peggio. A quelli delle zone più a monte. Dalla comunità montana “Alburni” arriva altra benzina sul fuoco: delibera la proroga dei termini per la progettazione esecutiva della Strada Fondovalle Calore ed imputa la responsabilità per i ritardi ai comuni di Aquara e Serre. Non hanno approvato nei termini l’accordo di programma per le varianti ai propri strumenti urbanistici. A Palmiro Cornetta arriva direttamente l’ufficiale giudiziario sul Municipio. Salta così ogni ipotesi di discussione. S’infuria Enzo Luciano, sindaco di Aquara: ‘Non hanno ancora approvato il progetto definitivo dell’opera. Siamo a quattro anni dal riaccreditamento del finanziamento e la scadenza di ben due proroghe già concesse dalla Regione Campania. I ritardi accumulati sono solo ed elusivamente dovuti all’incapacità ed indecisione dell’organo esecutivo della comunità montana degli Alburni.’. Le colpe dei due comuni? Per considerare “cantierabile” l’opera non basta l’approvazione del progetto preliminare e le varianti agli strumenti urbanistici comunali. Si parte sempre dall’approvazione del progetto definitivo. La disinformazione ed il terrorismo psicologico sortiranno l’effetto di irritare le posizioni. E come se ne esce? ‘Una soluzione unitaria potrà essere trovata.’ dice Luciano ‘solo con l’assunzione di una responsabilità piena sull’opera dell’opera da parte della Regione Campania e/o dell’Amministrazione Provinciale di Salerno, come già molti auspicano.’. Bassolino ed Andria, se ci siete, battete un colpo.
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